Il mio unico vestito su misura quando mi sono sposato.
io manco quello, andato in negozio, preso un vestito grigio scuro e stop.
su misura solo l'orlo dei pantaloni
Eppure, considerato lo stile - raffinatissimo - della maison cui vanno le tue preferenze, visto anche il tuo avatar, si poteva pensare che qualche "escursione" nel classico non ti dispiaccia neanche in tema di abbigliamento...
Non mi dispiacerebbe ma gli orologi sono una parentesi, una follia della mia passione assolutamente fuori dai miei parametri economici, per il resto debbo per forza tornare alla realtà, è per me comprare un abito a 3/4 mila€ ( e probabilmente manco bastano) è impossibile.
E' quello che pensavo anch'io, e che mi ha tenuto lontano per tanti anni dal su-misura.
(Così come pensavo che gli orologi meccanici di pregio fossero un miraggio inaccessibile, quando mi capitava di leggere i prezzi del
nuovo…)
Sennonché, essendo in ogni caso abituato a vestire in giacca e cravatta, un bel giorno mi sono stancato di indossare abiti di confezione che non mi soddisfacevano (sia per vestibilità sia per la scelta limitata che i negozi offrono).
Ho iniziato a informarmi, ho chiesto notizie sugli abiti “su-ordinazione”, che mi sono reso conto offrono poco di più della confezione, a costi ben più alti.
Finché ho ‘scoperto’ che il mondo della sartoria non è solo quello dei grandi
ateliers, di cui tutti abbiamo più o meno sentito parlare (dai più “tradizionali” Caraceni per arrivare ai Brioni, ai Kiton, ecc.), ma anche quello dei sarti artigiani, a prezzi ben più accessibili.
Un buon abito, tagliato da un artigiano tra i più affermati, non costa più di 2.500/3.000 euro; un sarto che gode già di un certo nome ne chiede 1.500/2.000; recandosi da un sarto meno conosciuto, si riesce a stare sui 1.000 euro (anche in quest’ultimo caso si possono avere eccellenti risultati, ma bisogna essere più attenti nel trovare il sarto “giusto” e avere le idee chiare su quello che si chiede). Sulla piazza di Napoli si spuntano anche cifre inferiori.
Nel valutare l’entità della spesa, poi, non bisogna trascurare qualità e durevolezza del capo: un abito di sartoria, per lavorazione (interni, fodere, cuciture, abbondanza di rimessi, ecc.) e per qualità del tessuto impiegato può durare da un minimo di dieci anni (se usato con una certa intensità, nell’attività lavorativa) a… tutta la vita (Lapo Elkann usa molti abiti del nonno…).
Insomma, il differenziale economico rispetto agli abiti di confezione (o anche all’abbigliamento
casual ), se rapportato al ciclo di vita del capo (potremmo parlare di costi di “ammortamento”
), non è molto alto.
Ma il differenziale qualitativo e di soddisfazione lo è…