Non capisco molto il paragone tra MJ e Prince, se non che sono stati due totem della musica pop contemporanea.
MJ era un grande vocalist e un fantastico showman, uno che aveva anche gusto nello scegliersi i collaboratori musicali e le cose da prodursi, uno che aveva anche saputo variegare il proprio stile contaminando il soul e la dance con il rock, ma non era un autore né tanto meno era un musicista, e comunque la sua produzione seppur varia era ben incanalata in alcuni specifici cliché.
Alternava sempre i pezzi più dance alle ballate soul più melodiche con qualche spruzzata di hard rock qua e là. Fine. Grandissimo comunque, poco da dire.
Prince prima di tutto il resto era un polistrumentista di livello eccelso oltre che una mente musicale sconfinata, e ha cambiato pelle tante di quelle volte che quasi diventava disorientante per la varietà e molteplicità di stili che era capace di creare, ma sempre con una originalità e una cifra stilistica inconfondibile che lo rendeva immediatamente riconoscibile a chiunque anche senza la sua inconfondibile voce, come quando a cantare erano Wendy Melvoin e Lisa Coleman (Wendy&Lisa).
Un genio visionario non meno prolifico di Bowie, per citare un altro gigante che ci ha lasciati da poco.
Due mondi distanti, seppur apparentemente con molteplici punti di contatto, viste le solide origini Black di entrambi.