Non sono poi così convinto che l'applicazione della guida autonoma al traffico automobilistico sia più semplice dell'applicazione al traffico aereo.
Se non altro perché quest'ultima è stata già introdotta e l'altra no...
Intendiamoci: penso anch'io che il futuro vada in questa direzione, e che le percentuali di incidenti in un sistema interamente automatizzato sarebbero nettamente inferiori rispetto a quanto accade in un sistema come quello attuale, affidato alla disciplina di automobilisti spesso irresponsabili e poco preparati.
Il problema, però, è quello di realizzare un
sistema di circolazione (e non un singolo veicolo) "interamente automatizzato"...
L'aeroplano è un mezzo infinitamente più complesso da gestire di un'automobile, ma si muove in un contesto con variabili molto più ridotte.
Inoltre, in caso di avarie ai sistemi di pilotaggio automatico, o in caso si verifichino eventi straordinari che i sistemi non sanno gestire, esistono tempi sufficienti per l'intervento umano.
Nel traffico stradale, invece, le incognite hanno impatto maggiore (attraversamento improvviso della strada da parte di un bambino o di un animale, manovra azzardata di un veicolo affiancato, invasione della corsia da parte di un veicolo che procede nella direzione opposta, buca coperta d'acqua, perdita di carico da un veicolo che precede, ostacoli dietro una curva, ecc.) e offrono tempi di reazione infinitesimali, che devono essere gestiti esclusivamente dal sistema automatizzato (se l'algoritmo è in grado di farlo...), poiché il guidatore non ha il tempo di assumere il controllo. Così come non c'è il tempo di rimediare ad avarie del sistema.
Per ridurre - ma non eliminare - le incognite, bisognerebbe appunto che l'intero sistema di circolazione fosse automatizzato.
E infine, altre questioni che solo adesso iniziano ad essere dibattute:
1) Chi ha la
responsabilità penale (che è profilo ben diverso da quello del risarcimento economico, affidato alle assicurazioni) in caso di incidenti gravi?
Il passeggero? Il costruttore/programmatore del software?
2) Chi definisce i
profili etici che investono gli algoritmi posti alla base dei sistemi a guida automatica?
(Un esempio: un gatto mi attraversa la strada senza che vi sia spazio sufficiente per la frenata: il veicolo deve tirare dritto, avendo la
certezza di uccidere il gatto ed evitando il mero
rischio che una sterzata procuri uno sbandamento e un possibile danno ai passeggeri?
E se la strada è attraversata da un bambino anziché da un gatto?)
Quando si passa dalla fantascienza alla realtà, non bastano le leggi della robotica di Asimov...