Personalmente preferisco, e di gran lunga, il VC e il suo 453 di derivazione le coultre. Che è rifinito in modo decisamente superiore al iwc. Se poi pensiamo che con 5000 euro non si compra più nemmeno uno scassone di rolex stravissuto quei 5000 euro sembrano un regalo piovuto dal cielo, tenendo conto che lo stesso orologio con minor pregio e diametro maggiore oggi non lo si pagherebbe meno di 15.000 euro.
E non certo per i 30 Gr. D'oro 18k che ci saranno nella cassa, quanto per il punzone di Ginevra su platina e ponte del movimento che negli anni 50 voleva ancora dire eccellenza assoluta, alla portata di pochissime case tra le quali non c'era IWC ma c'era VC. Ossia finiture maniacali (e artigianali) di tutte le parti del movimento (basta guardare il ponte della ruota si scappamento in due parti con l'estremità lucidata a specchio, o la molla a collo di cigno sulla vite di regolazione, tutte cose che ancora nei 50 si facevano e ancor più rifinivano con olio di gomito e non uscivano da una cnc) che allora più che oggi era ciò che distingueva l'insignificante e rozza produzione industriale di serie dall'alta orologeria.
Che poi tutti i prezzi siano esagerati è vero solo fino ad un certo punto, per me i suoi 5000 euro quel VC li vale fino all'ultimo centesimo, e non sarà certo il fatto che iwc costruiva i suoi calibri mentre VC rifiniva (splendidamente) quelli di le coultre a fare alcuna differenza e a rendere il banale e insignificante iwc (come buona parte dei suoi pari epoca con cassa incamiciata e rozzi movimenti privi di alcuna particolaritá o finezza) dello stesso livello di pregio dello splendido VC.
IWC casa che ha iniziato a fare "vera" orologeria, e a lasciare qualche traccia di sé nella storia, solo dopo la sua rinascita negli anni 80 e per mano del compianto Gunther Blumlein dopo essere formalmente sparita nei 70 insieme a tante altre incapaci di proporre qualcosa di interessante se non una massa di orologi tutti uguali tra loro e di nessun particolare pregio, anzi sempre più modesti via via che il tempo passava, formalmente indistinguibili se non per il marchio sul quadrante.
Qui a parità di estetica è l'apertura del fondello a fare la differenza tra un orologino come altre centinaia di migliaia e un orologio come solo poche migliaia nella sua epoca. E questo, almeno per me, conta e vale infinitamente di più della vuota retorica sulla c.d. "manifattura".
Se marchi come VC hanno una storia alle spalle non è certo per i testimonial, le feste mondane e le altre mille marchette del marketing moderno.