i cinesi ci hanno gia' invaso anche se non ce ne rendiamo conto,oltre gli orologi che uno magari crede tedeschi come i Kienzle.quanti altri oggetti che abbiamo in casa in realtà sono di produzione cinese? dai televisori ai micro-onde,dalle prese per l'elettricità alle comuni pile, e a una miriade di oggetti che ci circondano che di italiano,se và bene,hanno solo l'importatore
Vero. In parte.
Made in china, di per sé, vuol dire poco o nulla.
Un iphone è un prodotto cinese perchè assemblato in cina con elettronica base e manodopera a basso costo, o è un prodotto americano perchè software e cpu sono progettati, realizzati, testati e montati in USA?
Per come gira oggi il mondo in molti settori parlare di "made in" ha poco senso, ce l'ha ancora residuale in settori di nicchia dove conta ancora molto l'artigianato e il know how manifatturiero e quindi "made in" si puó ancora intendere come "fatto" (ossia pensato e realizzato) piuttosto che come assemblato.
Che lelettronica di largo consumo sia "fatta" in cina piuttosto che in corea, a taiwan o chissà dove, conta relativamente poco, allestire una fabbrica completamente automatizzata di wafer in silicio o display lcd è la stessa cosa (in termini di qualità del semilavorato o componente realizzato) ovunque la si fa, la differenza è solo di costi, la tecnologia è la medesima e non è di un paese ma di chi la possiede.
Sono settori a rapida obsolescenza e continua innovazione dove la sopravvivenza dipende unicamente dai costi perchè i margini sono molto bassi.
Non è che se domani l'italia dei morti di fame liberalizzando i salari e il mercati del lavoro diventa attrattiva per fare fabbriche di cpu o pannelli a basso costo vuol dire che diventa leader tecnologico nel settore it. Le fabbriche il know how e le tecnologie sempre dei soliti noti sono, USA, coreani e giapponesi. Che sono quelli che fanno ricerca e sono 50 anni avanti rispetto a quello che ci vendono. Dietro, molto dietro, cinesi ed europei.
Se fosse così semplice non esisterebbero più la silicon valley e l'it sarebbe tutta nelle mani dei cinesi, e chiaramente invece non è così.
Ci sono settori in cui ciò ancora non vale, fare una fabbrica di scarpe o di pelli o di abiti, in cina piuttosto che in italia, fa ancora una enorme differenza non solo sui costi ma anche sul prodotto. Perchè conta fare il prodotto bene e non solo al costo più basso possibile, e perchè per fare il prodotto bene non basta un robot ma ci vogliono ancora competenze e manodopera qualificata che non esistono altrove.
Ritorno al discorso scarpa, che ha buone analogie con il mondo degli orologi. Per fare scarpe belle, ben tagliate e montate, con materiali di pregio superiore, ancora in Italia devi venire.
E così per fare begli orologi, ben concepiti, curati e realizzati, sempre alla svizzera devi rivolgerti, inutile girarci intorno.
Che poi le marche si approfittino del brand per proporre prodotti sempre più scadenti, economici nella realizzazione, magari anche cinesi, non significa che i cinesi sanno fare bene come gli altri, significa semmai che la decadenza squalifica chi sa fare bene al punto che anche i cinesi che non sanno fare bene passano per capaci di fare bene.
Quindi è vero che siamo invasi di prodotti variamente realizzati o assemblati in cina, ma non è per nulla vero che siamo invasi da prodotti "cinesi" propriamente detti. Ci sono anche questi ultimi, e in molti casi a secondo della tipologia, si riconoscono da lontano e fanno nulla meno che schifo