Penso che i francesi in questo caso abbiano molteplici e contrastanti interessi: da un lato difendere la credibilità del sistema di sicurezza di CDG e dall'altro quello di tutelare la casa costruttrice che ha nella partecipazione francese la parte più consistente del consorzio.
Gli egiziani, oltre ad esere niente mischiato con nessuno nel campo delle inchieste aeronautiche, hanno evidenti problemi di credibilità a seguito della dittatura militare sotto forte pressione, sia politica che economica.
Per cui se un aereo esplode in aria con evidenti indizi di bomba a bordo, con tanto di rivendicazione, se di compagnia non egiziana che decolla da aeroporto egiziano come il metrojet russo caduto sul Sinai, non può trattarsi di terrorismo.
Viceversa se l'aereo scompare senza indizi di terrorismo, senza alcuna rivendicazione, e con evidenti indizi di noie tecniche o scarsa attenzione alla sicurezza del volo, ma é di compagnia egiziana e proveniente da aeroporto non egiziano, allora deve per forza trattarsi di terrorismo.
Al di là di questo la BEA é accreditata e riconosciuta come una della massime autorità nel campo a livello planetario (cosa provata per l'ennesima volta con l'inchiesta, difficilissima e assai scivolosa, sull'AF447 già citato), per cui se dovessi scegliere a quale fonte "credere" tra quelle egiziane e quelle francesi non avrei il minimo dubbio su quale delle due riporre la mia fiducia.