Per prodotti di nicchia e/o di lusso, particolari, esclusivi, anche dove sono prodotti ha il suo peso.
Mi spiego.
Se voglio un Patek (tanto per fare il nome dal forte brand), voglio che sia fatto a Ginevra, se voglio una Subaru, ai piedi del monte Fuji in Giappone, se voglio una Harley Davidson a Milwaukee, una Colt ad Hartford nel Connecticut, una Ferrari a Maranello.
Questo a prescindre che oggi sarebbero capaci a fare tutto anche in India o Vietnam.
Non è un fatto di qualità, perlomeno non solo. Anche ammettendo che il prodotto sia dello stesso livello, è un fatto di storia, tradizione, affetto.
Per convincere a spendere dei soldi per un costoso oggetto superfluo, bisogna sollecitare aspetti che travalicano quelli puramente tecnici od economici.
Proporre un'auto ancora prodotta nello stabilimento (o perlomeno nella città) dove è nata, secondo me vale molto di più del risparmio nel costruirla altrove. Questo è tanto vero quanto più è vecchia la tradizione.
La massificazione a cui stiamo assistendo ad opera dei manager bocconiani, porta inevitabilmente allo svuotamento dei marchi che in questo modo perdono il loro valore storico.
A questo punto a cosa serve ancora apporre la marca su un oggetto?
Basta che sia ben fatto, cosa dovrebbe interessarci il Cavallino, il Tridente...... il logo?
Però poi vediamo che si va alla ricerca del vintage, delle annate particolari, dei prodotti vecchi che si preferiscono ai nuovi.
Come mai?
Ricordiamoci che stiamo parlando non di beni di largo consumo, ma di nicchia. Cosa mi interessa se la Playstation la fanno in Cina?
Di dove fanno la Harley o la Colt invece si.....