In oro, quando lo sono e non sono solo placcate, sono solo le corone.
Non tige e alberino di carica.
Spesso la corona è montata sulla tige in modo che separarle non sia possibile se non a costo di grande sbattimento (e senza garanzia di risultati a regola d'arte).
Per questo le case preferiscono sostituire il tutto, con notevole risparmio di tempo, piuttosto che dedicarsi alla salvaguardia della coevitá del pezzo, elemento questo al quale non danno alcuna importanza (secondo me anche giustamente, dal loro punto di vista).
Per l'azienda una corona è solo una corona come un quadrante è solo un quadrante, senza che piccole diversità tra l'uno e l'altro sostituito e sostituto possano fare alcuna differenza.
Essa deve ripristinare l'orologio nello stato di migliore funzionamento e aspetto possibile, cosa sulla quale poi è costretta a prestare una garanzia.
Per il collezionista invece sono tutti elementi che possono influire nella scelta di un pezzo rispetto ad un altro e nell'attribuzione di un valore a ciascuno. Il collezionista preferisce il restauro quanto più conservativo possibile, a costo di avere una corona in non perfetta efficienza o un quadrante dall'aspetto deturpato, al fine di preservare quanto più possibile l'originaria configurazione dell'oggetto da collezione.
Sono modi di vedere la stessa cosa opposti e antitetici.