Orologico Forum 3.0

Crisis management


Ermanno Muzii

Re:Crisis management
« Risposta #1 il: Marzo 29, 2016, 14:43:10 pm »
Il mercato si e' saturato.
Altamente prevedibile.

ciaca

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Re:Crisis management
« Risposta #2 il: Marzo 29, 2016, 14:44:35 pm »
Nulla di nuovo sotto il sole, sono le proporzioni della crisi che fanno impressione. Quello di HK nemmeno nei peggiori incubi dei Ceo delle creme e dei profumi avrebbe potuto raggiungere oltre il 30% di calo in così poco tempo, e anche quello USA sorprende vista la congiuntura positiva del dollaro forte sul chf e che ha portato ad un ribasso dei listini.
In termini reali il calo è anche superiore.

La crescita di Giappone ed Europa poco più che pannicelli caldi.

Mi piacerebbe solo sapere ora dove sono e cosa dicono tutti quelli che facevano finta di non sapere, che glorificavano lo stato di salute del settore e che accusavano di falsità quelli che in tempi non sospetti parlavano già di questa inevitabile crisi.
« Ultima modifica: Marzo 29, 2016, 14:51:28 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Crisis management
« Risposta #3 il: Marzo 29, 2016, 15:45:03 pm »
Mi piacerebbe solo sapere ora dove sono e cosa dicono tutti quelli che facevano finta di non sapere, che glorificavano lo stato di salute del settore e che accusavano di falsità quelli che in tempi non sospetti parlavano già di questa inevitabile crisi.
prova a leggere su altri lidi come veniamo trattati io e mbelt quando riportiamo dati e fatti...

ciaca

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Re:Crisis management
« Risposta #4 il: Marzo 29, 2016, 16:11:52 pm »
Non leggo altri lidi se non di lingua straniera (dove comunque la musica è la stessa).
Ma immagino, visto che con Marco e pochi altri siamo stati i primi e gli unici a parlare di inevitabile e rovinosa crisi quando la grancassa del tutto va a gonfie vele batteva forte, e noi a detta di tanti eravamo le volpi che non arrivano all'uva. :)

Citazione
Il mercato si e' saturato.
Altamente prevedibile.

Il mercato era già saturo da anni, e la mole di orologi accatastata nelle bancarelle di HK avrebbe dovuto renderlo manifesto a tutti già da tempo, in primis agli "scienziati" che hanno scelto di massimizzare i fatturati a breve periodo a scapito della credibilità di un intero settore, sfornando paccottiglia da 4 soldi a prezzi sempre più ridicoli man mano che le quantità prodotte diventavano sempre più surreali.

Il crollo della domanda cinese ha reso poi eclatante e non più celabile ciò che era in atto da anni, sono almeno 4 anni che non vedo più i buyer cinesi col trolley che fanno razzia dei magazzini intasati dei concessionari italiani di provincia.

E siamo ancora all'inizio, ne vedremo delle belle, perché sono sempre più convinto che lo smart watch farà tabula rasa del poco di questo settore che riuscirà a rimanere in piedi.
« Ultima modifica: Marzo 29, 2016, 16:19:57 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

gidi_34

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Re:Crisis management
« Risposta #5 il: Marzo 29, 2016, 16:30:52 pm »
senza fare dietrologie o altro...pensi che l'orologeria meccanica possa fare la fine del collezionismo swatch?

Ermanno Muzii

Re:Crisis management
« Risposta #6 il: Marzo 29, 2016, 16:39:13 pm »
L'orologeria meccanica e' una cosa,il collezionismo di orologi un'altra.
L'orologeria meccanica finira' per mancanza di orologiai.

ciaca

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Re:Crisis management
« Risposta #7 il: Marzo 29, 2016, 16:47:52 pm »
Vado oltre, finirà per mancanza di clienti interessati a ciò che c'è dentro l'orologio, come è fatto e come funziona.

Dell'orologio mecanico in quanto tale oggi non importa più a nessuno, nemmeno a quei 4 pirla snob Che quando si parla di quarzi si strappano le vesti ma che se Rolex o Patek si mettessero a fare smartwatch prenderebbero d'assalto i negozi per comprarsene uno.

Questa non è dietrologia, sono tristi dati di fatto.
L'Orologeria già oggi non esiste più, è solo lusso griffato che è altra cosa solo temporaneamente e congiunturalmente coincidente.

E non esiste più perché non esiste più chi se ne interessa (mentre chi si interessa di lusso griffato è buona parte dell'umanità decadente).

Il collezionismo è destinato a restare un fenomeno sempre più di nicchia, i valori economici sono destinati a diventare cenere (come lo sono divenuti quelli degli orologi da tasca) quando dell'orologio da polso non importerá più nulla a nessuno nemmeno come oggetto di lusso griffato
« Ultima modifica: Marzo 29, 2016, 16:50:15 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ilcommesso

Re:Crisis management
« Risposta #8 il: Marzo 29, 2016, 18:02:37 pm »
L'orologeria meccanica e' una cosa,il collezionismo di orologi un'altra.
L'orologeria meccanica finira' per mancanza di orologiai.

Dissento: un orologiaio "normale" si forma in tempi rapidi, poi è chiaro che per diventare esperti di ripetizioni e rattrapanti serva più tempo.
Penso a Laurent Ferrier, su cui aprirò un 3d a breve....piccola azienda, età media 30 anni  8)

Prima esplode il mercato, meglio è  :D :D :D

Errol

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Re:Crisis management
« Risposta #9 il: Marzo 29, 2016, 18:21:56 pm »
quindi, visto che tanto tutto finirà a breve termine (come scrive Angelo "i valori economici sono destinati a diventare cenere"), paradossalmente converrebbe vendere tutto quello che uno ha in casa a prezzi di oggi, aspettare qualche anno (ma da come leggo forse mesi) e poi ricomprare tutto e ancora di più a prezzi stracciati.
mo ce penso
        

ciaca

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Re:Crisis management
« Risposta #10 il: Marzo 29, 2016, 20:29:25 pm »
quindi, visto che tanto tutto finirà a breve termine (come scrive Angelo "i valori economici sono destinati a diventare cenere"), paradossalmente converrebbe vendere tutto quello che uno ha in casa a prezzi di oggi, aspettare qualche anno (ma da come leggo forse mesi) e poi ricomprare tutto e ancora di più a prezzi stracciati.
mo ce penso

Io non penso che "tutto" diventerà cenere, men che meno che accadrà tra pochi mesi.

Però già buona parte dellorologeria demodé (anni 80 e 90) è ridotta a cenere (basta vedere il valore degli usati in rapporto al listino dell'epoca, inclusi i nostri amati Breguet che certamente conveniva vendere nel 95 e ricomprarseli nel 2005 a meno di un terzo), così come è ridotta a cenere tutta l'orologeria da tasca.

E come è capitato a quell'orologeria capiterà anche a quella mainstream che per adesso "tiene" perché ha ancora intatto il suo carico di moda e status, che sono i veri motori della domanda, nel momento in cui anche quella dovesse perdere il suo appeal a seguito del collasso dell'intero settore. Come già accadde negli anni 80 quando quegli orologi che la gente corre oggi a pagare decine di migliaia di euro perché considerati buoni beni rifugio non li voleva nessuno nemmeno a 1,5 mln di lire (vedasi Daytona manuali).

È tutto un film già visto, che è destinato a ripetersi anche per effetto degli Smart watch e del fatto che le case non sono più indipendenti ma solo marchi da mettere qua e là, che sia un orologio o una mutanda tempestata di brilli poco cambia.

E si, chi ha a cuore solo il valore economico dei suoi orologi farebbe bene a pensarci bene di vendere adesso, perché ho più di un dubbio che un Rolex qualsiasi (e peggio un orologio di qualunque altra marca) domani possa ancora valere anche solo una frazione di quello che vale oggi.

Mi è assai difficile immaginare i 18enni di oggi che dell'orologio se ne infischiano ma sono pronti a dormire per strada davanti all'Apple Store per qualunque cosa si inventi la casa di Cupertino, tra dieci anni correre appresso ai sei rovesciati, ai 4 grassi e alle ghiere in ceramica, in un mondo che considererà l'orologio meccanico da polso allo stesso modo di come noi vediamo oggi gli orologi da tasca. Roba vecchia e superata :)
« Ultima modifica: Marzo 29, 2016, 20:38:50 pm da ciaca »
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Ermanno Muzii

Re:Crisis management
« Risposta #11 il: Marzo 29, 2016, 23:20:22 pm »
L'orologeria meccanica e' una cosa,il collezionismo di orologi un'altra.
L'orologeria meccanica finira' per mancanza di orologiai.

Dissento: un orologiaio "normale" si forma in tempi rapidi, poi è chiaro che per diventare esperti di ripetizioni e rattrapanti serva più tempo.
Penso a Laurent Ferrier, su cui aprirò un 3d a breve....piccola azienda, età media 30 anni  8)

Prima esplode il mercato, meglio è  :D :D :D
Lasciamo perdere i ripetizione e gli split,sono meno di un millesimo dell'intero mercato.
Pensa ad un orologio normale tipo il tuo Laureato:tra 10 anni per trovare un orologiaio che sappia ripararlo dovrai fare il giro d'Italia o quasi...e se servira' un componente,anche solo una maglia,dovrai raccomandarti l'anima a Dio.
Chi acquistera' orologi la cui manutenzione,obbligatoria presso le case,costera' un quinto del cartellino?

ciaca

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Re:Crisis management
« Risposta #12 il: Marzo 29, 2016, 23:47:56 pm »
Andiamoci al contrario: quanti sono gli orologiai oggi in grado di costruire un pezzo che le case non hanno più nelle loro disponibilità di magazzino o peggio non distribuiscono?
Attenzione a non confondere gli orologiai riparatori coi cambia pezzi, formare i secondi si può fare anche in breve tempo, ma senza pezzi da cambiare non servono a nulla.
Per i primi, al contrario, non sarei così ottimista come Simone.

È evidente che le case abbiano fatto di tutto, negli anni, per trasformare questi oggetti in cose usa e getta. Uno dei modi, oltre a cercare di buttare tutto l'usato in discarica perché non più alla moda, quello di renderlo anche difficile ed estremamente costoso da riparare.
Il messaggio è chiaro: via il vecchio prima che si guasti o diventi fuori moda, e compratene uno nuovo.
Perché alle case il prolifico mercato del secondo polso rende poco o nulla, e anzi ne penalizza notevolmente le vendite.

Tutto questo ovviamente non fa altro che squalificare ulteriormente il settore e renderlo sempre meno credibile agli occhi  di chi superato il prezzo del noviziato inizia a capire come gira la ruota.
« Ultima modifica: Marzo 29, 2016, 23:56:25 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Ermanno Muzii

Re:Crisis management
« Risposta #13 il: Marzo 30, 2016, 00:56:07 am »
Da tener presente che il cambia pezzi di solito sa mettere le mani su pochi calibri,quindi astenersi da orologi non comuni o complicati.

Re:Crisis management
« Risposta #14 il: Marzo 30, 2016, 08:29:37 am »

Lasciamo perdere i ripetizione e gli split,sono meno di un millesimo dell'intero mercato.
Pensa ad un orologio normale tipo il tuo Laureato:tra 10 anni per trovare un orologiaio che sappia ripararlo dovrai fare il giro d'Italia o quasi...e se servira' un componente,anche solo una maglia,dovrai raccomandarti l'anima a Dio.
Chi acquistera' orologi la cui manutenzione,obbligatoria presso le case,costera' un quinto del cartellino?


Per il Laureato il discorso è già in piedi, i pezzi già non si trovano.
Credo che l'unico modo per avere la disponibilità di un pezzo(anche una semplice molla di carica) sia di spedire tutto a GP, coi costi spropositati che ne derivano.
Un domani solo qualcuno che li ricostruisce (se ci sarà).
Comunque se il trend sarà questo e soprattutto senza inversione di tendenza in futuro, potremo considerare prossima la fine dei giochi.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-