Vedi Ale, hai assolutamente ragione nel sottolineare che queste straordinarie macchine che rasentano la perfezione e semplificano il lavoro, sono alla fin fine frutto dell'ingegno dell'uomo e quindi dovrebbero,e lo sono, celebrate in quanto tali, difatti se consideri il mercato dell'orologeria degli ultimi 20 anni non potrai far altro che attestare quanto queste macchine siano state importanti, fondamentali, al pari della "comunicazione", per lo straordinario successo di mercato e di pubblico di marchi come Rolex, Omega, PP e tutti gli altri.....ma.....ma c'è un ma.....tu, Angelo,Ermanno, Leo, Sandro e tutti gli altri qui che vivono questa come una passione....credo volete, vogliamo, che dietro ad un segna tempo ci sia di più che una buona macchina perfettamente assemblata.....il desiderio, l'ambizione, la speranza è che si possa scorgere la "POESIA".... la poesia del Maestro che è li nelle mattine più umide a levigare per il migliore degli anglage, è li che "disegna" un quadrante originale e straordinario dopo aver osservato e amato i grandi del passato...
d'altronde siamo qui ogni volta a celebrare Journe, Daniels, Roth, Genta ecc....non per le straordinarie macchine che hanno permesso la realizzazione dei loro orologi ma per l'idea che c'è dietro il loro lavoro.
E infine aggiungo che l'imperfezione dell'artiginalità spesso, personalmente, mi affascina e stanca meno della perfezione della macchina...sarà perchè spesso nell'orologeria inseguo l'artista più che l'ingegnere.