La vicenda di cui cercherò di narrare alcuni aspetti salienti è una vicenda che si è volta ormai 15 anni fa, di cui si parla e si scrive molto molto poco.
Tutto ha inizio quando un giornalista inizia ad accusare i sintomi di quella che sembra una influenza. La situazione si aggrava molto velocemente: viene ricoverato in ospedale, ma la diagnosi non arriva. Arriverà dopo la morte: si tratta di Infezione polmonare da antrace inalatorio, un batterio molto aggressivo che provoca una grave infezione chiamata carbonchio, o antrace. E' una malattia nota che colpisce nelle campagne gli erbivori. Esistono tre forme di questa antrace: quella più lieve, che colpisce la pelle, da mero contatto, che provoca ulcere molto profonde e di un brutto colore nero (da qui il nome carbonchio), curabile con antibiotici. Poi esiste una forma intestinale che è già più grave, ma da cui si può guarire pur con qualche danno non lieve. Poi esiste la forma più grave, quella polmonare, quasi sempre fatale, che si ha quando le spore entrano nei polmoni quando vengono respirate. Nell'uomo la versione polmonare è rarissima, in un secolo negli USA prima dei fatti di cui in questo paragrafo vi sono stati solo 18 casi. Siamo a pochi giorni, meno di una settimana dall'11 settembre 2001, gli USA pensano ad altro, e si pensa che il giornalista abbia contratto il morbo accidentalmente. Ma nel giro di pochi giorni la verità terribile emergerà: infatti vi furono subito altri casi di antrace, anche polmonare, presso giornalisti. In particolare in due casi in due grandi giornali si seppe che pochi giorni prima dei primi sintomi le persone avevano aperto delle buste arrivate per posta. In queste buste vi era uno strano messaggio minatorio, scritto a mano in stampatello, con frasi del genere: "Morte all'America, morte a Israele, Allah is great (letteralmente così), noi abbiamo questo antrace...... Naturalmente nessuno aveva dato peso alla polvere marrone contenuta nelle buste: male perché si scoprirà ben presto che è antrace. Si scopri così che il giorno 18 settembre 2001 da una casella di posta individuata dalle tracce di contaminazione, un anonimo assassino imbucò cinque lettere contenenti spore di Antrace in notevole quantità. Di due si sono ritrovate busta e contenuto, delle altre tre si sono visti gli effetti su chi le ha aperte, ma non si sono trovate le lettere che erano state gettate. I compagni di lavoro del primo giornalista si ricordarono di una busta aperta dalla vittima in uno dei due luoghi di lavoro, indirizzata solo alla testata.
Passano pochi altri due, una decine, e arrivano due lettere a due senatori del Partito Democratico: il capogruppo, Tom Daschle, noto in quei giorni perché minacciava di votare contro il Patriot Act, e un altro senatore presidente della commissione giustizia del senato. Queste buste vengono aperte da assistenti, che moriranno pochi giorni dopo di antracite polmonare. Ovviamente le buste sono state recuperate, e l'allarme venne dato subito....il messaggio scitto sempre a mano in stampatello con caratteri più piccoli, oltre alle invocazioni contro USA e Israele, e al solito "Allah è grande" contiene la frase: "tu ora muori, prendi la penicellina. Hai paura?"
Ovviamente scatta l'allarme rosso: si tratta di una nuova serie di lettere inviati alla politica. In queste lettere la polvere è molto molto più fine , ma soprattutto, si scoprirà dopo, molto molto più letale, concentrata di 20 miliardi si spore di antrace, assolutamente secca: un cucchiaino di polvere con antrace sufficiente per uccidere due milioni di persone a lettera.... Non solo ma si ammalano di antrace anche coloro che alle poste avevano toccato le buste. In tutto si avranno 22 malati di antrace, molti in forma dermatologica, 11 in forma polmonare di cui sette morti. Ma non è finita: moriranno altre due persone che non si sa assolutamente come siano venuti a contatto con l'antrace del serial killer visto che mai hanno avuto a che fare con le spore per quello che si sa. Furono fatti lunghe ricerche su dove potessero aver contratto l'antrace , ma non ci fu modo di trovare tracce, malgrado il fatto che dove passavano le buste lasciavano una contaminazione.