Mark I, II, III...
Condivido la necessità di non farsi trascinare nel vortice dell'attenzione maniacale al dettaglio insignificante, che rischia di diventare terreno fertile per valutazioni che prescindono dalla qualità degli orologi.
Però... c'è modo e modo - nei toni che si usano - di segnalare questi rischi.
Non capisco certi fuochi di sbarramento concitati, quasi fosse messa a repentaglio la "purezza" del forum...
Io non sapevo che cosa fosse un Mark, grazie a questo topic l'ho imparato!
Dite che rischio di... corrompermi?
Al di là dei toni, vi pongo anche una domanda di merito (seria, non provocatoria).
In altro topic Ermanno e forumisti di grande esperienza "vivisezionano" i vari "mark" (si può dire?) di referenze storiche del Royal Oak e del Nautilus.
Lo fanno, ovviamente, per individuare l'originarietà degli esemplari e non per stabilire gerarchie economico-speculative tra una versione a l'altra.
Perché questo non si può fare per altri modelli o per referenze contemporanee?
Il motivo è che, non essendo storiche, non c'è il problema dell'originarietà, e quindi si presume che ogni analisi abbia solo
intenti speculativi?
Però così stiamo facendo il processo alle
intenzioni...
Per cui - se capisco bene - le analisi minuziose sulle referenze di oggi potranno essere fatte solo fra trent'anni?