Passiamo al Patek 3940, sempre discusso per la sua notoria lentezza di aggiornamento (anche se come vedremo in questo caso un peccato veniale che non penalizza l'estetica e la leggibilità del quadrante a differenza del 3970 dove l'aggiornamento è davvero troppo lento e lascia il quadrante in condizioni inguardabili per davvero troppo tempo.
Lo dico senza esitazione, per me il 3940 sul piano squisitamente estetico, stilistico e delle proporzioni di tutti i suoi elementi, è dei più riusciti tra i calendari perpetui dell'era moderna.
20.30: il calendario è già in fase di aggiornamento ma nessuna delle indicazioni si è ancora mossa in modo percettibile
21.30: la data è in fase di aggiornamento
22.30: ancora solo la data risulta in fase di aggiornamento
23.15: anche giorno e mese hanno iniziato ad aggiornarsi
23.45: giorno e mese sono già leggibili (martedì marzo) sebbene non abbiano ancora completato la loro corsa, come la data. Le tre indicazioni si aggiornano simultaneamente senza che vi sia sosta nell'aggiornamento di una o più di esse rispetto alle rimanenti, come in molti dei moduli che abbiamo osservato in precedenza.
23.54: il mese è la prima indicazione ad aver virtualmente concluso il suo aggiornamento
00.00: pochi minuti dopo anche la data completa il suo aggiornamento, a mezzanotte sebbene il giorno non abbia ancora concluso l'aggiornamento e lo sferino non sia perfettamente allineato il calendario risulta già pienamente leggibile
00.50: ora anche l'indicazione del giorno ha concluso la sua corsa e il calendario è completamente aggiornato, a conferma della tradizionale lentezza di aggiornamento di alcuni dei moduli di produzione Patek. Sebbene in questo caso tale lentezza sia minore in senso assoluto di altri già citati e più eclatanti casi, e non infici in nessun modo la lettura e l'aspetto, resta comunque una caratteristica non encomiabile.