Sono almeno 25 anni che sento parlare di nuovi rivoluzionari scappamenti e non conto più i brevetti in tal senso.
Però ancora oggi il 99,9% degli orologi meccanici in produzione usa l'ancora svizzera, con la sola eccezione di Omega che ha deciso di investire tanto sullo scappamento di Daniels. Che è anche una evoluzione dello scappamento ad ancora svizzera più che un nuovo e del tutto diverso sistema.
Perché?!
Perché da quando l'orologio meccanico ha perso la sua originaria funzione strumentale e nel contempo lo scappamento ad ancora svizzera ha raggiunto un livello di sviluppo tale da garantire prestazioni cronometriche e affidabilità di gran lunga superiori alle esigenze dell'utenza e alla "vita utile" dell'oggetto, qualunque ricerca nel settore ha perso la sua originaria accezione.
Un tempo si faceva ricerca per migliorare le prestazioni, l'usura, la longevità e l'affidabilità dell'orologio, in sintesi per migliorare l'esperienza d'uso per l'utilizzatore.
E così si fa in ogni settore in cui l'oggetto ha ancora una "funzione", pratica e strumentale.
In orologeria tale funzione è ormai irrimediabilmente perduta, l'orologio meccanico non è più strumento di nulla, è solo accessorio di moda a corredo dell'immagine personale. E quel poco di funzione che conserva è già perfettamente assolta dall'ancora svizzera con spirale e bilanciere in lega. Al punto che una marea si orologi al termine della loro "vita utile", definita non più dalla loro vetustá funzionale ma dal loro essere non più attuali e coerenti con le mode e i gusti dell'epoca, giacciono nei cassetti ancora perfettamente marcianti e funzionanti.
In tale contesto la ricerca perde il suo primigenio significato, e rimane solo esercizio di ingegno, di tecnica e saper fare, auto referenziale per definizione.
E come tale destinata a rimanere confinata in una risicata nicchia di prodotto, con prezzi conseguentemente alle stelle, destinata agli amatori della meccanica sopraffina e dell'esclusività che ne consegue.
Inutile quindi attendersi che tale esercizio possa trovare spazio in appicazioni commerciali destinate alla produzione di grande serie, che nessuna casa vorrà mai rischiare per i costi, i rischi e le incognite che ciò comporta a fronte anche di un mercato di largo consumo che non dimostra alcun interesse per tutto questo.
A maggior ragione se il bagaglio di esperienze e conoscenze accumulati sullo scappamento ad ancora svizzera, del quale tutto si conosce, in due secoli, appare impossibile da eguagliare per ogni altra novità in un'epoca in cui la vita utile del settore appare decisamente più breve.
La ricerca e le innovazioni meccaniche in orologeria poi, ce lo insegna la storia, hanno avuto sulla funzionalità dell'orologio un impatto irrisorio se confrontato con i benefici portati dalla ricerca sui materiali; era così 60 anni fa quando una nuova lega applicata a spirali e biancieri portava migliorie neanche confrontabili con quelle (discutibili) di un meccanismo complesso come il tourbillon, ed è ancora così oggi che il solo silicio applicato estensivamente alla macchina potrebbe dare vantaggi che tutta la ricerca meccanica di un secolo messa insieme neanche puó avvicinare da lontano.
E d'altronde non conosco un solo acquirente che abbia mai pensato di spender soldi su un tourbillon o altro meccanismo complesso in funzione dellesigenza di avere al polso un orologio più preciso, né conosco un solo acquirente di orologi di pratico utilizzo quotidiano che senta il "bisogno" di avere sul submariner un remontoir d'egalité, un tourbillon o un nuovo e innovativo scappamento.
La sofisticata meccanica è solo un esercizio di tecnica ed ingegno che le case hanno bisogno di fare per vendere al pubblico un'immagine di "savoir fair" e di evoluzione che nei fatti non esiste, per sua stessa natura (in un settore tecnologicamente obsoleto come l'orologeria) destinata ad una ristretta nicchia nel segmento della c.d. "alta orologeria"; fatevene una ragione e smettetela di evocare scenari che non esistono ne avrebbero senso di esistere.