Ognuno ha le sue fisime, ma non c'è dubbio alcuno che leggerezza e comodità siano ancora oggi pregi, e non difetti. Certo non per i masochisti, che però non rappresentano che una sparuta minoranza del genere umano.
Il punto non è se un materiale leggero e resistente sia un vantaggio (lo è, anche se qualcuno preferisce il contrario), il punto è saper coniugare un insieme di caratteristiche al fine di offrire un prodotto che abbia dei pregi senza rinunciare ad altri in misura e eccessiva.
È come una pietanza, in cui bisogna saper dosare gli ingredienti in modo da evitare che uno prevalga sugli altri che una certa caratteristica ne pregiudichi oltremodo altre.
Ogni materiale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e a secondo del tipo di orologio si presta più o meno bene ad essere utilizzato.
Nel caso della leggerezza il titanio ha caratteristiche tali da renderlo ideale nella costruzione di casse per orologi sportivi e casual, ancor più se di grande volume e con bracciale. Perchè alla "sufficiente" leggerezza affianca doti di resistenza meccanica e alla corrosione che altri materiali - parimenti o ancor più leggeri - non hanno.
In tal senso il titanio offre il miglior compromesso, è ampiamente collaudato, non nasconde incognite, si sa cosa aspettarsi, come resiste nel tempo, gli inconvenienti sono noti (non si può rifinire come l'acciaio). È per questo che è la scelta preferita da tutte le case per la produzione di varianti allegerite dei loro modelli più "sportivi"; non è il frutto di scelte economiche, non è rifiuto di sperimentare, non è scelta di comodo, è solo una banale presa d'atto: il titanio risove un problema nel modo più efficace ed efficiente.
Domanda: sicuro che chi spende decine e decine di migliaia di euro in orologio cerchi la soluzione più efficiente sempre e comunque, o non cerca qualcosa che coniughi efficienza ad innovazione ed esclusività? L'orologio non è una lavatrice..... Credo che una prospettiva del genere di quella da te proposta sia quantomeno non esaustiva sè ci si riferisce ad orologi di alto livello. Ma come? Non facciamo altro che ripetere che l'orologio non si compra più per la sua funzione, poi ci lamentiamo che non sarebbe il più funzionale un certo materiale scelto? Anche qui vedo contraddizioni, concetti che vanno e vengono a secondo delle circostanze. Io credo che dentro molti di noi, quelli più coscienti, esistono enormi contraddizioni su cosa cerchiamo dagli orologi di alta gamma. In alcuni queste contraddizioni sono più forti, soprattutto in quelli meno che ne sembrano meno consapevoli, e questo rende molto difficile il compito delle case in questo settore.
Domanda: e ti pare che una cassa in vetro basti a fare di un banalissimo big bang un orologio "esclusivo" degno di costare decine e decine di migliaia di euro?!
Non stiamo parlando di un golden bridge (che per inciso vale oggi sul mercato 1/10 di quell'Hublot).
È ovvio che le scelte non possono essere mirate solo alla praticità, se ci riferiamo a certo tipo di orologi possono anche avere altre funzioni, nella misura in cui contribuiscono a creare oggetti di pregio fuori dal comune non solo per come sono fatti ma anche per l'originale estetica che ne deriva anche in realzione ad una meccanica funzionale a quella particolare estetica (come in un golden bridge) ma non mi pare essere il caso di un banale e convenzionale orologio industriale di genere sportivo al quale si mette sopra un abito in materiale estroso per farlo costare 10 volte tanto.
Per te basta il colore di un quadrante, o il materiale di una cassa, a fare di un banale orologio industriale e commerciale qualcosa di "esclusivo" e "innovativo"?
comunque c'è sempre da considerare titanio e titanio.
ho avuto orologi in titanio IWC, Chopard e Jaeger malgrado il titanio non sia il materiale che preferisco.
il mio giudizio estetico è il seguente:
IWC : pessimo, proprio non mi piaceva, leggerissimo ma finitura indegna (troppo ruvido)
Chopard : medio, più liscio e rifinito di IWC ma sempre poco di mio gusto
Jaeger : meraviglioso, molto più pesante di quello IWC e rifinito (sia le parti lucide che satinate) in maniera eccezionale.
Certamente le case profondono sforzi differenti nel rifinire questo metallo, che per le sue caratteristiche non è agevole da trattare come lo è l'acciaio.
IWC fa una "rifinitura" tipo sabbiatura, l'aspetto che ne consegue è quello di un oggetto spartano, apparentemente poco curato, che a mio avviso ben si presta ad oggetti che non hanno alcuna pteresa di eleganza o di voler evocare chissà quale pregio, e ha il vantaggio da essere la soluzione meno esposta al graffio, che è meno probabile e nel caso si nota meno.
Altre case, come Panerai, rifiniscono le casse in titanio con una satinatura a grana finissima (sembra quasi una pre lucidatura), sicuramente più piacevole esteticamente della sabbiatura iwc, ma anche un po' più delicata. Segnare queste superfici è un po' più facile e il graffio è un po' più evidente, sebbene molto meno che sulla superficie lucida in acciaio.
Alla fine sono scelte, non credo che dal punto di vista del costo industriale ci siano differenze rilevanti.
Titanio satinato, con inserti lucidi in acciaio, come sul Panerai 619, per me hanno anche un bell'aspetto e un bel contrasto, come bello era il contrasto tra il tantalio e l'acciaio sul royal oak championship.