39 mm di diametro per 8, qualcosa mm di spessore danno l'idea più di un ultrapiatto che di un piatto. E ha pure due bariletti. E se uno questo non lo vuole ammettere, affari suoi. Certo Journe non lo presenta come ultra piatto, ma non ne ha bisogno perché lui invece di far pagare il ridicolo oggi di un ultrpiatto come già si facevano così con le stesse dimensioni oltre 60 anni fa, anzi 70 anni fa (salvo Bulgari, unico che oggi ha fatto orologi ultrapiatti veramente tali, mi riferisco agli otto finissimo, gli altri erano ultrapiatti ma oggi non lo sono più), il modello civetta, lui ha tutta la produzione piatta come nessun altro costruttore di orologi. Quale altro costruttore come Journe pur avendo a listino una grande sonnerie non passa mai dico mai i 12 mm di cassa (appunto il grande sonnerie, gli altri essendo massimo 10 mm)? Risposta nessuno. A volte riflettere prima di scrivere aiuta. E quando Papi scrive di ultrapiatti espressamente si riferisce a quelli che sono tali per i criteri di oggi, con la tecnologia di oggi, non con quella di 70 anni fa, in quel caso è una complicazione, altrimenti è riproporre la stessa minestra riscaldata. Ed infatti Papi sapeva che con le nuove tecniche i record di 70 anni fa possono essere superati non di un po' ma di tantissimo. Ma non lo si fa, eccetto Bulgari, perché non c'è mercato per questi orologi oggi.
La stessa Piaget fa peggio di Journe, perché si per alcuni orologi utilizza calibri più piatti, peccato però che poi aumenta a dismisura il diametro. E allora la difficoltà non esiste.