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La battaglia di Chernobil

ALAN FORD

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #15 il: Aprile 19, 2016, 11:10:35 am »

"
Vedremo soltanto una sfera di fuoco
più grande del sole, più vasta del mondo;
nemmeno un grido risuonerà
solo il silenzio come un sudario si stenderà
fra il cielo e la terra
per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.

Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo
e i fiumi solcheranno la terra di nuovo,
verso gli oceani scorreranno
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno
ma noi non ci saremo.

E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà,
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno
ma noi non ci saremo.

E il vento d'estate che viene dal mare
intonerà un canto fra mille rovine,
fra le macerie delle città,
fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà
fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo
ma noi non ci saremo.

E dai boschi e dal mare ritorna la vita
e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.
"
 


Hai sbagliato topic, quello di Guccini è l'altro!  :D

mbelt

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #16 il: Aprile 19, 2016, 12:45:58 pm »
Anni fa avevo letto uno studio sulla flora & fauna locale; animali e piante non conoscono divieti, anzi in 30 anni hanno continuato a crescere, riprodursi e svilupparsi un un ambiente letale (ostile non rende bene l'idea), ripopolandolo notevolmente.
Bene, nonostante l'elevata radioattività nei campioni di tessuto prelevato, piante ed animali non presentano particolari alterazioni genetiche, riproduttive, fisiologiche.
Questo l'ho trovato adesso ed appare interessante, per dire che probabilmente gli animali e piante si sono adattati a sopravvivere in un ambiente fortemente contaminato con sistemi di riparazione del DNA, eliminazioni di radioisotopi, ecc,  ben più efficaci di quelli di cui siamo dotati oggi noi umani. :D
http://www.nsrl.ttu.edu/about/Outreach/Exhibits/Chernobyl%20Exhibit.pdf

E' diversa la scaturigine, sono simili i risultati. Citazione quasi d'obbligo.
"
Vedremo soltanto una sfera di fuoco
più grande del sole, più vasta del mondo;
nemmeno un grido risuonerà
solo il silenzio come un sudario si stenderà
fra il cielo e la terra
per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.

Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo
e i fiumi solcheranno la terra di nuovo,
verso gli oceani scorreranno
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno
ma noi non ci saremo.

E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà,
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno
ma noi non ci saremo.

E il vento d'estate che viene dal mare
intonerà un canto fra mille rovine,
fra le macerie delle città,
fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà
fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo
ma noi non ci saremo.

E dai boschi e dal mare ritorna la vita
e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre per mille secoli almeno
ma noi non ci saremo.
"
 
Capisco assolutamente il tuo punto di vista.
Aggiungo solo che gli aspetti medici della vicenda sono stati, e sono ora, molto complessi da studiare per un paio di motivi: non c'erano precedenti simili cui riferirsi e gli studi sulla radioattività e gli esseri umani, soprattutto nelle zone di là dal muro, non venivano compiuti con protocolli standardizzati o non venivano compiuti proprio. Questo ha permesso a chiunque di scrivere qualsiasi cosa, molto spesso annegando ricerche serie nel mare della fuffa propagandistica.
Le istituzioni, ONU e enti collegati, alla fine hanno descritto in una sessantina i morti diretti per l'evento, una manciata i liquidatori, i tumori alla tiroide sono guariti praticamente tutti.
Rapporti del genere raffrontati a quelli dei catastrofisti di professione mettono le persone di fronte a cose veramente difficili da valutare, solitamente vince chi la spara più grossa, pubblicità e via che si parla d'altro.
Scusa, ma sessanta morti a Chenobill e per Chernobill sono una cifra falsa e ridicola. I Liquidatori furono 200.000 erano giovani. Circa 20.000 di loro non sono arrivati a quaranta anni. Chi è sopravvissuto ha gravissimi problemi di salute ancora oggi. Poi ci sono i morti di Pripiat e delle terre immediatamente colpite dalla tempesta radioattiva, poi ci sono i casi di cancro in più rispetto a quelli attesi in Ucraina, Bielorussia, Polonia, Svezia, GB, Francia , Italia (solo in  Italia sono 6000 i casi di tumore alla tiroide in più causati da Chernobill, collegati al disatro proprio per il fatto che questo conto tiene presente i casi in più nelle zone su cui passò la nube e soprattutto vi fu la pioggia, come nella mia amata Bologna), le menomazioni di chi è nato e i tantissimi aborti. Sono calcoli difficili da fare, ma anche solo tenendo conto dei danni certamente causati dalla centrale, solo per i morti siamo in presenza di decine e decine di migliaia di persone. Questo nella letteratura medica è acclarato da tempo. Probabilmente sono centinaia di migliaia quelli veramente colpiti.
Quanto ad Angelo sbaglia tutto secondo me. Perché non tiene conto delle centinaia e centinaia di incidenti che si verificano ogni giorno nelle centrali. Si tiene il segreto su questi incidenti, solo dei più gravi ogni tanto si viene a sapere qualcosa....ma nessuno va a guardare se per esempio a seguito di Three Miles Island , incidente molto più grave di quello che si è detto, sono aumentate rispetto ad altre zone, i casi di tumore e altre disabilità connesse con le radiazioni. Non lo si fa, o lo si fa poco, per gli incidenti più gravi, figurati per i minori, che sono quotidiani, di diversa gravità ma non innocui. No, questa tecnologia non siamo in grado di controllarla.
Il problema delle scorie invece è di fatto inesistente, perché in ogni paese civile le scorie vengono sepolte in luoghi dove possono rimanere migliaia di anni senza danni. Lasciamo perdere il caso italiano, che è un unicum in negativo nel mondo.
Per dare una idea della quantità di bugie sulla sicurezza delle centrali nucleari basterebbe citare la vicenda del reattore quattro di Chernobill. Ci era stato detto che era vecchio, tecnologia superata...tutte balle: il reattore 4 di Chernobill era uno dei più moderni, entrato in funzione solo tre anni prima, l'orgoglio tecnologico della Russia. Dopo si è detto che c'erano dei limiti nel progetto ma è sempre così: i limiti si scoprono sempre dopo, questo anche a Fukushima è successo. E succederà anche per le nuovissime centrali quando mai ci saranno problemi. Daranno sempre colpa agli operatori, di solito morti dopo gli incidenti.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 12:58:09 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #17 il: Aprile 19, 2016, 12:58:39 pm »
Citazione
Il problema delle scorie invece è di fatto inesistente, perché in ogni paese civile le scorie vengono sepolte in luoghi dove possono rimanere migliaia di anni senza danni. Lasciamo perdere il caso italiano, che è un unicum in negativo nel mondo.

Sbagliato, ad oggi non esistono (se non in pochi paesi) depositi specifici (in Europa ce ne sono solo due in Francia dove dovrebbero convergere le scorie di tutto il continente, a prezzi enormi) e nemmeno tecnologie capaci di garantire che vi rimangano "migliaia di anni senza danno".
Stiamo semplicemente prendendo tempo in attesa si capire come poterle trattare, nel frattempo si accumulano, circolano, in molti casi vengono disperse in malo modo (e alimentano un lucroso traffico internazionale).

Per i rifiuti ad alta attività, che mantengono livelli elevati di radiazione incompatibili con l’ambiente per migliaia o decine di migliaia di anni, bisognerà garantire il confinamento per periodi di questa lunghezza. Ne consegue che non è possibile, per l'isolamento dei rifiuti ad alta attività, fare affidamento su barriere costruite dall'uomo, in quanto non se ne potrebbe garantire la efficienza per periodi così lunghi. I rifiuti ad alta attività vengono normalmente condizionati in matrici solide di grande durabilità, come quelle vetrose, almeno nei casi in cui tali rifiuti hanno un calore residuo importante. Si prevede di depositare tali manufatti in formazioni geologiche profonde (centinaia o migliaia di metri), che possono assicurare l'isolamento dei radionuclidi dalla biosfera per periodi di tipo geologico, dell’ordine quindi anche di milioni di anni, quali sono ad esempio le formazioni saline e quelle argillose.
I depositi in profondità sono ancora nella fase di studio o di realizzazione pilota nei casi più avanzati (come appunto in Francia).

Il primo deposito commerciale potrebbe essere operativo, secondo le attuali previsioni, verso il 2030.
In USA è in esercizio dal Maggio 1999 il WIPP (Waste Isolation Pilot Plant), un impianto pilota per lo smaltimento dei rifiuti a vita lunga plutoniferi prodotti nei centri del governo federale (i cosiddetti defense wastes). Il WIPP è praticamente il primo ed unico deposito di smaltimento geologico al mondo, anche se le sue finalità sono particolari e comunque non è destinato ai rifiuti radioattivi ad alta attività di tipo classico e di provenienza commerciale (rifiuti vetrificati o combustibile irraggiato).
In attesa di disporre di un sito di smaltimento geologico, i rifiuti radioattivi a vita lunga condizionati vengono conservati in sistemi impiantistici adatti allo stoccaggio per periodi dell’ordine di qualche decennio ed oltre.

Il concetto stesso di deposito geologico è tuttavia al centro negli ultimi anni di profonde discussioni sia di natura tecnico-operativa che sociale, per i problemi di accettabilità che un sito profondo solleva.
Le discussioni tecniche vertono principalmente su due aspetti:
- la recuperabilità dei rifiuti in un periodo transitorio definito (ad esempio qualche
secolo);
- le barriere artificiali da concepire e mettere in opera per gestire il periodo
transitorio.

inevitabile che le recenti problematiche sollevate sullo smaltimento geologico, tutte derivanti non da obiettive difficoltà tecniche ma da problemi di consenso pubblico, sono destinate a rendere sempre più laboriosa e complessa la soluzione del problema.

E’ per questo che comincia a farsi strada il ricorso ad una soluzione basata su l’impiego di strutture artificiali di tipo impiantistico per l’immagazzinamento di lungo periodo dei rifiuti ad alta attività, in attesa che maturino condizioni più praticabili per lo smaltimento geologico, ed eventualmente anche tecnologie innovative (come la trasmutazione, che potrebbe eliminare dall’inventario dei rifiuti radioattivi quelli a vita lunghissima).

Va altresì segnalato che acquista sempre più credibilità, almeno a livello scientifico e radioprotezionistico, il ricorso ad un deposito geologico internazionale, destinato cioè ad accogliere i rifiuti a vita lunga di diversi paesi, se non di tutti, e localizzato in una delle aree più remote del pianeta, in condizioni quindi di massima sicurezza e minimo impatto ambientale. La praticabilità sociale e politica di una simile soluzione costituisce, nella presente fase storica, il problema più importante. E’ attivo in questo senso il progetto PANGEA, finanziato da enti internazionali, che ha individuato e proposto inizialmente un sito in un area remota dell’Australia. Il progetto è stato anche ufficialmente presentato al governo australiano con reazioni negative ma non scandalizzate. Pangea sta ora valutando siti alternative in Sud America e Asia.

Se è indubbiamente difficile nell’attuale contesto perseguire l’idea di un deposito geologico internazionale, è altresì convinzione di molti (soprattutto a livello IAEA) che tale soluzione, che è certamente la più sicura in un ottica planetaria, è destinata a fare strada in futuro.


Fonte: http://www.zonanucleare.com/dossier_mondo/depositi_smaltimento_rifiuti_nucleari/C_smaltimento_alta_radioattivita.htm
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 13:17:35 pm da ciaca »
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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #18 il: Aprile 19, 2016, 13:32:06 pm »
Quanto alla questione referendum mi chiedo cosa pensavamo di risolvere in merito alle problematiche di sicurezza esposte se siamo circondati da centrali nucleari e nel caso malaugurato di incidenti siamo esposti ne più ne meno di come lo saremmo stati se le centrali le avessimo continuate ad usare.
Non abbiamo evidentemente risolto nulla, ma abbiamo dato ai tanti Pecoraro Scanio l'opportunità di farsi una carriera politica, sacrificando per l'ennesima volta in modo scriteriato la politica energetica del paese.
Scelta di pancia del tutto illogica.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 13:35:14 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #19 il: Aprile 19, 2016, 14:58:27 pm »
Scusa, ma sessanta morti a Chenobill e per Chernobill sono una cifra falsa e ridicola. I Liquidatori furono 200.000 erano giovani. Circa 20.000 di loro non sono arrivati a quaranta anni.
[...]

Quello che ho riportato sopra non erano dati ai quali ho detto che credo ciecamente, sono solo un esempio di come si possa dire tutto ed il contrario su questo evento. I numeri che ti ho riportato non sono stati diffusi da mio cuggino quasi dottore, sono il risultato di decenni di studi (i primi report non più bozza sono dei primi anni 2000) del Chernobyl Forum, composto da IAEA, ONU, OMS e tanti altri. Mi sembra che siano istituzioni alle quali solitamente si è usi dare credito. Quello che credo io in questo caso non è interessante, riportavo solamente gli unici numeri che, per chi li ha esposti, si possono definire "ufficiali". Accettarli o no sta ad ognuno.
A me, così come questi numeri paiono un pochino "timidi" (dicono che si rischia che nel tempo per cause legate all'evento possano finire per morire 4000 persone oltre ai 60 accertati) sembrano poco credibili tutti quelli che al contrario fanno il gioco a chi dice il numero più alto per spuntare nel mucchio.
Le mie convinzioni le ho sviluppate da tempo ormai, ho sentito un po' tutte le campane e il mio giudizio si è assestato.
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ciaca

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #20 il: Aprile 19, 2016, 15:27:12 pm »
Sono d'accordo. Per altro la dottrina medica in materia di tumori (e loro origini) e correlazioni tra essi ed effetti ambientali è tutt'altro che trasparente e la si tira dove si vuole a secondo delle convenienze e degli opportunismi di circostanza.

D'altronde è evidente che statistiche che mettano in diretta correlazione le casistiche tumorali e/o di altra natura con gli impatti sull'ambiente da parte di una serie di fattori nella maggior parte dei casi, artatamente, vengono sistematicamente ignorate quando si tratta di scegliere tra industria e salute pubblica, come ne abbiamo centinaia di esempi in Italia.

Non si capisce quindi il perché di cotanta attenzione o sensibilità solo e soltanto quando si parla di nucleare.

In attesa che i governi mondiali si mettano finalmente d'accordo sulla definizione di un modello di sviluppo sostenibile e soprattutto sostenuto da tutti solidarmente senza ipocrisie e reticenze o opportunismi è comunque ridicolo pensare di poter risolvere i problemi a livello locale con specifiche legislazioni nazionali.

Siamo l'unico paese al mondo in cui il nucleare è illegale, e già questo dovrebbe far riflettere.
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mbelt

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #21 il: Aprile 19, 2016, 17:03:09 pm »
Scusa, ma sessanta morti a Chenobill e per Chernobill sono una cifra falsa e ridicola. I Liquidatori furono 200.000 erano giovani. Circa 20.000 di loro non sono arrivati a quaranta anni.
[...]

Quello che ho riportato sopra non erano dati ai quali ho detto che credo ciecamente, sono solo un esempio di come si possa dire tutto ed il contrario su questo evento. I numeri che ti ho riportato non sono stati diffusi da mio cuggino quasi dottore, sono il risultato di decenni di studi (i primi report non più bozza sono dei primi anni 2000) del Chernobyl Forum, composto da IAEA, ONU, OMS e tanti altri. Mi sembra che siano istituzioni alle quali solitamente si è usi dare credito. Quello che credo io in questo caso non è interessante, riportavo solamente gli unici numeri che, per chi li ha esposti, si possono definire "ufficiali". Accettarli o no sta ad ognuno.
A me, così come questi numeri paiono un pochino "timidi" (dicono che si rischia che nel tempo per cause legate all'evento possano finire per morire 4000 persone oltre ai 60 accertati) sembrano poco credibili tutti quelli che al contrario fanno il gioco a chi dice il numero più alto per spuntare nel mucchio.
Le mie convinzioni le ho sviluppate da tempo ormai, ho sentito un po' tutte le campane e il mio giudizio si è assestato.
Ma immagino che quei dati vengano resi pubblichi con una serie di avvertenze: e cioè che l'URSS tenne segreti tanti dati sulle vittime, e che dopo il crollo dell'URSS gran parte dei documenti sono stati distrutti. Ma il problemi dei 20.000 liquidatori morti in poco tempo, per non parlare di invalidi e malati, per non parlare della popolazione civile, sono dati noti. Altro che 4.000, sono decine e decine di migliaia, i morti di Chernobill ad essere prudenti, considerando solo ciò che è ragionevolmente certo considerare come collegato a Chernobill. Perché è evidente che di tanti casi di cancro al polmone, o di lecemia in Italia, una certa parte sarà dovuta a Chernobill ma nessuno lo può affermare con certezza. Mentre con certezza ci sono i 6000 casi in più in Italia rispetto alle previsioni di tumori alla tiroide di giovani all'epoca che vivevano nelle zone in cui ha piovuto in quei giorni disgraziati. Quindi scrivere sapendo queste cose di 60 morti, o 4000, scusa ma è ridicolo, significa voler ignorare ogni dato di realtà.
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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #22 il: Aprile 19, 2016, 17:12:49 pm »
Scusa, ma sessanta morti a Chenobill e per Chernobill sono una cifra falsa e ridicola. I Liquidatori furono 200.000 erano giovani. Circa 20.000 di loro non sono arrivati a quaranta anni.
[...]

Quello che ho riportato sopra non erano dati ai quali ho detto che credo ciecamente, sono solo un esempio di come si possa dire tutto ed il contrario su questo evento. I numeri che ti ho riportato non sono stati diffusi da mio cuggino quasi dottore, sono il risultato di decenni di studi (i primi report non più bozza sono dei primi anni 2000) del Chernobyl Forum, composto da IAEA, ONU, OMS e tanti altri. Mi sembra che siano istituzioni alle quali solitamente si è usi dare credito. Quello che credo io in questo caso non è interessante, riportavo solamente gli unici numeri che, per chi li ha esposti, si possono definire "ufficiali". Accettarli o no sta ad ognuno.
A me, così come questi numeri paiono un pochino "timidi" (dicono che si rischia che nel tempo per cause legate all'evento possano finire per morire 4000 persone oltre ai 60 accertati) sembrano poco credibili tutti quelli che al contrario fanno il gioco a chi dice il numero più alto per spuntare nel mucchio.
Le mie convinzioni le ho sviluppate da tempo ormai, ho sentito un po' tutte le campane e il mio giudizio si è assestato.
Ma immagino che quei dati vengano resi pubblichi con una serie di avvertenze: e cioè che l'URSS tenne segreti tanti dati sulle vittime, e che dopo il crollo dell'URSS gran parte dei documenti sono stati distrutti. Ma il problemi dei 20.000 liquidatori morti in poco tempo, per non parlare di invalidi e malati, per non parlare della popolazione civile, sono dati noti. Altro che 4.000, sono decine e decine di migliaia, i morti di Chernobill ad essere prudenti, considerando solo ciò che è ragionevolmente certo considerare come collegato a Chernobill. Perché è evidente che di tanti casi di cancro al polmone, o di lecemia in Italia, una certa parte sarà dovuta a Chernobill ma nessuno lo può affermare con certezza. Mentre con certezza ci sono i 6000 casi in più in Italia rispetto alle previsioni di tumori alla tiroide di giovani all'epoca che vivevano nelle zone in cui ha piovuto in quei giorni disgraziati. Quindi scrivere sapendo queste cose di 60 morti, o 4000, scusa ma è ridicolo, significa voler ignorare ogni dato di realtà.

Ti ripeto che non l'ho scritto io, l'hanno scritto ONU, Organizzazione Mondiale della Sanità e tanti altri insieme.
Tra l'altro citano proprio anche i liquidatori e il 99% di guarigione nei casi di cancro alla tiroide, con l'1% che potrebbe essere anche morto d'altro.
Non sono parole mie, io sono l'ambasciatore. Per la pena rivolgersi al Chernobyl Forum. E' tutto online e aggiornato ogni qualche anno. Sono certo che per il trentennale aggiungeranno roba, spesso quando ci sono state ricorrenze hanno pubblicato roba nuova.

Edit: Trovato questo, https://it.wikipedia.org/wiki/Chernobyl_Forum
Si riferisce ai dati del 2003/2005 ma ne trovi di più aggiornati nei documenti ufficiali. Sono pacchi di roba da centinaia di pagine l'uno.
E, ripeto, non sto scrivendo che quei numeri siano corretti, solo che sono quelli pubblicati da chi ha passato gli ultimi trent'anni a studiare le conseguenze dell'evento. Questo link è alla pagina della IAEA con la ricerca già impostata, c'è da sbizzarrirsi: https://www.iaea.org/gsearch/chernobyl

I documenti "_legacy" sono forse quelli più interessanti per chi fa ricerche come te
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 17:18:23 pm da tick28800 »
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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #23 il: Aprile 19, 2016, 17:19:39 pm »
Hai sbagliato topic, quello di Guccini è l'altro!  :D

No spetta, era mica di Fedez?
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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #24 il: Aprile 19, 2016, 17:23:28 pm »
Citazione
l'hanno scritto ONU, Organizzazione Mondiale della Sanità e tanti altri insieme.

Poi bisogna capire quanto siano credibili e autorevoli queste istituzioni.
E qui entriamo in un campo minato perché purtroppo sono tante le prove di scarsa credibilità e autorevolezza offerte dalle istituzioni ufficiali.
E l'opinione pubblica, in parte a ragion veduta, si fida sempre meno di istituzioni sempre meno credibili e autorevoli.
È un circolo vizioso dal quale appare difficile tirarsi fuori.

In Italia poi in questo senso sono stati fatti autentici disastri.
Ancora fino a qualche anno fa avevamo un ministro dell'ambiente che negava potessero esserci correlazioni tra i disastri ambientali campani e le casistiche registrate in termini di malattie e malformazioni del tutto fuori scala. E addebitava la cosa, piuttosto, alle cattive abitudini alimentari.
E sempre fino a pochi anni fa abbiamo avuto un altro ministro dell'ambiente che a proposito dell'ILVA di Taranto, vicenda nella quale aveva per altro un clamoroso conflitto di interessi, negava ogni correlazione tra l'impatto ambientale dello stabilimento, i rilevamenti fuori norma di tutta una serie di emissioni inquinanti, e le casistiche patologiche delle aree circostanti anche li del tutto fuori norma.
Medesima situazione, anzi molto più grave, a Gela e Priolo dove da decenni si ignorano sistematicamente tutte le statistiche e i rilevamenti fuori scala.
Insomma, spesso chi fornisce questi dati e conduce questi studi proprio "super partes" non è.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 17:29:35 pm da ciaca »
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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #25 il: Aprile 19, 2016, 17:29:18 pm »
Citazione
l'hanno scritto ONU, Organizzazione Mondiale della Sanità e tanti altri insieme.

Poi bisogna capire quanto siano credibili e autorevoli queste istituzioni.
E qui entriamo in un campo minato perché purtroppo sono tante le prove di scarsa credibilità e autorevolezza offerte dalle istituzioni ufficiali.
E l'opinione pubblica, in parte a ragion veduta, si fida sempre meno di istituzioni sempre meno credibili e autorevoli.
È un circolo vizioso dal quale appare difficile tirarsi fuori.

E' il motivo per cui non mi esprimo su quei dati, ma li riporto. Sul tablet ho un report datato 2003. Non è semplice copia incollare ma metto l'apertura:
The highest radiation doses were received by emergency workers and on-site personnel,
some of the workers. In time more than 600 000 people were registered as emergency
and recovery workers (‘liquidators’). Although some received high doses of radiation
during their work, many of them and the majority of the residents of areas designated as
‘contaminated’ in Belarus, Russia and Ukraine (over 5 million people) received rela-
tively low whole-body doses of radiation, not much higher than doses due to natural
background radiation

Ripeto, sono documenti lunghi e con tante considerazioni, non proprio una lettura prima di addormentarsi ma valgono un po' di studio. Il titolo completo è Chernobyl’s Legacy:
Health, Environmental
and Socio-economic Impacts

Sono certo di averne letti del 2008, ce ne saranno anche di più moderni.

Edit: aggiungo una nota. Se decidiamo di credere (o non credere) a questi enti, per coerenza dovremmo applicare sempre lo stesso metro, per non finire nei discorsi da politica nostrana in cui l'Europa un giorno rappresenta le sacre scritture, il giorno dopo il demonio.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 17:32:08 pm da tick28800 »
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Istaro

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #26 il: Aprile 19, 2016, 18:11:37 pm »
Piccola annotazione di metodo: possiamo (dobbiamo) prendere con le pinze i dati e le letture "ufficiali", ben consci delle poderose pressioni che alle istituzioni più "autorevoli", nazionali e internazionali, arrivano perché dati e interpretazioni siano "aggiustati" in diverso modo.

Gli scopi più "nobili" invocati per giustificare questi "aggiustamenti" (quando vengono alla luce) sono il "non creare allarmismi" (?) o "non determinare la perdita di posti di lavoro".
Dietro cui spesso si nascondono scopi (e interessi) meno "nobili".

Ciò detto, non ha senso rifugiarsi in una diffidenza generica o, addirittura, applicare un fattore di moltiplicazione X ai dati ufficiali...
Le critiche sono autorevoli e meritevoli di attenzione se dimostrano un'accuratezza metodologica maggiore del report contestato.

Per restare al tema della mortalità per "tumori", oggi c'è una lista infinita di prodotti/fenomeni nocivi che vengono accusati di procurare un tot. numero di morti l'anno: cibi, fumo, alcol, involucri alimentari, giochi per infanti, emissioni nocive delle automobili, particelle rilasciate dai pneumatici, emissioni e scarichi industriali, radiazioni naturali o artificiali, materiali di costruzione o per la realizzazione di arredi, onde elettromagnetiche, ecc. ecc.

Ebbene: se sommiamo i decessi attribuiti con una certa disinvoltura (a "fin di bene", per carità!) a ciascuna di queste categorie, dovremmo avere centinaia di milioni di morti per tumore l'anno...  :-\
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #27 il: Aprile 19, 2016, 18:23:04 pm »
Scusa, ma sessanta morti a Chenobill e per Chernobill sono una cifra falsa e ridicola. I Liquidatori furono 200.000 erano giovani. Circa 20.000 di loro non sono arrivati a quaranta anni.
[...]

Quello che ho riportato sopra non erano dati ai quali ho detto che credo ciecamente, sono solo un esempio di come si possa dire tutto ed il contrario su questo evento. I numeri che ti ho riportato non sono stati diffusi da mio cuggino quasi dottore, sono il risultato di decenni di studi (i primi report non più bozza sono dei primi anni 2000) del Chernobyl Forum, composto da IAEA, ONU, OMS e tanti altri. Mi sembra che siano istituzioni alle quali solitamente si è usi dare credito. Quello che credo io in questo caso non è interessante, riportavo solamente gli unici numeri che, per chi li ha esposti, si possono definire "ufficiali". Accettarli o no sta ad ognuno.
A me, così come questi numeri paiono un pochino "timidi" (dicono che si rischia che nel tempo per cause legate all'evento possano finire per morire 4000 persone oltre ai 60 accertati) sembrano poco credibili tutti quelli che al contrario fanno il gioco a chi dice il numero più alto per spuntare nel mucchio.
Le mie convinzioni le ho sviluppate da tempo ormai, ho sentito un po' tutte le campane e il mio giudizio si è assestato.
Ma immagino che quei dati vengano resi pubblichi con una serie di avvertenze: e cioè che l'URSS tenne segreti tanti dati sulle vittime, e che dopo il crollo dell'URSS gran parte dei documenti sono stati distrutti. Ma il problemi dei 20.000 liquidatori morti in poco tempo, per non parlare di invalidi e malati, per non parlare della popolazione civile, sono dati noti. Altro che 4.000, sono decine e decine di migliaia, i morti di Chernobill ad essere prudenti, considerando solo ciò che è ragionevolmente certo considerare come collegato a Chernobill. Perché è evidente che di tanti casi di cancro al polmone, o di lecemia in Italia, una certa parte sarà dovuta a Chernobill ma nessuno lo può affermare con certezza. Mentre con certezza ci sono i 6000 casi in più in Italia rispetto alle previsioni di tumori alla tiroide di giovani all'epoca che vivevano nelle zone in cui ha piovuto in quei giorni disgraziati. Quindi scrivere sapendo queste cose di 60 morti, o 4000, scusa ma è ridicolo, significa voler ignorare ogni dato di realtà.

Ti ripeto che non l'ho scritto io, l'hanno scritto ONU, Organizzazione Mondiale della Sanità e tanti altri insieme.
Tra l'altro citano proprio anche i liquidatori e il 99% di guarigione nei casi di cancro alla tiroide, con l'1% che potrebbe essere anche morto d'altro.
Non sono parole mie, io sono l'ambasciatore. Per la pena rivolgersi al Chernobyl Forum. E' tutto online e aggiornato ogni qualche anno. Sono certo che per il trentennale aggiungeranno roba, spesso quando ci sono state ricorrenze hanno pubblicato roba nuova.

Edit: Trovato questo, https://it.wikipedia.org/wiki/Chernobyl_Forum
Si riferisce ai dati del 2003/2005 ma ne trovi di più aggiornati nei documenti ufficiali. Sono pacchi di roba da centinaia di pagine l'uno.
E, ripeto, non sto scrivendo che quei numeri siano corretti, solo che sono quelli pubblicati da chi ha passato gli ultimi trent'anni a studiare le conseguenze dell'evento. Questo link è alla pagina della IAEA con la ricerca già impostata, c'è da sbizzarrirsi: https://www.iaea.org/gsearch/chernobyl

I documenti "_legacy" sono forse quelli più interessanti per chi fa ricerche come te
E io ti ripeto che sono dati inverosimili, e se vuoi te ne cito altri ugualmente autorevoli. Il capo della commissione dell'URSS che indagò sulla tragedia, in un convegno a porte chiuse tenuto un anno dopo la tragedia parlò di una attesa entro 10 anni massimo di 40.000 morti....Non si può scrivere dei dati di organi autorevoli che però scontano il fatto che l'URSS ha cercato di nascondere tutto per anni, e quando è caduto l'impero, i documenti erano stati distrutti, compreso quello dei morti a Kiev dovuti al primo maggio 1986....dalle testimonianze non sono stati pochi. Poi devi considerare gli 8 milioni di abitanti che hanno passato 30 anni in zone contaminate esterne ai 30 km in cui era vietato abitare....poi ci sono i liquidatori....ah, i liquidatori per tua informazione non avevano il cancro alla tiroide, patologia curabile, ma forme molto molto più gravi. Il cancro alla tiroide è venuto agli italiani che hanno assorbito in quei giorni lo iodio radioattivo, ma ci sono i danni da cesio, plutonio. I liquidatori hanno avuto ustioni gravissime da esposizione, molti sono morti subito, altri sono morti entro cinque anni di gravi forme di tumori e di leucemie. Altri sono disabili e la Russia paga loro una pensione di disabilità. Nessuno dei liquidatori, oltre 400.000 in tutto, gode di una salute accettabile: o sono morti (20.000) oppure sono malati cronici ed invalidi, e ogni anno ne muore un certo numero. Chiaramente erano giovani e muoiono giovani. Prendere per buoni dati forniti dall'UrSS che mai ufficialmente fece ricerche sui civili di Pripiatt per esempio significa aderire alle balle più inverosimili.  Poi si dovrebbero conteggiare i morti in Polonia, in Svezia, dove il vento diresse subito la nube, da noi per fortuna arrivò dopo diversi giorni....in Francia negarono che la nube sia mai passata, peccato che poi i francesi hanno dovuto ammettere non solo che era passata ma che aveva fatto vittime, tante, con effetti non dissimili dagli abitanti di Kiev, tanto per citare la gravità della situazione.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 18:25:47 pm da mbelt »
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mbelt

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #28 il: Aprile 19, 2016, 18:30:21 pm »
Piccola annotazione di metodo: possiamo (dobbiamo) prendere con le pinze i dati e le letture "ufficiali", ben consci delle poderose pressioni che alle istituzioni più "autorevoli", nazionali e internazionali, arrivano perché dati e interpretazioni siano "aggiustati" in diverso modo.

Gli scopi più "nobili" invocati per giustificare questi "aggiustamenti" (quando vengono alla luce) sono il "non creare allarmismi" (?) o "non determinare la perdita di posti di lavoro".
Dietro cui spesso si nascondono scopi (e interessi) meno "nobili".

Ciò detto, non ha senso rifugiarsi in una diffidenza generica o, addirittura, applicare un fattore di moltiplicazione X ai dati ufficiali...
Le critiche sono autorevoli e meritevoli di attenzione se dimostrano un'accuratezza metodologica maggiore del report contestato.

Per restare al tema della mortalità per "tumori", oggi c'è una lista infinita di prodotti/fenomeni nocivi che vengono accusati di procurare un tot. numero di morti l'anno: cibi, fumo, alcol, involucri alimentari, giochi per infanti, emissioni nocive delle automobili, particelle rilasciate dai pneumatici, emissioni e scarichi industriali, radiazioni naturali o artificiali, materiali di costruzione o per la realizzazione di arredi, onde elettromagnetiche, ecc. ecc.

Ebbene: se sommiamo i decessi attribuiti con una certa disinvoltura (a "fin di bene", per carità!) a ciascuna di queste categorie, dovremmo avere centinaia di milioni di morti per tumore l'anno...  :-\
Dei seimila italiani colpiti da cancro alla tiroide vi è certezza sul collegamento con Chernobill. Perché quei sei mila casi sono anomali, sono una anomalia statistica, tutti concentrati in zone dove...guarda caso....era piovuto mentre la nube transitava. E i medici di un qualsiasi reparto oncologico questo lo dicono ai pazienti. Età, tipo di tumore legato allo ionio radioattivo, luogo di resindenza all'epoca, anomalia statistica rispetto alle zone non interessate della piogge, danno certezza. Quindi se non sempre si può avere certezza di tanti morti la certezza c'è. Per esempio non mi dire che dei 400.000 liquidatori di Cheronbill 20.000 sono morti entro i cinque anni e gli altri sono gravemente malati e muoiono giovani per coincidenza, altrimenti siamo nel ridicolo, anzi di più.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 18:32:01 pm da mbelt »
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ciaca

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Re:La battaglia di Chernobil
« Risposta #29 il: Aprile 19, 2016, 19:22:12 pm »
a tal proposito esistono anche delle mappe che sulla base dei rilevamenti metereologici relativi a direzione, velocità del vento e precipitazioni nelle ore e nei giorni immediatamente successivi al disastro disegnano e circoscrivono le aree maggiormente esposte in tutta Europa e non solo.

http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=mappe2

in particolare questa è quella che riguarda l'italia insieme a Slovenia e Croazia relativamente all'esposizione di Cesio 137

http://www.progettohumus.it/include/chernobyl/mappe/europa/PLATE13.PDF

dalla quale si evince che le zone maggiormente esposte furono tutto l'arco alpino (lombardia, piemonte, veneto, trentino, ecc ecc), parte dell'Emilia e buona parte del centro Italia.

La diretta correlazione tra l'incidente e l'aumento vertiginoso di casi di cancro alla tiroide parrebbe ormai accertato statisticamente (http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/14_ottobre_30/chernobyl-tumori-tiroide-piu-aggressivi-causa-radiazioni-b2714970-603b-11e4-b0a9-d9a5bfba99fb.shtml) mentre anche per la proliferazione anomala di questa malattia in Italia le ipotesi sono molteplici e quella dell'esposizione di lungo perido alle emissioni prodotte dal disastro non sono da escludere (http://www.unita.it/ambiente/generazione-chernobyl-il-cancro-in-italia-1.286883)
« Ultima modifica: Aprile 19, 2016, 19:42:10 pm da ciaca »
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