Il resaturo conservativo, che sia di quadranti o di casse, è una vera "arte" che come molte altre in questo settore si sta perdendo.
Richiede studio, conoscenza, esperienza con tecniche in molti casi desuete, e sempre meno sono coloro che la praticano, anche perchè richiede tempo, assorbe energie, costa e in molti casi il valore veniale degli oggetti da restaurare non la "giustifica".
Molto più semplice ristampare un quadrante che con qualche carta da venti euro ne vieni fuori.
Dare importanza al quadrante originale, ancor più se conservato bene, così come ultimamente la stessa attenzione si da anche alle casse, non è un atto di integralismo talebano come qualcuno crede, ma un semplice fatto di buonsenso mirato a preservare proprio quel "valore storico e collezionistico" di cui in tanti si riempiono la bocca salvo poi ignorarlo completamente alla bisogna o a secondo delle proprie convenienze.
Deprezzare le ristampe e i quadranti di fornitura significa giocoforza apprezzare gli originali ancor più se ben conservati, la loro rarità (soprattutto su certa tipologia di orologi d'epoca e a maggior ragione se prodotti in grande quantità) e con essa il loro valore "storico".
È un atto di rispetto verso il collezionismo inteso come forma di custodia e conservazione del patrimonio storico, oltre che un modo per rendere poco redditizie facili pratiche che in alcuni casi possono avere anche scopi fraudolenti e che altrimenti dilagherebbero più di quanto non sono già in uso facendo precipitare tutto nell'indistinto calderone del "tutto va bene". È una delle poche forme di serietà rimaste in questo ambiente, altro che diktat talebano.
Analoghe considerazioni per le casse, sempre più spesso fatte oggetto di discutibili e fantasiose ricostruzioni al laser dopo essere state violentate per decenni da improvvisate lucidature, al punto da rimanere completamente trasfigurate.
Anche qui dare valore ad una cassa ben conservata non significa essere talebani ma ristabilire una sostanziale differenza concettuale tra ciò che è stato ben conservato restando fedele a ciò che era, e ciò che in qualche modo è stato ricostruito e/o manipolato.
Indirizzo per altro comune ad ogni ambito del collezionismo, mica solo quello degli orologi. Perchè non conosco nessun ambito in cui la "ristampa", che sia di una tela o di una carrozzeria o di un francobollo, sia tollerata o quotata nello stesso ordine di grandezza dell'originale.