Eccezion fatta per l'ore del mondo, appena presentato, ho avuto modo di provare la nuova collezione di Overseas lo scorso marzo nella boutique di Ginevra (non quella a Quai de l'Ile, l'altra).
La responsabile vendite ha chiarito da subito che si trattava di prototipi senza, tuttavia, essere in grado di specificare in cosa si sarebbe differenziata la versione definitiva.
Provati nel seguente ordine: 3 sfere, ultrapiatto, perpetuo; mi soffermo solo sugli ultimi due.
Ciò che balza agli occhi subito e, a mio avviso, condiziona pesantemente il giudizio dell'ultrapiatto è la combinazione diametro-quadrante; qualche millimetro più piccolo e l'orologio sarebbe stato prossimo alla perfezione. Analizzato da solo, il quadrante è di ottima fattura, il suo cambiare continuamente colore a seconda della luce è estremamente gradevole, ma di quella dimensione è troppo, troppo, troppo vuoto e questo condiziona pesantemente il giudizio.
Il perpetuo, invece, sopporta perfettamente il diametro della cassa: ha un solo difetto, il prezzo.
Il bracciale è migliorato rispetto al predecessore, che dal basso della mia ignoranza, rappresentava già il più bel bracciale in commercio: questo è più sottile e più comodo.
Un'ultima osservazione sul sistema che permette di sostituire autonomamente il bracciale con il cinturino: l'idea è buona ma l'apposita levetta è molto piccola e abbastanza dura: occorre avere un'unghia stile Wolverine (magari un po' più corta...) per poterla spingere!