Avrebbe sovvertito la regola se quell'orologio non lo vendesse a 50.000 ma a 10.000, poco più di quanto iwc non venda un orologio di caratteristiche equivalenti con cassa in ossido di zirconio.
A 50.000 euro resta una mera esibizione di nulla che non "sovverte" nulla e conferma una volta di più la regola della fuffa.
Ovviamente se al fornitore invece che poche decine ne commissionassero migliaia anche il costo si ridurrebbe più che proporzionalmente.
Il problema che tutti conosciamo è che l'acciaio si graffia facilmente, almeno quello che usano comunemente.
Di contro è un materiale relativamente duttile che si presta ad un'ampia gamma di lavorazioni superficiali di pregevole aspetto, si ripristina con relativa facilità e soprattutto non essendo fragile non è soggetto a rotture.
Nel complesso dei pro e dei contro, anche tenendo conto dell'economicità (della materia prima e dei processi di lavorazione), è quello che offre il miglior compromesso e per questo quello che si è imposto nel settore, mica per capriccio o mera economia (altrimenti oggi avremmo tutto in plastica, cosa che Swatch aveva anche provato a fare).
P.s: anche il (la?!) Widia soffre, come il vetro zaffiro, l'ossido di zirconio e altri materiali ceramici, del problema della fragilità.
P.s2: chi non ha, almeno una volta, sbarciato lo spigolo del vetro sul quadrante urtando inavvertitamente qualcosa sufficientemente sottile, duro e affilato? A me è successo due volte.
Un vetro lo sostituisco con poche decine di euro, una intera cassa?!