Per farla breve, il codec mpeg layer 3 (mp3) è preistoria
Negli anni sono stati messe a punto codifiche di tipo lossless, ossia compressione senza perdita di qualità. Un cd che in formato nativo occupa 650 MB con queste codifiche si riduce a circa 250 MB.
Il che ne favorisce la diffusione in p2p e grazie ai lettori con grandi capacità di memoria (vedi ipod classic da 160 GB) anche l'utilizzo.
Il più diffuso di questi codec è l'AAC usato da Apple (che su iTunes distribuisce musica compressa però con livello di codifica AAC lossy ma comunque di buona qualità), ma essendo un codec proprietario coperto da royalties la comunità del p2p tende ad usarne altri non meno efficaci come per esempio FLAC (acronimo di free lossless audio codec) e Monkey Audio (file in formato .ape).
I file in formato .flac o punto .ape sono immagini compresse del disco originale senza perdita di qualità, per capire una sorta di archivio zip o rar compresso.
Sono accompagnati da un file .cue ove sono riportati tutti i data di durata, Gap e pregap tra le tracce, e nome delle tracce affinché il file compresso possa essere separato correttamente.
Se il lettore portatile supporta i file .flac e .ape e l'uso delle liste .cue non si deve fare nulla, se come nel caso dell'ipod tali file non sono supportati occorre:
- suddividere il file .flac o .ape nelle varie tracce (anch'esse con estensione equivalente .flac o .ape) attraverso le informazioni contenute nei file .cue
- transcodificare i file così ottenuti in formato mp4 e codifica AAC lossless.
Esistono ovviamente utility per l'esecuzione di questi task in modo semplice e automatizzato che fanno tutte queste operazioni al volo e senza alcuna interazione da parte dell'utente, inclusa la corretta gestione dei Tag necessari a poter catalogare in modo ordinAto il materiale all'interno della propria libreria multimediale.
Va da sé che per materiale originale di non eccezionale qualità l'uso di un codec lossless è più o meno uno spreco di spazio, e una buona codifica AAC lossy non produce perdita di qualità apprezzabile (nulla a che vedere con i pessimi e metallici mp3 codificati a 128 kbps).
È il motivo per il quale il materiale distribuito in flac o ape quasi sempre è materiale che nelle incisioni d'origine presenta un buon livello qualitativo tale da giustificare l'uso di file di maggiori dimensioni per effetto della codifica lossless