È ovvio che qui possiamo solo discutere in "estrema sintesi" e non ricostruire il top down degli eventi caso per caso.
Ciò che intendevo è che una centrale progettata per resistere a certo tipo di sollecitazioni (come in effetti ha resistito in molti suoi aspetti sia strutturali che impiantistici) non avrebbe dovuto avere certi punti deboli che si sono rivelati per quello che sono, errori di progettazione.
Il what if paradossale a cui fai riferimento non c'entra, se l'impianto è quello progettato in quel modo con quei generatori essi avrebbero dovuto essere protetti adeguatamente. Non lo furono, e quello è un errore di progetto e niente di più o di meno.
Ma proprio no. Andavo a memoria, ma ora ho riaperto un documento (non so se l'ultima versione pubblica) e riporto riguardo il ragionamento sulle onde:
In 2009, TEPCO estimated a value of 6.1 m for the maximum tsunami height, using the latest
bathymetric and tidal data. As a result of this new estimate, some design changes were made at the
Fukushima Daiichi NPP, notably raising the motors of the pumps used for the removal of residual
heat. During the accident, this measure alone proved to be insufficient. No other safety measures had
been implemented to enhance flood protection, such as measures to avoid the flooding of emergency
diesel generators.
In addition to the reassessments employing the methodology of the Japan Society of Civil Engineers,
trial calculations of the tsunami water flood levels were performed by TEPCO before the accident.
One of these trial calculations [30] applied the source model proposed by the Headquarters for
Earthquake Research Promotion, which used the latest information and considered different scenarios
[30, 33]. This approach examined the potential of the Japan Trench off the coast of Fukushima
Prefecture to cause tsunamis. It did not rely only on historical tsunami records for this part of the
tectonic subduction zone.
The new approach, applied between 2007 and 2009, postulated an earthquake of magnitude 8.3 off the
Fukushima coast. Such an earthquake could lead to a tsunami runup of around 15 m at the Fukushima
Daiichi NPP (similar to the actual tsunami height on 11 March 2011), which would inundate the main
buildings. On the basis of this new analysis, TEPCO, NISA and other organizations in Japan
considered that further studies and investigations were needed. TEPCO and other electrical utilities
requested the Japan Society of Civil Engineers to review the appropriateness of the tsunami source
models; these efforts were in progress in March 2011.
Questo per dare anche una dimensione ai problemi che erano in fasi di studio. Parlare di un errore di progetto lo puoi fare quando costruisci un garage. Quando devi definire il modello degli tsunami secondo la batigrafia di un fondale, ci sta che possano esserci dei punti di domanda. Soprattutto, come nel caso specifico, se parli di dati che venivano rianalizzati dopo decenni.
Qui non puoi permetterti la sintesi, qui DEVI procedere con l'analisi puntuale.
Non furono protetti i generatori che si pensava dovessero rimanere sopra a onde di 6 metri, sopportate correttamente, poi si pensava che le onde potessero essere di 15, e nessuno però aveva un modello valido per dimostrarlo. Arrivarono di 17 (si sarebbe sbagliato comunque).
Oggi anche io, senza spendere un euro e senza scomodare le più prestigiose istituzioni giapponesi in ambito di sismi (e da quelle parti qualcosa ne sanno) posso dirti che i diesel erano troppo in basso. Ma vado oltre, faccio copia incolla dello studio e ti spiego quali altre decine di cose non hanno girato per il verso giusto.
Non c'è niente di facile in vicende come queste.
(Fonte sempre ovviamente l'indagine ufficiale IAEA.)