Orologico Forum 3.0

Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro

ilcommesso

Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #105 il: Febbraio 16, 2016, 21:25:34 pm »
E' che bisogna stupire!
Un orologio duro come un utensile?
A cosa serve?
Un orologio in bronzo?
Con il bronzo si fanno le bronzine perché è scorrevolissimo e non si grippa, oppure le scritte sulle lapidi che con il tempo diventano nere e non si ossidano, ma su un orologio?
E gli utenti quando gli parli di carbonio pensano alla forcella di Valentino Rossi che poi se è pure forgiato sarà ancora "più meglio" della forcella cacchio!
La realtà è che come tutte le complicazioni oramai inutili, siamo sempre alla ricerca di qualcosa di diverso ed allora via con l'alluminio, il tantalio, il titanio, e qualunque materiali salti in mente al costruttore purchè stupisca, perché più stupisce e più si vende.

La logica c'è: preferisci avere al polso 200 grammi di zavorra o 100 grammi di leggerezza, a parità di volume?

Penso al vecchio ingenieur, quello in acciaio era davvero pesante, il titanio una piuma.
L'uso di materiali come il titanio e compositi ha tanti pregi, anche il fatto di avere delle parti lucide che non si graffino col tempo per me è un elemento positivo e di rilievo.

Come sempre dipende da come questi materiali vengono proposti (e fatti pagare) ::)

Errol

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #106 il: Febbraio 17, 2016, 09:00:36 am »
a me il peso è sempre piaciuto, preferirei sempre 200 g
        

ciaca

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #107 il: Febbraio 17, 2016, 13:28:08 pm »
Ognuno ha le sue fisime, ma non c'è dubbio alcuno che leggerezza e comodità siano ancora oggi pregi, e non difetti. Certo non per i masochisti, che però non rappresentano che una sparuta minoranza del genere umano.

Il punto non è se un materiale leggero e resistente sia un vantaggio (lo è, anche se qualcuno preferisce il contrario), il punto è saper coniugare un insieme di caratteristiche al fine di offrire un prodotto che abbia dei pregi senza rinunciare ad altri in misura e eccessiva.
È come una pietanza, in cui bisogna saper dosare gli ingredienti in modo da evitare che uno prevalga sugli altri che una certa caratteristica ne pregiudichi oltremodo altre.

Ogni materiale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e a secondo del tipo di orologio si presta più o meno bene ad essere utilizzato.
Nel caso della leggerezza il titanio ha caratteristiche tali da renderlo ideale nella costruzione di casse per orologi sportivi e casual, ancor più se di grande volume e con bracciale. Perchè alla "sufficiente" leggerezza affianca doti di resistenza meccanica e alla corrosione che altri materiali - parimenti o ancor più leggeri - non hanno.

In tal senso il titanio offre il miglior compromesso, è ampiamente collaudato, non nasconde incognite, si sa cosa aspettarsi, come resiste nel tempo, gli inconvenienti sono noti (non si può rifinire come l'acciaio). È per questo che è la scelta preferita da tutte le case per la produzione di varianti allegerite dei loro modelli più "sportivi"; non è il frutto di scelte economiche, non è rifiuto di sperimentare, non è scelta di comodo, è solo una banale presa d'atto: il titanio risove un problema nel modo più efficace ed efficiente.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #108 il: Febbraio 17, 2016, 13:37:37 pm »
Ognuno ha le sue fisime, ma non c'è dubbio alcuno che leggerezza e comodità siano ancora oggi pregi, e non difetti. Certo non per i masochisti, che però non rappresentano che una sparuta minoranza del genere umano.

Il punto non è se un materiale leggero e resistente sia un vantaggio (lo è, anche se qualcuno preferisce il contrario), il punto è saper coniugare un insieme di caratteristiche al fine di offrire un prodotto che abbia dei pregi senza rinunciare ad altri in misura e eccessiva.
È come una pietanza, in cui bisogna saper dosare gli ingredienti in modo da evitare che uno prevalga sugli altri che una certa caratteristica ne pregiudichi oltremodo altre.

Ogni materiale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e a secondo del tipo di orologio si presta più o meno bene ad essere utilizzato.
Nel caso della leggerezza il titanio ha caratteristiche tali da renderlo ideale nella costruzione di casse per orologi sportivi e casual, ancor più se di grande volume e con bracciale. Perchè alla "sufficiente" leggerezza affianca doti di resistenza meccanica e alla corrosione che altri materiali - parimenti o ancor più leggeri - non hanno.

In tal senso il titanio offre il miglior compromesso, è ampiamente collaudato, non nasconde incognite, si sa cosa aspettarsi, come resiste nel tempo, gli inconvenienti sono noti (non si può rifinire come l'acciaio). È per questo che è la scelta preferita da tutte le case per la produzione di varianti allegerite dei loro modelli più "sportivi"; non è il frutto di scelte economiche, non è rifiuto di sperimentare, non è scelta di comodo, è solo una banale presa d'atto: il titanio risove un problema nel modo più efficace ed efficiente.
Domanda: sicuro che chi spende decine e decine di migliaia di euro in orologio cerchi la soluzione più efficiente sempre e comunque, o non cerca qualcosa che coniughi efficienza ad innovazione ed esclusività? L'orologio non è una lavatrice..... Credo che una prospettiva del genere di quella da te proposta sia quantomeno non esaustiva sè ci si riferisce ad orologi di alto livello. Ma come? Non facciamo altro che ripetere che l'orologio non si compra più per la sua funzione, poi ci lamentiamo che non sarebbe il più funzionale un certo materiale scelto? Anche qui vedo contraddizioni, concetti che vanno e vengono a secondo delle circostanze. Io credo che dentro molti di noi, quelli più coscienti, esistono enormi contraddizioni su cosa cerchiamo dagli orologi di alta gamma. In alcuni queste contraddizioni sono più forti, soprattutto in quelli meno che ne sembrano meno consapevoli, e questo rende molto difficile il compito delle case in questo settore.
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 13:41:05 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #109 il: Febbraio 17, 2016, 14:00:09 pm »
Il titanio lo vedo molto più circoscritto come utilizzo, proprio per via del suo aspetto poco attraente, molto indicato per gli sportivi, ma molto sconsigliabile per la gran parte delle altre tipologie.

Però come dice Angelo non riesco a non vedere che ad ogni orologio può essere accompagnato un materiale che lo sposa perfettamente, e a volte questo materiale può essere anche l'acciaio, perché l'acciaio non è "ferraglia", ma è di fatto ancora uno dei materiali migliori per costruire le casse, ha doti di robustezza, di resistenza, di riparabilità e facile ripristino e quando è lavorato bene sa anche essere bello da vedere. Io nell'acciaio non vedo particolari difetti, se non il fatto che è economico e facile da produrre e lavorare, ma credo sia anche un plus questo, perchè può essere applicato anche su orologi poco costosi, anzi di fatto in questo è di gran lunga il miglior materiale possibile.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ilcommesso

Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #110 il: Febbraio 17, 2016, 14:23:07 pm »
Se stasera faccio in tempo, intendo aprire un 3d sui metalli utilizzati per le casse in orologeria  8)


Errol

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #111 il: Febbraio 17, 2016, 14:28:33 pm »
Il titanio lo vedo molto più circoscritto come utilizzo, proprio per via del suo aspetto poco attraente, molto indicato per gli sportivi, ma molto sconsigliabile per la gran parte delle altre tipologie.

Però come dice Angelo non riesco a non vedere che ad ogni orologio può essere accompagnato un materiale che lo sposa perfettamente, e a volte questo materiale può essere anche l'acciaio, perché l'acciaio non è "ferraglia", ma è di fatto ancora uno dei materiali migliori per costruire le casse, ha doti di robustezza, di resistenza, di riparabilità e facile ripristino e quando è lavorato bene sa anche essere bello da vedere. Io nell'acciaio non vedo particolari difetti, se non il fatto che è economico e facile da produrre e lavorare, ma credo sia anche un plus questo, perchè può essere applicato anche su orologi poco costosi, anzi di fatto in questo è di gran lunga il miglior materiale possibile.

comunque c'è sempre da considerare titanio e titanio.
ho avuto orologi in titanio IWC, Chopard e Jaeger malgrado il titanio non sia il materiale che preferisco.
il mio giudizio estetico è il seguente:
IWC : pessimo, proprio non mi piaceva, leggerissimo ma finitura indegna (troppo ruvido)
Chopard : medio, più liscio e rifinito di IWC ma sempre poco di mio gusto
Jaeger : meraviglioso, molto più pesante di quello IWC e rifinito (sia le parti lucide che satinate) in maniera eccezionale.
        

ciaca

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #112 il: Febbraio 17, 2016, 14:32:35 pm »
Ognuno ha le sue fisime, ma non c'è dubbio alcuno che leggerezza e comodità siano ancora oggi pregi, e non difetti. Certo non per i masochisti, che però non rappresentano che una sparuta minoranza del genere umano.

Il punto non è se un materiale leggero e resistente sia un vantaggio (lo è, anche se qualcuno preferisce il contrario), il punto è saper coniugare un insieme di caratteristiche al fine di offrire un prodotto che abbia dei pregi senza rinunciare ad altri in misura e eccessiva.
È come una pietanza, in cui bisogna saper dosare gli ingredienti in modo da evitare che uno prevalga sugli altri che una certa caratteristica ne pregiudichi oltremodo altre.

Ogni materiale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e a secondo del tipo di orologio si presta più o meno bene ad essere utilizzato.
Nel caso della leggerezza il titanio ha caratteristiche tali da renderlo ideale nella costruzione di casse per orologi sportivi e casual, ancor più se di grande volume e con bracciale. Perchè alla "sufficiente" leggerezza affianca doti di resistenza meccanica e alla corrosione che altri materiali - parimenti o ancor più leggeri - non hanno.

In tal senso il titanio offre il miglior compromesso, è ampiamente collaudato, non nasconde incognite, si sa cosa aspettarsi, come resiste nel tempo, gli inconvenienti sono noti (non si può rifinire come l'acciaio). È per questo che è la scelta preferita da tutte le case per la produzione di varianti allegerite dei loro modelli più "sportivi"; non è il frutto di scelte economiche, non è rifiuto di sperimentare, non è scelta di comodo, è solo una banale presa d'atto: il titanio risove un problema nel modo più efficace ed efficiente.
Domanda: sicuro che chi spende decine e decine di migliaia di euro in orologio cerchi la soluzione più efficiente sempre e comunque, o non cerca qualcosa che coniughi efficienza ad innovazione ed esclusività? L'orologio non è una lavatrice..... Credo che una prospettiva del genere di quella da te proposta sia quantomeno non esaustiva sè ci si riferisce ad orologi di alto livello. Ma come? Non facciamo altro che ripetere che l'orologio non si compra più per la sua funzione, poi ci lamentiamo che non sarebbe il più funzionale un certo materiale scelto? Anche qui vedo contraddizioni, concetti che vanno e vengono a secondo delle circostanze. Io credo che dentro molti di noi, quelli più coscienti, esistono enormi contraddizioni su cosa cerchiamo dagli orologi di alta gamma. In alcuni queste contraddizioni sono più forti, soprattutto in quelli meno che ne sembrano meno consapevoli, e questo rende molto difficile il compito delle case in questo settore.

Domanda: e ti pare che una cassa in vetro basti a fare di un banalissimo big bang un orologio "esclusivo" degno di costare decine e decine di migliaia di euro?!
Non stiamo parlando di un golden bridge (che per inciso vale oggi sul mercato 1/10 di quell'Hublot).
È ovvio che le scelte non possono essere mirate solo alla praticità, se ci riferiamo a certo tipo di orologi possono anche avere altre funzioni, nella misura in cui contribuiscono a creare oggetti di pregio fuori dal comune non solo per come sono fatti ma anche per l'originale estetica che ne deriva anche in realzione ad una meccanica funzionale a quella particolare estetica (come in un golden bridge) ma non mi pare essere il caso di un banale e convenzionale orologio industriale di genere sportivo al quale si mette sopra un abito in materiale estroso per farlo costare 10 volte tanto.
Per te basta il colore di un quadrante, o il materiale di una cassa, a fare di un banale orologio industriale e commerciale qualcosa di "esclusivo" e "innovativo"?

Citazione
comunque c'è sempre da considerare titanio e titanio.
ho avuto orologi in titanio IWC, Chopard e Jaeger malgrado il titanio non sia il materiale che preferisco.
il mio giudizio estetico è il seguente:
IWC : pessimo, proprio non mi piaceva, leggerissimo ma finitura indegna (troppo ruvido)
Chopard : medio, più liscio e rifinito di IWC ma sempre poco di mio gusto
Jaeger : meraviglioso, molto più pesante di quello IWC e rifinito (sia le parti lucide che satinate) in maniera eccezionale.

Certamente le case profondono sforzi differenti nel rifinire questo metallo, che per le sue caratteristiche non è agevole da trattare come lo è l'acciaio.
IWC fa una "rifinitura" tipo sabbiatura, l'aspetto che ne consegue è quello di un oggetto spartano, apparentemente poco curato, che a mio avviso ben si presta ad oggetti che non hanno alcuna pteresa di eleganza o di voler evocare chissà quale pregio, e ha il vantaggio da essere la soluzione meno esposta al graffio, che è meno probabile e nel caso si nota meno.
Altre case, come Panerai, rifiniscono le casse in titanio con una satinatura a grana finissima (sembra quasi una pre lucidatura), sicuramente più piacevole esteticamente della sabbiatura iwc, ma anche un po' più delicata. Segnare queste superfici è un po' più facile e il graffio è un po' più evidente, sebbene molto meno che sulla superficie lucida in acciaio.
Alla fine sono scelte, non credo che dal punto di vista del costo industriale ci siano differenze rilevanti.
Titanio satinato, con inserti lucidi in acciaio, come sul Panerai 619, per me hanno anche un bell'aspetto e un bel contrasto, come bello era il contrasto tra il tantalio e l'acciaio sul royal oak championship.
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 14:53:30 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #113 il: Febbraio 17, 2016, 15:28:17 pm »
Ognuno ha le sue fisime, ma non c'è dubbio alcuno che leggerezza e comodità siano ancora oggi pregi, e non difetti. Certo non per i masochisti, che però non rappresentano che una sparuta minoranza del genere umano.

Il punto non è se un materiale leggero e resistente sia un vantaggio (lo è, anche se qualcuno preferisce il contrario), il punto è saper coniugare un insieme di caratteristiche al fine di offrire un prodotto che abbia dei pregi senza rinunciare ad altri in misura e eccessiva.
È come una pietanza, in cui bisogna saper dosare gli ingredienti in modo da evitare che uno prevalga sugli altri che una certa caratteristica ne pregiudichi oltremodo altre.

Ogni materiale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e a secondo del tipo di orologio si presta più o meno bene ad essere utilizzato.
Nel caso della leggerezza il titanio ha caratteristiche tali da renderlo ideale nella costruzione di casse per orologi sportivi e casual, ancor più se di grande volume e con bracciale. Perchè alla "sufficiente" leggerezza affianca doti di resistenza meccanica e alla corrosione che altri materiali - parimenti o ancor più leggeri - non hanno.

In tal senso il titanio offre il miglior compromesso, è ampiamente collaudato, non nasconde incognite, si sa cosa aspettarsi, come resiste nel tempo, gli inconvenienti sono noti (non si può rifinire come l'acciaio). È per questo che è la scelta preferita da tutte le case per la produzione di varianti allegerite dei loro modelli più "sportivi"; non è il frutto di scelte economiche, non è rifiuto di sperimentare, non è scelta di comodo, è solo una banale presa d'atto: il titanio risove un problema nel modo più efficace ed efficiente.
Domanda: sicuro che chi spende decine e decine di migliaia di euro in orologio cerchi la soluzione più efficiente sempre e comunque, o non cerca qualcosa che coniughi efficienza ad innovazione ed esclusività? L'orologio non è una lavatrice..... Credo che una prospettiva del genere di quella da te proposta sia quantomeno non esaustiva sè ci si riferisce ad orologi di alto livello. Ma come? Non facciamo altro che ripetere che l'orologio non si compra più per la sua funzione, poi ci lamentiamo che non sarebbe il più funzionale un certo materiale scelto? Anche qui vedo contraddizioni, concetti che vanno e vengono a secondo delle circostanze. Io credo che dentro molti di noi, quelli più coscienti, esistono enormi contraddizioni su cosa cerchiamo dagli orologi di alta gamma. In alcuni queste contraddizioni sono più forti, soprattutto in quelli meno che ne sembrano meno consapevoli, e questo rende molto difficile il compito delle case in questo settore.

Domanda: e ti pare che una cassa in vetro basti a fare di un banalissimo big bang un orologio "esclusivo" degno di costare decine e decine di migliaia di euro?!
Non stiamo parlando di un golden bridge (che per inciso vale oggi sul mercato 1/10 di quell'Hublot).
È ovvio che le scelte non possono essere mirate solo alla praticità, se ci riferiamo a certo tipo di orologi possono anche avere altre funzioni, nella misura in cui contribuiscono a creare oggetti di pregio fuori dal comune non solo per come sono fatti ma anche per l'originale estetica che ne deriva anche in realzione ad una meccanica funzionale a quella particolare estetica (come in un golden bridge) ma non mi pare essere il caso di un banale e convenzionale orologio industriale di genere sportivo al quale si mette sopra un abito in materiale estroso per farlo costare 10 volte tanto.
Per te basta il colore di un quadrante, o il materiale di una cassa, a fare di un banale orologio industriale e commerciale qualcosa di "esclusivo" e "innovativo"?

Citazione
comunque c'è sempre da considerare titanio e titanio.
ho avuto orologi in titanio IWC, Chopard e Jaeger malgrado il titanio non sia il materiale che preferisco.
il mio giudizio estetico è il seguente:
IWC : pessimo, proprio non mi piaceva, leggerissimo ma finitura indegna (troppo ruvido)
Chopard : medio, più liscio e rifinito di IWC ma sempre poco di mio gusto
Jaeger : meraviglioso, molto più pesante di quello IWC e rifinito (sia le parti lucide che satinate) in maniera eccezionale.

Certamente le case profondono sforzi differenti nel rifinire questo metallo, che per le sue caratteristiche non è agevole da trattare come lo è l'acciaio.
IWC fa una "rifinitura" tipo sabbiatura, l'aspetto che ne consegue è quello di un oggetto spartano, apparentemente poco curato, che a mio avviso ben si presta ad oggetti che non hanno alcuna pteresa di eleganza o di voler evocare chissà quale pregio, e ha il vantaggio da essere la soluzione meno esposta al graffio, che è meno probabile e nel caso si nota meno.
Altre case, come Panerai, rifiniscono le casse in titanio con una satinatura a grana finissima (sembra quasi una pre lucidatura), sicuramente più piacevole esteticamente della sabbiatura iwc, ma anche un po' più delicata. Segnare queste superfici è un po' più facile e il graffio è un po' più evidente, sebbene molto meno che sulla superficie lucida in acciaio.
Alla fine sono scelte, non credo che dal punto di vista del costo industriale ci siano differenze rilevanti.
Titanio satinato, con inserti lucidi in acciaio, come sul Panerai 619, per me hanno anche un bell'aspetto e un bel contrasto, come bello era il contrasto tra il tantalio e l'acciaio sul royal oak championship.
Scusa, Angelo ma se rileggi con più attenzione scopri che io avevo quotato e risposto ad un tuo messaggio in cui non stavi per nulla parlando della cassa in vetro di Hublot ma esprimevi considerazioni in generale sui materiali delle casse, ed in particolare sull"acciaio. Io ll'acciaio lo capisco su orologi nuovi massimo da 2k di listino, dopo c'è il titanio, l'alluminio o i metalli nobili. Non vedo ragioni per avere acciaio su pezzi di 20k. Perché piaccia o no si chiama ferro, è ferro, con aggiunta peraltro di sostanze anche nocive per la pelle ( ed infatti molti sono pure allergici).
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ciaca

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #114 il: Febbraio 17, 2016, 15:45:01 pm »
Purtroppo a volte le discussioni divagano, prendendo strade in cui si esprimono opinioni dando per scontati alcuni fatti che invece non lo sono.

Nello specifico si è messo in discussione il vetro zaffiro quale scelta sensata per un orologio come un Richard Mille piuttosto che un Hublot, orologi di stampo casual e sportivo, ti pratica fruibilità quotidiana, già in produzione, ai quali la cassa in zaffiro nulla aggiunge in nessun senso e appare solo il pretesto per stupire con un effetto speciale come altri al fine di motivare listini nulla più che assurdi.

Nel citare i calabrese o il golden bridge, che va da se in zaffiro avrebbero anche più valore e pregio che in cristallo, avevo appunto voluto sottolineare la differenza con oggetti in cui la scelta del materiale era parte integrante dell'idea di qualcosa di nuovo e mai visto prima, ancorchè di tipologia tale (orologi certamente ne sportivi ne di pratica fruibilità quotidiana) da permettere di sorvolare sulle possibili debolezze del materiale scelto.

Un golden bridge non può esistere senza cassa in vetro perchè la cassa in vetro è parte integrante del concept di quell'orologio, un big bang o un rm esistono e nascono senza cassa in vetro, che diventa solo un discutibile vezzo per farne edizioni speciali dal prezzo grottesco.

Tutto questo perchè il topic nasceva per evidenziare una possibile provocazione di Bivier, sottintendendo che i 50.000 euro per un banalissimo big bang fossero pochi per il sol fatto, trascurabile da ogni punto di vista, che quell'orologio abbia una cassa in vetro, come se ciò fosse un pregio in sé, per definizione.

Si è poi passati a ragionare su altri metalli, come acciaio, titanio e alluminio, widia e ceramica, per le loro oggettive caratteristiche (ed eventuali pregi o difetti) con chiaro riferimento alla loro pratica fruibilità (e quindi a maggior ragione se applicati ad orologi di stampo sportivo che sono quelli più comunemente e praticamente utilizzati).

Per me, in sintesi, materiali "non convenzionali" (come è lo zaffiro) applicati alle casse hanno un "senso" solo quando offrono tangibili e significativi vantaggi pratici su orologi di comune utilizzo (vedasi titanio) o permettono di definire nuovi concetti e tipologie di orologio divenendo parte integrante e funzionale, al pari delle forma e della meccanica, di tale concetto (vedasi golden bridge o casse trasparenti di Calabrese).
Viceversa diventano solo "effetti speciali", come lo sono il carbonio forgiato per un royal oak off shore piuttosto che il vetro per un big bang o tanti altri esperimenti su orologi più o meno convenzionali in cui la scelta del materiale è solo un optional commerciale, come lo erano già le casse in ossido di zirconio sui da vinci alla fine degli anni 80 (per dire come il giochino a scopi meramente commerciali e pubblicitari duri da decenni e non sia certamente una "novità").
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 15:59:01 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #115 il: Febbraio 17, 2016, 17:15:31 pm »
Purtroppo a volte le discussioni divagano, prendendo strade in cui si esprimono opinioni dando per scontati alcuni fatti che invece non lo sono.

Nello specifico si è messo in discussione il vetro zaffiro quale scelta sensata per un orologio come un Richard Mille piuttosto che un Hublot, orologi di stampo casual e sportivo, ti pratica fruibilità quotidiana, già in produzione, ai quali la cassa in zaffiro nulla aggiunge in nessun senso e appare solo il pretesto per stupire con un effetto speciale come altri al fine di motivare listini nulla più che assurdi.ùu

Nel citare i calabrese o il golden bridge, che va da se in zaffiro avrebbero anche più valore e pregio che in cristallo, avevo appunto voluto sottolineare la differenza con oggetti in cui la scelta del materiale era parte integrante dell'idea di qualcosa di nuovo e mai visto prima, ancorchè di tipologia tale (orologi certamente ne sportivi ne di pratica fruibilità quotidiana) da permettere di sorvolare sulle possibili debolezze del materiale scelto.

Un golden bridge non può esistere senza cassa in vetro perchè la cassa in vetro è parte integrante del concept di quell'orologio, un big bang o un rm esistono e nascono senza cassa in vetro, che diventa solo un discutibile vezzo per farne edizioni speciali dal prezzo grottesco.

Tutto questo perchè il topic nasceva per evidenziare una possibile provocazione di Bivier, sottintendendo che i 50.000 euro per un banalissimo big bang fossero pochi per il sol fatto, trascurabile da ogni punto di vista, che quell'orologio abbia una cassa in vetro, come se ciò fosse un pregio in sé, per definizione.

Si è poi passati a ragionare su altri metalli, come acciaio, titanio e alluminio, widia e ceramica, per le loro oggettive caratteristiche (ed eventuali pregi o difetti) con chiaro riferimento alla loro pratica fruibilità (e quindi a maggior ragione se applicati ad orologi di stampo sportivo che sono quelli più comunemente e praticamente utilizzati).

Per me, in sintesi, materiali "non convenzionali" (come è lo zaffiro) applicati alle casse hanno un "senso" solo quando offrono tangibili e significativi vantaggi pratici su orologi di comune utilizzo (vedasi titanio) o permettono di definire nuovi concetti e tipologie di orologio divenendo parte integrante e funzionale, al pari delle forma e della meccanica, di tale concetto (vedasi golden bridge o casse trasparenti di Calabrese).
Viceversa diventano solo "effetti speciali", come lo sono il carbonio forgiato per un royal oak off shore piuttosto che il vetro per un big bang o tanti altri esperimenti su orologi più o meno convenzionali in cui la scelta del materiale è solo un optional commerciale, come lo erano già le casse in ossido di zirconio sui da vinci alla fine degli anni 80 (per dire come il giochino a scopi meramente commerciali e pubblicitari duri da decenni e non sia certamente una "novità").
Allora adesso ti rispondo sulla cassa in zaffiro dell'Hublot . Una cassa tutta in zaffiro è un notevole saggio di bravura. Occorrono tantissime ore per farla. Il risultato appare forse banale solo in foto, ma è ovviamente tale da trasformare radicalmente l'aspetto di qualsiasi orologio. Sicuramente non è il materiale più efficiente e neppure il più efficace, anzi è una costosissima irrazionalità, ma ha il suo fascino . E sinora nessuno aveva mai proposto una cassa in zaffiro a questo prezzo, ma sempre a molti multipli superiori. Lo comprerei? No. Questo no. Ma un bel mille con cassa tutta zaffiro e calibro adeguato, si, avendone i soldi .
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #116 il: Febbraio 17, 2016, 17:24:01 pm »
A me un "effetto speciale" potrebbe non dispiacere... se non tradisce una pochezza di contenuto (qualità costruttiva, gradevolezza estetica, coerenza concettuale) e, soprattutto, se non è lo specchietto per le allodole per avanzare assurde pretese economiche.
(La sproporzione di certe pretese è peraltro fatta risaltare da salutari "provocazioni", come quella del tourbillon TAG Heuer proposto a prezzi che sono una frazione di quelli sin qui praticati per questa complicazione).

Una cassa in vetro zaffiro potrebbe essere interessante, se il prezzo è rapportato alle effettive difficoltà di lavorazione e se esalta uno stupendo meccanismo (altrimenti mi viene alla mente la simpatica - e autentica - provocazione di certi vecchi Swatch, che adottavano il fondello trasparente per mettere in mostra il movimento al quarzo...  :D )
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #117 il: Febbraio 17, 2016, 19:15:30 pm »
Citazione
Allora adesso ti rispondo sulla cassa in zaffiro dell'Hublot

E io replico con quanto ho già avuto modo di scrivere in merito nelle tante pagine di questo Topic.

Non c'è alcun senso nel mettere una simile cassa in un simile orologio.
Non c'è alcuna innovazione, ne pratica ne concettuale.
Non c'è alcuna particolare maestria della casa nella misura in cui è un prodotto realizzato da terzi, nemmeno una novità assoluta, certamente dal costo irrisorio rapportato al prezzo di vendita.
Non è null'altro che una delle mille operazioni commerciali per produrre discutibili "edizioni limitate" che di limitato hanno solo il numero della produzione e il significato del loro prezzo in rapporto a ciò che offrono a chi decide di acquistarle.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #118 il: Febbraio 17, 2016, 19:25:02 pm »
Anni fa volevo improntare la mia "collezione" di orologi come raccolta di tutti i materiali con cui era possibile realizzare una cassa.
Poi ho iniziato a stilare una lista troppo lunga ed ho desistito.

Questo per dire l'importanza che assegno al materiale di cui è fatto un orologio. Sono un vero appassionato delle casse.

Fosse per me vorrei un orologio con la cassa più preziosa, uno con quella più indistruttibile, un'altro quella più esclusiva, uno con la più leggera, ..........

Penso che sia un risvolto ludico di una passione superflua.....
 :D :D
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Biver colpisce ancora, Hublot cassa zaffiro
« Risposta #119 il: Febbraio 17, 2016, 20:17:49 pm »
Anche io per un certo tempo mi sono fatto conquistare dai materiali innovativi, a partire dall'ossido di zirconio usato da iwc per la prima volta sul da vinci ne ho posseduti una buona parte.

Poi ho capito che avevano un senso solo quando offrono un reale vantaggio pratico senza penalizzarne altri, come il titanio che ancora oggi possiedo (in due panerai che ho sono in titanio e il terzo che avrò sarà anch'esso in titanio); oppure quando permettono la realizzazione di cose nuove e originali, come il vetro (sia esso zaffiro o cristallo) per i già citati esempi di orologi come quelli concepiti da Calabrese.

E così ho venduto quello che ritenevo avesse poco senso né lo ricomprerei.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"