Piccola annotazione di metodo: possiamo (dobbiamo) prendere con le pinze i dati e le letture "ufficiali", ben consci delle poderose pressioni che alle istituzioni più "autorevoli", nazionali e internazionali, arrivano perché dati e interpretazioni siano "aggiustati" in diverso modo.
Gli scopi più "nobili" invocati per giustificare questi "aggiustamenti" (quando vengono alla luce) sono il "non creare allarmismi" (?) o "non determinare la perdita di posti di lavoro".
Dietro cui spesso si nascondono scopi (e interessi) meno "nobili".
Ciò detto, non ha senso rifugiarsi in una diffidenza generica o, addirittura, applicare un fattore di moltiplicazione X ai dati ufficiali...
Le critiche sono autorevoli e meritevoli di attenzione se dimostrano un'accuratezza metodologica
maggiore del report contestato.
Per restare al tema della mortalità per "tumori", oggi c'è una lista infinita di prodotti/fenomeni nocivi che vengono accusati di procurare un tot. numero di morti l'anno: cibi, fumo, alcol, involucri alimentari, giochi per infanti, emissioni nocive delle automobili, particelle rilasciate dai pneumatici, emissioni e scarichi industriali, radiazioni naturali o artificiali, materiali di costruzione o per la realizzazione di arredi, onde elettromagnetiche, ecc. ecc.
Ebbene: se sommiamo i decessi attribuiti con una certa disinvoltura (a "fin di bene", per carità!) a ciascuna di queste categorie, dovremmo avere
centinaia di milioni di morti per tumore l'anno...