Orologico Forum 3.0

30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza

S.M.

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #15 il: Febbraio 19, 2016, 19:23:04 pm »
Molto interessante.

Se non è di troppo impegno, chiederei a Marlowe di continuare riassumendo degli stralci del libro per chi non mastica francese....

Comunque a me suonano come conferme.
Prima o poi le case dovranno fare i conti con gli appassionat attenti. Si fa presto a giocarsi la reputazione (cosa che peraltro già sta avvenendo)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #16 il: Febbraio 19, 2016, 20:11:05 pm »
Io preso dalla curiosità di leggere ciò che già so ma che fa sempre piacere leggere da chi come me da tanti anni spende soldi con questi oggetti, me lo sono letto (ancora non tutto) traduttore alla mano (consiglio francese->inglese perché i traduttori in italiano fanno pena).
È una lettura che consiglio perché riassume perfettamente almeno 5 anni di esperienza forumistica sul tema :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #17 il: Febbraio 19, 2016, 20:22:03 pm »
Certo, posso continuare a poco a poco.
Da notare che, leggendo qua e là su forum e siti francofoni, l'autore di questo scritto è stato definito nell'ambiente come personaggio piuttosto pesante, rompiscatole (eufemismo per "emmerdeur"), sempre indeciso sugli acquisti (e vorrei vedere, dico io, con oggetti con costi nell'ordine delle decine di migliaia di euro), mai contento...  È stato accusato persino di usare forme ricattatorie. La fonte è questa.

In effetti racconta tranquillamente di alcune situazioni in cui ha alzato il telefono per avere subito l'orologio che voleva, ammettendo di avere prevaricato altre persone che non avevano le sue stesse conoscenze. In un caso ha funzionato, ma l'episodio secondo lui va comunque a discapito della Casa in questione. L'uomo non deve essere una persona semplice...

mbelt

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #18 il: Febbraio 19, 2016, 20:49:42 pm »
Certo, posso continuare a poco a poco.
Da notare che, leggendo qua e là su forum e siti francofoni, l'autore di questo scritto è stato definito nell'ambiente come personaggio piuttosto pesante, rompiscatole (eufemismo per "emmerdeur"), sempre indeciso sugli acquisti (e vorrei vedere, dico io, con oggetti con costi nell'ordine delle decine di migliaia di euro), mai contento...  È stato accusato persino di usare forme ricattatorie. La fonte è questa.

In effetti racconta tranquillamente di alcune situazioni in cui ha alzato il telefono per avere subito l'orologio che voleva, ammettendo di avere prevaricato altre persone che non avevano le sue stesse conoscenze. In un caso ha funzionato, ma l'episodio secondo lui va comunque a discapito della Casa in questione. L'uomo non deve essere una persona semplice...
Sai cosa rende ai miei occhi questo racconto straordinariamente vero? Che alcune delle cose che scrive....le conosco e le ho viste anche io. E ci siamo, ha centrato la questione di base. Poi posso anche non essere d'accordo al 100 per cento su alcuni singoli commenti ...ma sono dettagli. Quel testo dovrebbe essere imposto come obbligatorio a chi pretende di essere appassionato di orologi. Un testo da leggere prima di aprire il portafogli.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #19 il: Febbraio 19, 2016, 22:23:38 pm »
Jaeger-LeCoultre
Nel corso degli anni l'autore acquista 21 (ventuno) modelli di JLC. Propongo un sunto per i primi.

Duomètre cronografo oro grigio, serie limitata

L'acquisto è motivato dal virtuosismo tecnico, dalla bellezza del quadrante e dalla lancetta dei secondi del cronografo, che l'autore trova davvero "ipnotizzante". Avendo comprato nello stesso periodo anche un Centigraph di Journe, vede i due oggetti complementari.

Arriva a casa con il suo orologio, apre la scatola, prende la lente per esaminarlo e scopre un graffio enorme su uno dei ponti... Da quel momento comincia a farsi domande sul controllo qualità, soprattutto su un oggetto prodotto in serie limitata che costa decine di migliaia di euro.
Gli viene risposto che "può succedere" [!!!], così l'orologio nuovo riparte verso la Svizzera e rimane in assistenza per tre mesi.
Non viene sostituito.
E si domanda, è accettabile che un'automobile con zero chilometri sullo strumento rimanga tre mesi in officina per riparazioni?

Tribute to Polaris 1965, acciaio
Viene a sapere che si tratta di un'edizione boutique, riservata alla boutique di Parigi. Un colpo di telefono a uno dei suoi rivenditori è sufficiente per derogare alla regola. E quindi dov'è il rispetto nei confronti degli altri clienti, che sono costretti a passare da Parigi per un'operazione commerciale? L'autore è privilegiato, ma gli altri devono andare per forza nella boutique imposta dalla Casa. Oggi questa è una pratica diffusa, il margine sul prodotto va interamente alle Case, ma i clienti sono obbligati ad andare nel negozio indicato.

Una nota che l'autore aggiunge sul posizionamento economico del modello in oggetto e quello simile, il 1968. Nel 1995-1996 l'autore acquista un Master réveil a circa 30.000 franchi francesi [lascio a voi calcolare a quanto corrispondono!, n.d.t.]. Il Polaris era proposto a più del doppio, anche se le differenze sono più che altro estetiche e che le parti sono paragonabili a livello meccanico.

E si domanda: non c'è un certo sbandamento, qualche cosa di stonato?

Tribute To Deep Sea, versione USA
Stesse modalità di acquisto imposte dalla Casa, stesso metodo descritto precedentemente per aggirare l'ostacolo. Procedure strane e politica commerciale a due velocità.

Ci sarebbe poi il racconto riguardante l'orologio comprato per farne dono a sua moglie, un oggetto di alta gioielleria che dopo qualche tempo viene preso per essere indossato e viene trovato irrimediabilmente fermo. Ancora in garanzia, viene inviato in assistenza e l'autore si sente dire che sicuramente ha preso un grosso colpo e che quindi la garanzia non è valida. Lievemente seccato, visto che si mette in dubbio la parola sua e di sua moglie, fa intervenire una sua "conoscenza" del gruppo Richemont, che fa cambiare idea al responsabile dell'assistenza. E in via "eccezionale" l'orologio viene accettato, per tornare dopo 5 mesi.
Gli regalano però un quadernetto a spirale firmato JLC.

Saltando alle conclusioni, 4 orologi nuovi su 21 vanno in assistenza, pari al 20% del totale, con tempi che vanno dai tre ai sei mesi.

Istaro

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #20 il: Febbraio 19, 2016, 23:23:21 pm »
Interessante anche la nota sui margini dei produttori, quel x10 che abbiamo ipotizzato tante volte anche noi sulle pagine dei vari forum. Non so che grado di attendibilità abbiano le parole di chi scrive (sembra comunque ben introdotto nel settore) ma sempre più mi convinco che quello sia un realistico ordine di grandezza.

Sappiamo e abbiamo sempre sottolineato che i ricarichi sugli orologi meccanici sono esagerati, poiché rispondono ad una logica di posizionamento come bene di lusso e non di controvalore prezzo/qualità (costi).

Ciò detto, amor di verità richiede, a mio avviso, che la dimensione del problema non venga ingigantita.

Innanzitutto, quando il nostro amico parla di ricarichi pari in media a 5-8 volte (con punte di 10 volte) il costo di produzione, si riferisce al rapporto tra prezzo finale di vendita e costo di produzione.
Per avere un’idea più obiettiva dell’effettivo profitto delle case produttrici, il rapporto dovrebbe esser fatto a partire dal prezzo pagato dal rivenditore, sottraendo quindi al prezzo di listino la quota media del 40% che al rivenditore spetta (prima degli sconti).

Inoltre, esistono dei costi che l’autore non ha calcolato.

Ripartiamo dall’esempio del PAM604:
-   Cassa in acciaio, corona e fibbia: 150 €
-   Incisione: € 800
-   Vetro e fondello in zaffiro: € 200 (€ 100 / pezzo)
-   Movimento assemblato: € 500
-   Cinturino in pelle di coccodrillo: € 75
-   Quadrante: € 125
-   Assemblaggio generale: € 200
-   Totale: € 2.050
-   Prezzo di vendita: € 18.800 (detratta l’IVA, che in Francia à al 20% = € 15.666)
-   Tasso di ricarico: costo x 7.65
Ebbene, questa cifra che parla di un moltiplicatore di 7 volte è un po' fuorviante.

Innanzitutto, se togliamo al prezzo finale (al netto delle tasse) il 40% spettante al rivenditore, abbiamo un ricavo effettivo per la casa di 9.400 euro (il discorso cambia, ovviamente, se la vendita è effettuata direttamente dal produttore, come per questo Panerai; ma cerchiamo di utilizzare l'esempio per un'analisi più generale).

Inoltre, i costi riportati nell’esempio sono solo quelli variabili.
Non dobbiamo però dimenticare che le grandi maisons hanno anche costi fissi di tipo generale (ammortamento di impianti, macchinari, spese di progettazione; personale, marketing, assistenza post-vendita, ecc.), che devono essere spalmati sui singoli orologi. Calcolare la quota gravante sul singolo orologio è operazione molto difficile (e anche per questo, probabilmente, l’appassionato in questione non si è cimentato), perché dipende da diverse variabili: dimensioni della casa produttrice, spese sostenute per la progettazione, numero di orologi prodotti, ecc.
Possiamo però parlare, in maniera molto approssimativa, di 500 euro a orologio? (Ho corretto la cifra)

Abbiamo a questo punto un costo produttivo di poco più di 2.500 euro, il cui rapporto rispetto al ricavo della casa (9.400) diventa di poco meno di 1 a 4 (in casi più “virtuosi” - Nomos? - il rapporto può scendere fino a 1,3/1,5; nei casi più estremi il multiplo può essere pari a 6/7).
Un rapporto proprio della sfera del lusso, senza dubbio; ma non nelle dimensioni che potevano dedursi dai numeri sbandierati dall’autore del libro.
« Ultima modifica: Febbraio 20, 2016, 08:10:02 am da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #21 il: Febbraio 20, 2016, 12:50:49 pm »
Citazione
Innanzitutto, quando il nostro amico parla di ricarichi pari in media a 5-8 volte (con punte di 10 volte) il costo di produzione, si riferisce al rapporto tra prezzo finale di vendita e costo di produzione.

Premetto di non aver ancora letto e tradotto la parte in questione ma solo l'estratto dal sito, quando parla di "margine del produttore" per me non può che riferirsi a quello che è il rapporto tra ciò che il produttore spende (ivi inclusi tutti i costi accessori e le spese generali) e ciò che ricava vendendo l'orologio alla rete di vendita, quindi non al prezzo di vendita a listino ma al prezzo di vendita al commerciante che è effettivamente ciò che l'azienda ricava.
Riparliamone quando avrò letto tutto anche perché nei numeri che hai riportato ci sono diverse cose in cui non mi ritrovo :)
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mbelt

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #22 il: Febbraio 20, 2016, 15:55:55 pm »
Citazione
Innanzitutto, quando il nostro amico parla di ricarichi pari in media a 5-8 volte (con punte di 10 volte) il costo di produzione, si riferisce al rapporto tra prezzo finale di vendita e costo di produzione.

Premetto di non aver ancora letto e tradotto la parte in questione ma solo l'estratto dal sito, quando parla di "margine del produttore" per me non può che riferirsi a quello che è il rapporto tra ciò che il produttore spende (ivi inclusi tutti i costi accessori e le spese generali) e ciò che ricava vendendo l'orologio alla rete di vendita, quindi non al prezzo di vendita a listino ma al prezzo di vendita al commerciante che è effettivamente ciò che l'azienda ricava.
Riparliamone quando avrò letto tutto anche perché nei numeri che hai riportato ci sono diverse cose in cui non mi ritrovo :)
Peraltro per me non è un errore dell'autore, ma una scelta consapevole che egli fa, per quanto discutibile. È lui infatti che ti dice che calcola il margine senza tenere conto di una serie di costi, di spese, di ammortamenti, che un costruttore ha necessariamente. È come se ci dicesse : ma possibile che per tutte le altre ulteriori spese sia necessario vendere con questi margini sul prezzo della realizzazione del singolo orlogio di sè e per sè? Ecco la domanda. E che il margine delle case sia anomalo mi sembra una realtà, in parte ineliminabile a causa della particolare natura del prodotto, questo sicuramente è vero.
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ciaca

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #23 il: Febbraio 20, 2016, 16:06:49 pm »
Se non intendo male l'autore si chiede se sia ragionevole che una serie di costi "accessori" non legati strettamente alla realizzazione del prodotto possano incidere a tal punto da realizzare certi macroscopici scostamenti tra costo dEl prodotto e prezzo di vendita?!
In fondo è ciò di cui abbiamo dibattuto più volte parlando di costo della fuffa, mignotte e festini vari.
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mbelt

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #24 il: Febbraio 20, 2016, 17:45:17 pm »
Se non intendo male l'autore si chiede se sia ragionevole che una serie di costi "accessori" non legati strettamente alla realizzazione del prodotto possano incidere a tal punto da realizzare certi macroscopici scostamenti tra costo dEl prodotto e prezzo di vendita?!
In fondo è ciò di cui abbiamo dibattuto più volte parlando di costo della fuffa, mignotte e festini vari.
Infatti, è così. Poi è vero che nei costi che lui volutamente non conteggia ci sono anche costi che non sono in marketing ed in fuffa, ma anche in ricerca e sviluppo ( quando c'è, raramente), in ammortamento di costi vari necessari, in funzioni non produttive dell'azienda, e certamente anche nella fuffa pubblicitaria ( se non soprattutto) per chi ha dimensioni produttive alte ed industriali.
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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #25 il: Febbraio 20, 2016, 20:12:47 pm »
Signori, metto anche una foto degli orologi acquistati dal nostro esigente amico, nei forum ci sta sempre bene.
A me questi orologioni sportivi piacciono un sacco (immagine presa dalla rete).

« Ultima modifica: Febbraio 20, 2016, 20:16:04 pm da Marlowe »

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #26 il: Febbraio 20, 2016, 20:18:26 pm »
Mi dispiace leggere queste cose di JLC.

Ho sempre ritenuto essere la realtà industriale più seria e con più potenzialità.

Visto di cosa è capace, è come scivolare su una buccia di banana. Non credo sia difficile mettere su un controllo qualità ed assistenza dello stesso livello del R&D.

Peccato :-\ :-\
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guagua72

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #27 il: Febbraio 20, 2016, 21:28:54 pm »
Attenzione, parrebbe non tutta farina del sacco di questo signore. Ci sono, pare, alcune strane discrepanze. La buona fede si presume sempre ma questo signore ci ha messo un po' di condimento in più. Ricordo il famoso adagio ……vende di più una cattiva notizia di una buona….

mbelt

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #28 il: Febbraio 20, 2016, 23:54:17 pm »
Attenzione, parrebbe non tutta farina del sacco di questo signore. Ci sono, pare, alcune strane discrepanze. La buona fede si presume sempre ma questo signore ci ha messo un po' di condimento in più. Ricordo il famoso adagio ……vende di più una cattiva notizia di una buona….
Fidati di uno che di esperienza con orologi nuovi blasonati o meno ne ha e ne ha avuto tanta: quello che racconta vero. Vero. E raccontato anche bene. Potrei fare le pulci su alcune sue interpretazioni di ciò che racconta ma per lo più prende al cento per cento. Potrei fare dell'ironia su De Bethune che sta morendo, ma quando scrive che sono i nuovi Breguet  mi strappa un applauso dal profondo del cuore, è uno che se ne intende....
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ciaca

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Re:30 anni di passioni e delusioni - una testimonianza
« Risposta #29 il: Febbraio 21, 2016, 00:31:21 am »
Citazione
Potrei fare dell'ironia su De Bethune che sta morendo

Quindi sono loro gli indipendenti pronti a saltare? Mi spiace molto  :-[
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