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Il marketing tra automobili ed orologi

mbelt

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Il marketing tra automobili ed orologi
« il: Aprile 12, 2016, 18:55:11 pm »
Leggo proprio or ora una intervista a Enrico Fumia, condotta da Automobilismo di Epoca, una delle poche riviste italiane d'epoca. Enrico Fumia lavorava al centro stile Lancia. E' colui che ha disegnato la Lancia Y seconda serie, cioè quella che è succeduta alla prima  Y10 Autobianchi. Una versione indubbiamente assai riuscita, e tante ne circolano ancora oggi. Gli viene chiesto (a proposito della Lancia Y) D: "Qual era la clientela presa a riferimento?" R: "Onestamente non ricordo il target di clientela, anche perché per me questi (come altri) input di marketing lasciano il tempo che trovano. Se si segue il marketing , non si disegnerà mai niente di nuovo, perché i cosiddetti esperti di marketing, appena appena, conoscono il presente, nulla o quasi del passato e non hanno la minima capacità di immaginazione del futuro. Beati e fortunati coloro che non hanno avuto a che fare con il marketing. Mi riferisco a Flaminio Bertoni (scultore, autore del design della Citroen 2Cv e della DS del 1955), Dante Giacosa (grande progettista Fiat, dalla topolino degli anni 30 alla fine degli anni 60), Alec Issogonis (progettista Mini Morris), Giovanni Michelotti (geniale designer italiano di tante automobili stupende, tra cui si ricorda anche per aver creato lo stile BMW) Franco Scaglione (altro geniale designer), e per un po' anche Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini (disegnatore di Miura, Countach e Diablo, e della Alfa Romeo Montreal, tra le altre), e comunque tutti i pionieri dell'auto. Quando le aziende lo capiranno....sarò già morto."

Chiaramente la risposta di Fumia è eccessiva, venata da diffidenze professionali, ma comprensibile. Per me quello che scrive vale anche per il settore degli orologi. Se si ascolta il marketing, soprattutto se sono in gioco investimenti rilevanti, si diventa iperconservativi, non si sperimenta, non si rischia, si corre dietro alle derive del gusto comune, si rinuncia a guidarlo, ad indirizzarlo.
Questo è ciò che penso. E voi?
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ALAN FORD

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #1 il: Aprile 12, 2016, 19:03:48 pm »
Con il marketing vai sul sicuro, c'è chi ha voglia di rischiare ed innovare con il rischio di finire male ma anche la possibilità di esplodere ed essere ricordato e chi tira a campare sulla tranquilla via del così fan tutti.

Bertroo

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #2 il: Aprile 12, 2016, 19:04:47 pm »
Se si ascolta il marketing, soprattutto se sono in gioco investimenti rilevanti, si diventa iperconservativi, non si sperimenta, non si rischia, si corre dietro alle derive del gusto comune, si rinuncia a guidarlo, ad indirizzarlo.



La risposta è tutta qui per me. Il mio pensiero è esattemento questo. E non bisogna confondere marketing con moda.

gidi_34

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #3 il: Aprile 12, 2016, 19:16:57 pm »
ho avuto la y seconda serie...una macchina a dir poco eccezionale se paragonate ai trabbicoli dell'epoca...avevi la possibilità di montare le gomme 185 sul cerchio da 14...le montai...era un kart...la ricordo con un'ottima tenuta di strada e ottime finiture che dopo anni e anni erano ancora li al loro posto...una macchina pesante fatta come si deve. Solo la polo poteva competere all'epoca ma era veramente brutta rispetto alla y. Era come confrontare una macchina degli anni 2000 con una trabant ceco slovacca.


Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #4 il: Aprile 12, 2016, 22:11:24 pm »
No.

Il mercato dell'auto, spinto da un marketing che siede sulle spalle larghissime dell'appeal modaiolo di cui certe case godono, specialmente negli ultimi anni ha molto sperimentato, proponendo talvolta ottimi prodotti, altre volte obbrobri.

Dalla rivoluzione SUV "inventata" dall'ML e sancita dall'X5 al segmento dei SUV coupe inventato dall'X6, dalla nicchia delle coupettone a 4 porte nate con la CLS alla quale poi sono seguite tutte le GC BMW, Audi A7 o Passat CC, a quelli che sono stati insuccessi commerciali pur essendo comunque auto coraggiose come furono Classe R e Serie 5 GT e, qualche anno prima, le magnifiche Renault Avantime e Vel Satis, fermandomi alle prime che mi vengono in mente.

Il marketing, nell'auto, è anzi la grande forza che ha permesso invenzioni di cui non abbiamo ancora la percezione perché a noi troppo prossime.
« Ultima modifica: Aprile 12, 2016, 22:12:56 pm da AleArturo »
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #5 il: Aprile 12, 2016, 22:26:37 pm »
Leggo proprio or ora una intervista a Enrico Fumia, condotta da Automobilismo di Epoca, una delle poche riviste italiane d'epoca. Enrico Fumia lavorava al centro stile Lancia. E' colui che ha disegnato la Lancia Y seconda serie, cioè quella che è succeduta alla prima  Y10 Autobianchi. Una versione indubbiamente assai riuscita, e tante ne circolano ancora oggi. Gli viene chiesto (a proposito della Lancia Y) D: "Qual era la clientela presa a riferimento?" R: "Onestamente non ricordo il target di clientela, anche perché per me questi (come altri) input di marketing lasciano il tempo che trovano. Se si segue il marketing , non si disegnerà mai niente di nuovo, perché i cosiddetti esperti di marketing, appena appena, conoscono il presente, nulla o quasi del passato e non hanno la minima capacità di immaginazione del futuro. Beati e fortunati coloro che non hanno avuto a che fare con il marketing. Mi riferisco a Flaminio Bertoni (scultore, autore del design della Citroen 2Cv e della DS del 1955), Dante Giacosa (grande progettista Fiat, dalla topolino degli anni 30 alla fine degli anni 60), Alec Issogonis (progettista Mini Morris), Giovanni Michelotti (geniale designer italiano di tante automobili stupende, tra cui si ricorda anche per aver creato lo stile BMW) Franco Scaglione (altro geniale designer), e per un po' anche Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini (disegnatore di Miura, Countach e Diablo, e della Alfa Romeo Montreal, tra le altre), e comunque tutti i pionieri dell'auto. Quando le aziende lo capiranno....sarò già morto."

Chiaramente la risposta di Fumia è eccessiva, venata da diffidenze professionali, ma comprensibile. Per me quello che scrive vale anche per il settore degli orologi. Se si ascolta il marketing, soprattutto se sono in gioco investimenti rilevanti, si diventa iperconservativi, non si sperimenta, non si rischia, si corre dietro alle derive del gusto comune, si rinuncia a guidarlo, ad indirizzarlo.
Questo è ciò che penso. E voi?
Ho passato quasi 20 anni nel settore marketing e prodotto in campo automobilistico italiano ed internazionale ... fidati quasi sempre gli ostacoli all'innovazione vengono dagli ingegneri della produzione, dagli uomini della finanza, dai commerciali, ..., ossia da tutte quelle categorie che preferiscono numeri certi anche se non esaltanti piuttosto che rischiare su numeri potenzialmente interessanti abbinati a veicoli troppo innovativi ....

ciaca

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #6 il: Aprile 12, 2016, 23:16:05 pm »
É difficile per me stabilire se il "gusto comune" deve essere guidato e indirizzato o se piuttosto non è la sua fisiologica variazione nel tempo a dover essere assecondata e interpretata dai designer assoldati dalle aziende.

Probabilmente è un insieme delle due cose.
Il marketing è quella "scienza" capace di far nascere utilità che sulla carta non esistono, ossia capace di far apprezzare sul mercato le novità proposte dalle varie case, ma anche quella capace di interpretare le "esigenze" o i desideri del mercato, ossia capace di fornire alle aziende gli strumenti per creare prodotti capaci di incontrare una certa domanda.

In questo senso di per sé ha una valenza neutra, ossia può essere motore per spingere le innovazioni di design e farle meglio apprezzare al mercato, ovvero essere strumento di decodifica dei gusti in evoluzione del mercato da trasferire poi come input al design.

Come scrive giustamente Alessandro alcune tipologie di auto contemporanee sono frutto di accurati studi e campagne di marketing, come per esempio i SUV.
Studi che avranno intercettato potenziali mercati per auto di quelle caratteristiche, e campagne capaci di rendere desiderabili quelle tipologie anche a chi non le riteneva interessanti.
« Ultima modifica: Aprile 12, 2016, 23:20:11 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Bertroo

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #7 il: Aprile 13, 2016, 01:26:20 am »
Vi prego non incentriamo il topic sulle auto. Che per quel che mi riguarda con gli orologi non ci azzeccano nulla.

guagua72

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #8 il: Aprile 13, 2016, 01:48:45 am »
Io , odio gli uomini del marketing. Perché sono un uomo della strada , amministrativo, sostanziale e sostanzialista. Nei vari settori che seguo e nelle aziende dove vado, alcune delle quali mi vedono anche partecipare al tavolo del CDA . Io sto male quando arrivano certe tipologie di persone. In particolare nel mondo della moda. Non riesco più a capire perché tutti devono avere uno "story teller", non so una storia da raccontare, e così gli uomini del marketing, i pubblicitari e questi ipster di cinquant'anni con la barba la giacchetta e il pantalone corto mi nauseano con una serie di arcobaleni multicolori. Uomini che sono bravissimi ma che io non riesco a seguire , non ce la faccio. Comunque la verità è che qui tutti vogliono raccontare una storia, anche nell'orologeria, fatta di fuffa e brand, chiacchiere e distintivo, dal vino biodinamico e vegano all'auto riciclata , al vestito/straccio dell'ultima fashion blogger. L'orologeria è un'accessorio moda e di "moda" si può anche morire.

Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #9 il: Aprile 13, 2016, 06:55:21 am »
Vi prego non incentriamo il topic sulle auto. Che per quel che mi riguarda con gli orologi non ci azzeccano nulla.


Mi sto convincendo sempre più che il paragone tra auto e orologi è spesso fuori luogo, ma il marketing per entrambi forse no, potrebbero avere le stesse matrici che ne spingono gli sviluppi e l'evoluzione.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #10 il: Aprile 13, 2016, 07:33:04 am »
Come sempre si confonde marketing , moda e gusto classico .

La lancia y ha avuto successo perché era piccola carina e , sopratutto , riuscì a rapire il cuore delle donne "bene" di tante di quelle città italiane che le donne italiane ( ricche e povere ) sognano di vivere : tipo Milano e Roma . Non ultimo costava molto rispetto alle altre utilitarie dell'epoca ( e anche questo in Italia , stuzzica la voglia e infiamma la moda ! ) ....
L'assurdo del nostro paese è anche questo ! Uno swatch di plastica da 50 mila lire acchiappa metà dei  Modaioli , lo stesso bramato a 500 mila lire diventa il più desiderato , se poi visto al polso della moda Milanese e l'oggetto più desiderato d'Italia .

Paragonabile alla Mini di oggi , il sogno di TUTTE le donne e i ragazzi !  L'auto ( come viene chiamata ) della ...Milano da bere . Devo dire che i designer qui hanno fatto poca fatica se non reinterpretare e fare pagare un botto una macchina di 3,80mt .

Il successo di certi stilemi deriva inevitabilmente dall'inizio di una moda ! ...non dai designer che rischiano e credono nel futuro . Basta che un certo tipo di società inizi a desiderare e comprare e farsi vedere con un certo oggetto ...che tutti gli altri "vogliano" imitare , seguire.

Prendete ad esempio lampante swatch... Prima snobbati poi adorati perché quelli della "Milano da bere' ( i giusti , i figli di papà , gli amici fighini , insomma quelli visti ...) li indossavano nelle serate e negli incontri giusti. Oggi è plastica inutile e puzzolente Swatch ...

Tanti oggetti di qualita  e design non sono mai stati di successo perché mai entrati nelle mode! Altri vi sono entrati perché di moda per un ventennio , altri di più o di meno .

Poi c'è il gusto di un oggetto classico piaciuto da subito a tutti ( non solo ai modaioli ) , costruito in modo equilibrato , capace di farsi apprezzare per linee classiche ma durevoli , a chi prima a chi dopo . Gli oggetti classici potranno cavalcare le mode a tratti , per 10 /20 anni . Ma poi la moda passa e l'oggetto resta anche dopo .

Qui il marketing o le mode non c'entrano . Questa è l'Italia ... Un paese difficile da raccontare ormai a uno straniero... 8)

Il resto sono chiacchiere da forum ...
« Ultima modifica: Aprile 13, 2016, 07:42:00 am da massotto »

gidi_34

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #11 il: Aprile 13, 2016, 07:58:42 am »
Massimo ma la mini l'hai già venduta? 😂😂

Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #12 il: Aprile 13, 2016, 08:04:11 am »
Io , odio gli uomini del marketing. Perché sono un uomo della strada , amministrativo, sostanziale e sostanzialista. Nei vari settori che seguo e nelle aziende dove vado, alcune delle quali mi vedono anche partecipare al tavolo del CDA . Io sto male quando arrivano certe tipologie di persone. In particolare nel mondo della moda. Non riesco più a capire perché tutti devono avere uno "story teller", non so una storia da raccontare, e così gli uomini del marketing, i pubblicitari e questi ipster di cinquant'anni con la barba la giacchetta e il pantalone corto mi nauseano con una serie di arcobaleni multicolori. Uomini che sono bravissimi ma che io non riesco a seguire , non ce la faccio. Comunque la verità è che qui tutti vogliono raccontare una storia, anche nell'orologeria, fatta di fuffa e brand, chiacchiere e distintivo, dal vino biodinamico e vegano all'auto riciclata , al vestito/straccio dell'ultima fashion blogger. L'orologeria è un'accessorio moda e di "moda" si può anche morire.
direi che qui stiamo parlando dell'uomo o donna di comunicazione ... alias "il cazzaro" ... il vero marketing è molto di più ... marketing è stata la scelta di AP di mettere in commercio nel 1972 un orologio di acciaio braccialato, dalle forme insolite e dalle dimensioni enormi ad un costo di 3.300 CHF quando tutti volevano dei 32 mm in oro che a distanza di anni sono diventati orologi per prima comunione o serata a teatro o al limite riutilizzabili come gemelli ...

gidi_34

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Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #13 il: Aprile 13, 2016, 08:07:46 am »
Forme insolite forse ma il braccialato di dimensioni enormi esisteva già, daytona, speedmaster, seamaster, sub...diciamo che hanno il primato della forma ma non delle dimensioni...altrimenti facciamo marketing del marketing😂

Re:Il marketing tra automobili ed orologi
« Risposta #14 il: Aprile 13, 2016, 08:14:38 am »
Come sempre si confonde marketing , moda e gusto classico .

La lancia y ha avuto successo perché era piccola carina e , sopratutto , riuscì a rapire il cuore delle donne "bene" di tante di quelle città italiane che le donne italiane ( ricche e povere ) sognano di vivere : tipo Milano e Roma . Non ultimo costava molto rispetto alle altre utilitarie dell'epoca ( e anche questo in Italia , stuzzica la voglia e infiamma la moda ! ) ....
L'assurdo del nostro paese è anche questo ! Uno swatch di plastica da 50 mila lire acchiappa metà dei  Modaioli , lo stesso bramato a 500 mila lire diventa il più desiderato , se poi visto al polso della moda Milanese e l'oggetto più desiderato d'Italia .

Paragonabile alla Mini di oggi , il sogno di TUTTE le donne e i ragazzi !  L'auto ( come viene chiamata ) della ...Milano da bere . Devo dire che i designer qui hanno fatto poca fatica se non reinterpretare e fare pagare un botto una macchina di 3,80mt .

Il successo di certi stilemi deriva inevitabilmente dall'inizio di una moda ! ...non dai designer che rischiano e credono nel futuro . Basta che un certo tipo di società inizi a desiderare e comprare e farsi vedere con un certo oggetto ...che tutti gli altri "vogliano" imitare , seguire.

Prendete ad esempio lampante swatch... Prima snobbati poi adorati perché quelli della "Milano da bere' ( i giusti , i figli di papà , gli amici fighini , insomma quelli visti ...) li indossavano nelle serate e negli incontri giusti. Oggi è plastica inutile e puzzolente Swatch ...

Tanti oggetti di qualita  e design non sono mai stati di successo perché mai entrati nelle mode! Altri vi sono entrati perché di moda per un ventennio , altri di più o di meno .

Poi c'è il gusto di un oggetto classico piaciuto da subito a tutti ( non solo ai modaioli ) , costruito in modo equilibrato , capace di farsi apprezzare per linee classiche ma durevoli , a chi prima a chi dopo . Gli oggetti classici potranno cavalcare le mode a tratti , per 10 /20 anni . Ma poi la moda passa e l'oggetto resta anche dopo .

Qui il marketing o le mode non c'entrano . Questa è l'Italia ... Un paese difficile da raccontare ormai a uno straniero... 8)

Il resto sono chiacchiere da forum ...


Non ci ho capito una beneamata mazza… :'(
Bisogna che mi aggiorno con un dizionario: mass8-restodelforum/restodelforum-mass8
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