Quando io parlo di orologi-icona non mi riferisco alle quotazioni economiche.
Mi sembrerebbe un discorso molto limitativo…
(Senza considerare che il Calatrava non è certo il Patek che incontra le maggiori attenzioni degli speculatori).
Mi riferisco piuttosto alla capacità di questi orologi di essere diventati punto di riferimento stilistico, sino a entrare nell'immaginario collettivo.
Il Calatrava lo è sin dalle origini: ha introdotto un
design totalmente innovativo per l'epoca, tratto dallo stile Bauhaus, poi imitato da tutti.
Fidati, Robbè!
Il Daytona non ha avuto sin dall'inizio il successo che gli arriderà solo alla fine degli anni Ottanta.
Non ha avuto nemmeno la stessa carica innovativa del Calatrava.
Ma alcuni tratti stilistici - il colore dei contatori a contrasto, la scala tachimetrica spostata sulla lunetta - sono associati, nell'immaginario collettivo, a questo cronografo (al di là della gradevolezza estetica: io ad esempio non amo quella scala tachimetrica).
Se vediamo un orologio con queste caratteristiche, diciamo subito che "è un Daytona", non che è l'imitazione di qualcos'altro… L'esatto contrario di un orologio "anonimo".
Ovviamente non si tratta degli unici due orologi-icona. Ne esistono molti, anche meno importanti e poco quotati (per "icona", ripeto, non intendo un campione delle aste).
Io li ho accomunati perché hanno la caratteristica di essere riconoscibili senza avere tratti stilistici particolarmente eccentrici. Il che non significa banali o anonimi, proprio perché hanno avuto la capacità di diventare punti di riferimento nel modo più difficile: imponendo uno stile apparentemente semplice.