Anni fa avevo letto uno studio sulla flora & fauna locale; animali e piante non conoscono divieti, anzi in 30 anni hanno continuato a crescere, riprodursi e svilupparsi un un ambiente letale (ostile non rende bene l'idea), ripopolandolo notevolmente.
Bene, nonostante l'elevata radioattività nei campioni di tessuto prelevato, piante ed animali non presentano particolari alterazioni genetiche, riproduttive, fisiologiche.
Questo l'ho trovato adesso ed appare interessante, per dire che probabilmente gli animali e piante si sono adattati a sopravvivere in un ambiente fortemente contaminato con sistemi di riparazione del DNA, eliminazioni di radioisotopi, ecc, ben più efficaci di quelli di cui siamo dotati oggi noi umani.
http://www.nsrl.ttu.edu/about/Outreach/Exhibits/Chernobyl%20Exhibit.pdf
E' diversa la scaturigine, sono simili i risultati. Citazione quasi d'obbligo.
"
Vedremo soltanto una sfera di fuoco
più grande del sole, più vasta del mondo;
nemmeno un grido risuonerà
solo il silenzio come un sudario si stenderà
fra il cielo e la terra
per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.
Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo
e i fiumi solcheranno la terra di nuovo,
verso gli oceani scorreranno
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno
ma noi non ci saremo.
E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà,
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno
ma noi non ci saremo.
E il vento d'estate che viene dal mare
intonerà un canto fra mille rovine,
fra le macerie delle città,
fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà
fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo
ma noi non ci saremo.
E dai boschi e dal mare ritorna la vita
e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.
"
Capisco assolutamente il tuo punto di vista.
Aggiungo solo che gli aspetti medici della vicenda sono stati, e sono ora, molto complessi da studiare per un paio di motivi: non c'erano precedenti simili cui riferirsi e gli studi sulla radioattività e gli esseri umani, soprattutto nelle zone di là dal muro, non venivano compiuti con protocolli standardizzati o non venivano compiuti proprio. Questo ha permesso a chiunque di scrivere qualsiasi cosa, molto spesso annegando ricerche serie nel mare della fuffa propagandistica.
Le istituzioni, ONU e enti collegati, alla fine hanno descritto in una sessantina i morti diretti per l'evento, una manciata i liquidatori, i tumori alla tiroide sono guariti praticamente tutti.
Rapporti del genere raffrontati a quelli dei catastrofisti di professione mettono le persone di fronte a cose veramente difficili da valutare, solitamente vince chi la spara più grossa, pubblicità e via che si parla d'altro.