Vediamo di non cambiare le carte in tavola e cerchiamo di capirci lasciando da parte le fisime da impallato
Il 4 cilindri è il frazionamento più razionale
falso, è solo il più economico da costruire mantenendo una sufficiente rotondità di funzionamento e poche vibrazioni
A casa mia economicità e razionalità vanno insieme, e vanno insieme anche in una qualunque azienda con un capo e una coda. Ma l'economicitá di costruzione non è l'unica ragione razionale, c'è l'economicità di gestione, il consumo (che interessano l'utenza più delle seghe mentali), il peso e gli ingombri del motore (che interessano sia l'utenza che i progettisti).
- i 2.0l sono la cubatura giusta per un TD
chi lo dice? il mercato? ambè, siamo a posto. Allora dai, tutti sotto a comprare Rolex, anche questo dice il mercato. Angelo ma che ci fai con i Roth che il mercato ha demolito?
Cosa c'entrino Rolex e Daniel Roth con le auto lo potete sapere solo voi, di certo c'è che se i presupposti delle vostre seghe mentali sono questi allora si capisce perché abbiate smarrito ogni contatto con la realtà. Le case costruttrici, d'altronde, se venissero appresso a queste seghe mentali fallirebbero entro un mese.
Le auto, al contrario degli orologi (paragone che già da solo rende l'idea di quanto le seghe mentali vi abbiano confuso le idee), si vendono per essere usate in quanto prima di tutto strumento.
E se l'utenza ritiene che il taglio di potenza ideale per le proprie esigenze di mobilità e per una stragrande maggioranza di veicoli sia quello compreso tra 150 e 180 cv, e che la misura ideale dei motori per queste potenze sia quella dei 2 litri a 4 cilindri sovralimentati, che offrono il miglior compromesso nei termini già esposti, non c'è alcuna ragione in terra, se non appunto le seghe mentali da bar, per rifiutarsi si assecondare tale banale evidenza.
- la potenza giusta è quella di un 2.0l TD
Duemila di quali anni e quale potenza? Visto che oggi i duemila hanno sfondato la soglia dei 220CV, io potrei dire che la potenza giusta è quella di un 1.6l da 170CV che era quella di un 2.0l di 6 anni fà. O magari un 1.4l da 150CV che era quella di un 2.0l TD di 10 anni fà. Come fai a stabilire quale è la potenza giusta e con quale cilindrata ottenerla? sono parametri in continua evoluzione
Appunto perché già negli anni 90 si vendevano bene TD di piccola cubatura intorno ai 100 cv oggi più che mai l'utenza ritiene più che soddisfacenti potenze intorno ai 150cv per un'ampia tipologia di auto, dai crossover ai poccoli suv e alle berline di medie dimensioni, in rapporto ai modesti consumi che i 2.0 TD con tali potenze permettono di contenere entro limiti ritenuti accettabili. Questo è un dato di fatto di cui non si può che prendere atto.
Tutti quelli che spendono cifre rilevanti per avere una berlina di classe superiore o devono accontentarsi dello stesso motore 2.0l 4 cilindri Tdi che trovi su una qualsiasi Fiat (con qualche cavallo in più magari) o, se pretendono "qualcosa in più" in termini di raffinatezza, prestigio, sensazioni di guida, rotondità di funzionamento, sono dei nerd.... degli "impallinati da bar".... dei fissati megaloman
E questa sciocchezza chi l'avrebbe scritta?
Io ho parlato di nicchie di mercato e di motori di nicchia. E basta guardarsi i listini di tutte le case per scoprire che infatti non esistono solo i 2.0 TD e che chi vuole "una berlina di classe superiore" può serenamente scegliersela anche con motori di maggiore volumetria e numero di cilindri.
Le serie 7 infatti mi pare che Montino 3 litri a 6 cilindri, mica 2 litri a 4 cilindri.
3 litri 6 cilindri si possono scegliere anche su serie 3 e 5, quindi non capisco dove sarebbe il problema per questi clienti di nicchia.
Il che non toglie che il grosso della domanda quei motori e quella tipologia di auto non li vuole e vuole altro, e che quindi bene fanno le case a sviluppare ed evolvere prima di tutto ciò che incontra il favore della stragrande maggioranza di chi deve comprare, mettendolo nel più ampio numero di allestimenti possibile.
Ancora una volta le chiacchiere da bar servono solo a passare tempo al bar, la realtà è un'altra che gli impallinati troppo innamorati delle loro seghe mentali inevitabilmente perdono di vista