Se anche fosse in grado, e non ne sono certo, si rifiuterebbe di farlo, come fa già per altri orologi molto più semplici e banali.
Ermanno ha scritto molte volte che l'orologeria morirà per mancanza di orologiai, ed è vero; intanto sono le complicazioni, più o meno tutte, che stanno morendo dato che non le vuole più nessuno.
Se mantenere in efficienza un orologio complicato che hai già strapagato una volta deve esporti ai continui sbattimenti e salassi delle assistenze ufficiali va da sé che la prospettiva di possederne uno diventa tutt'altro che emozionante per i più.
Se poi pensiamo che possederne uno non basta a tenere in vita quel settore, perché il mercato è per sua natura di nicchia e quindi le vendite per soggetto devono essere molteplici, tanto peggio. Per uno si può anche spegnere il cervello, non di più.
E infatti oggi c'è la corsa ad orologi semplici, quanto più semplici (e quindi facili da gestire) possibile, il che si riflette in un mercato a dir poco asfittico degli orologi complicati con le relative quotazioni che in molti casi diventano paradossali: un Royal Oak perpetuo oggi si paga quanto l'equivalente solo tempo o poco di più, molti perpetui valgono meno di certi solotempo e le stesse ripetizioni a minuti o i tourbillon hanno raggiunto quotazioni infinitesimali rispetto ai prezzi a nuovo.
Questo effetto poi si scarica anche sul profilo medio degli acquirenti, anche per queste ragioni sempre meno interessati alla meccanica e all'orologeria e sempre più al feticcio.