le primarie a mio modo di vedere hanno un motivo di esistere per le elezioni del sindaco nei comuni fino a 30000/40000 persone, dove magari i vari candidati sono effettivamente conosciuti ed i cittadini hanno il diritto di scegliere chi il partito deve candidare.
su comuni grandi o altro ne comprendo poco l'utilità visto che tanto votano due gatti che nemmeno sanno chi sono i candidati.
nessuno li conosce, bisogna solo fare una spunta e votare chi ha meno condanne
In un paese con una coscienza civica avresti ragione.
In questo paese feudale però voto e scambio fanno spesso rima, con il rischio che in una rosa di alternative possibili abbia vita facile il Cetto la qualunque di turno, specie se la rosa è fatta solo di Cetto la qualunque allo sbaraglio e il pelo per tutti è garantito, e a maggior ragione se il Cetto la qualunque è ben inserito nei soliti ambienti e baronati che lo mandano avanti senza più aver nemmeno bisogno di "lavorare" nelle segreterie di partito.
Significa cioè togliere ai partiti, ovvero ai loro organi direttivi, una delle ultime prerogative che gli sono rimaste, ossia selezionare quella che chiamiamo "classe dirigente", che se pensiamo di risolvere l'inettitudine a farlo da parte dei partiti con le "primarie" facciamo il classico salto dalla padella alla brace.
In questo paese di smutandati meno si vota, per qualunque cosa, anche una riunione di condominio, e meglio è.
Altrimenti ci ritroviamo, come accade al M5S, con le peggiori capre messe nelle posizioni più critiche, a cominciare dai c.d. "amministratori locali", e con i cocci dei loro disastri che poi devono pagare sempre i soliti.
Tipo il sindaco d'Italia che abbiamo per presidente del consiglio, dei cui disastri presto ci verrà presentato il conto (con l'ennesimo professore a corredo per esigere il saldo).
Se solo le segreterie di partito facessero ancora quello che facevano negli anni 80 non ci saremmo mai trovati i personaggi inqualificabili che la seconda repubblica ci ha destinato, facendoci sprofondare nel più classico dei cliche: il si stava meglio quando si stava peggio.
Con le primarie rischiamo di rimpiangere fenomeni come Berlusconi e Prodi, e di avere una classe dirigente fatta di Renzi, Grillo e Salvini, per dire delle belle prospettive che ha davanti a sé sta barzelletta di paese.
Un tempo pagliacci di questo calibro giocavano a fare i rivoluzionari con i digiuni e venivano isolati nei recinti del non nuocere, oggi rischiamo di ritrovarceli a presidiare il cuore delle istituzioni democratiche, grazie proprio alle "primarie".
Si fa tanto parlate di "populismo" e poi si pensa di selezionare la classe dirigente del paese attraverso la sua massima espressione....