Orologico Forum 3.0

Ma guarda te il Chopard

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #195 il: Giugno 08, 2016, 13:37:51 pm »
Beh io qualche prova la faccio altrimenti non potrei neanche regolare gli orologi che revisiono da me :)

Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #196 il: Giugno 08, 2016, 14:04:29 pm »
Io benché non indossi i miei orologi se non in poche occasioni, sono solito controllare un paio di volte l'anno la cronometria.

Non avendo il crono comparatore, utilizzo un rotore per testare la precisione a diversi livelli di carica ed a volte, nelle diverse posizioni.

Non sono un fissato, diciamo che non esigo prestazioni record, però mi piace che siano sufficientemente regolari. Inoltre queste prove servono anche a capire, sempre empiricamente, la necessità di manutenzione qualora si evidenzino variazioni importanti.

Non si può prescindere dalla cronometria su uno strumento nato per misurare il tempo.
Che esistano anche altri parametri sono d'accordo, ma anche questo è un aspetto che si deve valutare sia per il nuovo che per il vintage (ovviamente diverse pretese).
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 14:10:56 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #197 il: Giugno 08, 2016, 16:07:44 pm »
Stefano, prove fatte in quel modo non dicono, praticamente, nulla in relazione al pregio della macchina. Perché di questo stiamo parlando, non di verificare che un orologio marci con buona regolarità. Cosa che é ormai alla portata anche di un SeiKo da 50 euro.

Quanto alle verifiche alle diverse temperature é un retaggio del passato, quando ancora si facevano i bilancieri bimetallici aperti liberi di deformarsi per effetto degli sbalzi termici e andavano regolati con le massette avvitate proprio per controllare tale deformazione ed evitare che si scompensassero.

L'avvento dei bilancieri monometallici e refrattari ha praticamente risolto il problema (da cui il nome di bilancieri autocompensati).

La regolazione a caldo e freddo resta come esempio di cura sopra la media e infatti viene fatta solo sugli orologi d'alta gamma (se e quando la fanno), ma la temperatura ha oggi un'impatto sulla cronometria di ordine secondario rispetto ad altri fattori, per effetto delle leghe usate su spirali e bilancieri.
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 16:14:31 pm da ciaca »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #198 il: Giugno 08, 2016, 16:30:07 pm »
E i Seiko economici sono anche in grado di marciare bene se ben regolati. Forse Eta fa un filino meglio, ma parliamo di costi dei calibri neanche confrontabili.
Io col mio Seiko ho esperienze positive con la regolarità di marcia.
Il cronocomparatore torna certamente utile, ma non è che l'appassionato lo debba necessariamente possedere, difatti ce l'hanno in pochi.
I controlli di Stefano possono andare, ma bisogna tenere conto che se un orologio non si indossa quasi mai ed è 11 mesi e più l'anno in cassetta, fare prove ogni anno non serve a molto, l'orologio darà comunque l'impressione di marciare benino ed in modo soddisfacente anche dopo svariati anni.
Certo dopo un tempo esageratamente lungo, diciamo oltre 20 anni forse è il caso di intervenire, semplice buon senso per evitare di farlo marciare senza un goccio d'olio.
Se invece indossate lo stesso orologio tutti i giorni e non lo togliete mai dal polso è un'altro paio di maniche. Ci ho aperto un apposito topic proprio per suffragare questa tesi con delle prove pratiche.




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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #199 il: Giugno 08, 2016, 16:36:20 pm »
Leo, io molti dei miei orologi non li indosso mai. Quando una volta ogni morte di Papa mi viene in mente di portarne uno per qualche ora o al massimo per qualche giorno, che danno vuoi che possa arrcargli?! É molto più probabile che il danno lo faccia un orologiaio per una superflua revisione.
Ovvio che gli orologi che si usano più spesso vanno curati periodicamente. Ma pensa a Stefano che non li indossa e una volta l'anno li mette a frullare nel rotore per qualche ora/giorno, io l'ultima cosa che farei (se non devo usarlo) é fare toccare un orologio virtualmente nuovo. Anche dopo 20 anni ad olii completamente evaporati
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #200 il: Giugno 08, 2016, 16:41:24 pm »
Stefano, prove fatte in quel modo non dicono, praticamente, nulla in relazione al pregio della macchina. Perché di questo stiamo parlando, non di verificare che un orologio marci con buona regolarità. Cosa che é ormai alla portata anche di un SeiKo da 50 euro.

Quanto alle verifiche alle diverse temperature é un retaggio del passato, quando ancora si facevano i bilancieri bimetallici aperti liberi di deformarsi per effetto degli sbalzi termici e andavano regolati con le massette avvitate proprio per controllare tale deformazione ed evitare che si scompensassero.

L'avvento dei bilancieri monometallici e refrattari ha praticamente risolto il problema (da cui il nome di bilancieri autocompensati).

La regolazione a caldo e freddo resta come esempio di cura sopra la media e infatti viene fatta solo sugli orologi d'alta gamma (se e quando la fanno), ma la temperatura ha oggi un'impatto sulla cronometria di ordine secondario rispetto ad altri fattori, per effetto delle leghe usate su spirali e bilancieri.
Non è vero, possono dire e far scoprire molte cose.
Come ad esempio l'efficienza dell'automatismo di ricarica, la corretta regolazione dopo una revisione, la costanza di marcia e la ripetitività delle prestazioni ad ogni avvio dopo periodi di fermo.

Non pretendono di sostituirsi ai cronocomparatori, ma danno molte indicazioni utili.
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #201 il: Giugno 08, 2016, 16:47:00 pm »
Ogni morto di papa non succede nulla infatti ed io eviterei anche il rotore all'orologio, piuttosto me lo indosso un po', se l'ho comprato mi pare più sensato che farlo girare a vuoto come una trottola. Gli oli non hanno bisogno di essere messi in movimento una tantum, se sono presenti svolgeranno la loro funzione anche in pochi tempo al polso. Ma sai ognuno ha le sue fisime e non è che necessariamente siano sbagliate, se si decide di revisionare un orologio dopo oltre 20 anni lo si fa perché l'orologio lo si vuole in buono stato e con gli oli al posto giusto, magari non sapendo se lo indosseremo o meno, magari si, vallo a sapere... Son scelte.
Per Angelo le tue esperienze ventennali sono state per me una conferma del mio test sugli oli e l'uso o meno dell'orologio, sono molto contento di questo, vuol dire che non racconto palle... ;)
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #202 il: Giugno 08, 2016, 17:09:01 pm »
Io li provo nel frigorifero

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #203 il: Giugno 08, 2016, 17:09:14 pm »
Citazione
Come ad esempio l'efficienza dell'automatismo di ricarica, la corretta regolazione dopo una revisione, la costanza di marcia e la ripetitività delle prestazioni ad ogni avvio dopo periodi di fermo.

Intendevo che non servono ad appurare nulla che non si possa verificare, meglio ed in modo anche più veritiero, tenendoli al polso, come appunto tutto ciò che hai elencato.

Inoltre non permettono di estrapolare informazioni utili alla valutazione del pregio di una macchina, della sua regolazione e del suo stato di manutenzione, cose che soltanto un crono comparatore può rilevare.

Su un rotore, per esempio, l'orologio non assume mai la posizione quadrante in alto che é una delle più frequenti nella vita reale, da cui la costanza di marcia rilevata è fittizia e anche poco significativa visto che l'orologio marcia sempre nelle condizioni di amplitudine più sfavorevoli.

Nulla puoi sapere circa le reali prestazioni cronometriche della macchina, il suo isocronismo nelle varie posizioni, ed al limite anche il suo stato di manutenzione (ci sono orologi apparentemente precisi come potrebbero apparire al polso o su un rotore che in realtà sono in condizioni disperate, come quelli che spesso vedi con la racchetta tutta tirata da un lato).

Citazione
Per Angelo le tue esperienze ventennali sono state per me una conferma del mio test sugli oli e l'uso o meno dell'orologio, sono molto contento di questo, vuol dire che non racconto palle

Come non ne ho mai raccontate io :)
Se per tanto tempo ho scritto certe cose é perché le avevo già verificate :D
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 17:24:03 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #204 il: Giugno 08, 2016, 17:49:16 pm »
Stefano, prove fatte in quel modo non dicono, praticamente, nulla in relazione al pregio della macchina. Perché di questo stiamo parlando, non di verificare che un orologio marci con buona regolarità. Cosa che é ormai alla portata anche di un SeiKo da 50 euro.

Quanto alle verifiche alle diverse temperature é un retaggio del passato, quando ancora si facevano i bilancieri bimetallici aperti liberi di deformarsi per effetto degli sbalzi termici e andavano regolati con le massette avvitate proprio per controllare tale deformazione ed evitare che si scompensassero.

L'avvento dei bilancieri monometallici e refrattari ha praticamente risolto il problema (da cui il nome di bilancieri autocompensati).

La regolazione a caldo e freddo resta come esempio di cura sopra la media e infatti viene fatta solo sugli orologi d'alta gamma (se e quando la fanno), ma la temperatura ha oggi un'impatto sulla cronometria di ordine secondario rispetto ad altri fattori, per effetto delle leghe usate su spirali e bilancieri.
Ti assicuro che hai una idea totalmente sbagliata della cosa: anche su orologi molto pregiati la temperatura cambia tutte le carte in regola. Il problema non è il bilanciere ma la spirale. Molte Nivarox risento in maniera notevolissima della temperatura, e hai orologi che si comprtamo diversamente in estate ed in inverno. Quando dico che certe cose bisogna conoscerle e provarle, altrimenti addio.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #205 il: Giugno 08, 2016, 18:07:13 pm »
Mi basta l'idea che ho della cosa dai certificati cosc e dalla mia esperienza (25 anni credo siano serviti a qualcosa).
Nessuno ha scritto che la temperatura non influisce, influisce (e per questo si effettua la regolazione nelle due temperature di riferimento, visto che una spirale Nivarox I soggetta a 20° di sbalzo termico può generare fino a 6 sec/die di errore) ma non nel modo rilevante in cui influiva un tempo (che era molto più rilevante delle posizioni nel senso che era molto più complessa la regolazione a caldo e freddo per compensare l'errore indotto dallo sbalzo termico). Oggi è il contrario, l'errore indotto dagli sbalzi termici é di ordine di grandezza inferiore a quello indotto dalle posizioni.

Lo puoi verificare da qualunque certificato cosc come questo



Da cui vedi che la differenza di marcia tra 8 e 38 gradi nella posizione di test é di pochi decimi di secondo mentre le differenze tra le varie posizioni sono di ordine superiore (secondi).

Detta in altri termini l'errore indotto dagli sbalzi termici è quasi del tutto compensato mentre quello indotto dalle diverse posizioni solo in parte.

In realtà ciò si poteva ottenere anche in passato con i vecchi bilancieri bimetallici tagliati e le spirali in acciaio, ma era molto più difficile e soprattutto molto più aleatorio e meno durevole nel tempo (e per questo la regolazione a caldo e freddo era un'operazione riservata quasi esclusivamente ai calibri di fascia più alta). Questo, unito alla stabilità nel tempo delle caratteristiche elastiche e fisiche delle leghe al brillio e alla loro amagneticitá, ha reso obsoleti i bimetallici tagliati e le spirali in ferro garantendo, tra l'altro, un'ottima compensazione dell'errore allo sbalzo termico in modo semplice e duraturo (motivo per il quale tale regolazione oggi la si fa anche sulla produzione industriale in serie e non solo sugli orologi d'alta gamma come un tempo).

Citazione
Quando dico che certe cose bisogna conoscerle e provarle

Dici una delle tue solite banalità. Non sei l'unico che conosce e non sei l'unico che "prova", c'è chi lo fa da quando ancora giocavi con i trenini. E a leggere e scrivere, come minimo, abbiamo imparato tutti
http://www.timezone.com/2002/09/24/the-balance-wheel-of-a-watch/
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 18:39:29 pm da ciaca »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #206 il: Giugno 08, 2016, 20:46:14 pm »
Mi basta l'idea che ho della cosa dai certificati cosc e dalla mia esperienza (25 anni credo siano serviti a qualcosa).
Nessuno ha scritto che la temperatura non influisce, influisce (e per questo si effettua la regolazione nelle due temperature di riferimento, visto che una spirale Nivarox I soggetta a 20° di sbalzo termico può generare fino a 6 sec/die di errore) ma non nel modo rilevante in cui influiva un tempo (che era molto più rilevante delle posizioni nel senso che era molto più complessa la regolazione a caldo e freddo per compensare l'errore indotto dallo sbalzo termico). Oggi è il contrario, l'errore indotto dagli sbalzi termici é di ordine di grandezza inferiore a quello indotto dalle posizioni.

Lo puoi verificare da qualunque certificato cosc come questo



Da cui vedi che la differenza di marcia tra 8 e 38 gradi nella posizione di test é di pochi decimi di secondo mentre le differenze tra le varie posizioni sono di ordine superiore (secondi).

Detta in altri termini l'errore indotto dagli sbalzi termici è quasi del tutto compensato mentre quello indotto dalle diverse posizioni solo in parte.

In realtà ciò si poteva ottenere anche in passato con i vecchi bilancieri bimetallici tagliati e le spirali in acciaio, ma era molto più difficile e soprattutto molto più aleatorio e meno durevole nel tempo (e per questo la regolazione a caldo e freddo era un'operazione riservata quasi esclusivamente ai calibri di fascia più alta). Questo, unito alla stabilità nel tempo delle caratteristiche elastiche e fisiche delle leghe al brillio e alla loro amagneticitá, ha reso obsoleti i bimetallici tagliati e le spirali in ferro garantendo, tra l'altro, un'ottima compensazione dell'errore allo sbalzo termico in modo semplice e duraturo (motivo per il quale tale regolazione oggi la si fa anche sulla produzione industriale in serie e non solo sugli orologi d'alta gamma come un tempo).

Citazione
Quando dico che certe cose bisogna conoscerle e provarle

Dici una delle tue solite banalità. Non sei l'unico che conosce e non sei l'unico che "prova", c'è chi lo fa da quando ancora giocavi con i trenini. E a leggere e scrivere, come minimo, abbiamo imparato tutti
http://www.timezone.com/2002/09/24/the-balance-wheel-of-a-watch/
Puoi scrivere anche temini , ma resta il fatto che di quasi tutti i miei orologi, con poche eccezioni, potrei dirti del comportamento invernale diverso da quello estivo. Ed molto ma molto piu rilevante per la mia esperienza dell'errore tra diverse posizioni in un orlogio che funziona bene. Poi certo se l'orologio ha una di quelle cronometrie disastrose, oppure deve fare la revisione, allora può essere che la variazione tra posizioni sia più importante di quella tra temperature. Ma in calibro che funziona bene è l'inverso. Di solito, a meno che non ci siano spirali particolari. Ma le Nivarox hanno il loro punto debole proprio nella variazione termica. Che in paese come il nostro è rilevante.
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #207 il: Giugno 08, 2016, 21:11:19 pm »
Il rotore ha il vantaggio di consentire sempre la ripetitività delle condizioni di marcia.
Non occorre stressare il movimento tenendolo sempre in rotazione, basta una settimana ogni tanto.

Ad esempio facendo 3 giorni di carica poi 24h di fermo e cambiando posizione, si riesce benissimo a capire l'andatura alle diverse posizioni.
Od anche mettendo l'orologio in rotazione perfettamente di taglio, come si comporta con il quadrante verticale.

Tutte prove che indossandolo non sarebbero altrettanto attendibili in quanto molto dipenderebbe dallo stile di vita tenuto in quei giorni (cambia molto se ad esempio si è sempre seduti in ufficio rispetto a giorni in cui si cammina).

Inoltre si riesce a capire l'efficienza del meccanismo di ricarica (i monodirezionali generalmente sono più efficienti dei bidirezionali, con le dovute eccezioni es. il Pellaton).
Si vede benissimo come i calibri con i bilanceri più piccoli solitamente sono anche i meno costanti (benchè il GP3000 in questo faccia storia a se mostrando una precisione invidiabile ad ogni posizione. Almeno nell'unico caso che ho avuto modo di provare).
Si può verificare realmente la variazione dell'andatura al variare della temperatura, che ne dicano i certificati (in questo ad esempio l'Ingenieur 500.000A/m è il peggiore che abbia avuto modo di provare).

Ciò non significa che le prove reali al polso non siano altrettanto importanti, anzi nell'ottica meramente pratica, sono quelle che alla fine interessano di più per la fruizione quotidiana, però secondo me un appassionato dovrebbe andare oltre e cercare di saperne di più.
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 21:17:09 pm da S.M. »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #208 il: Giugno 08, 2016, 21:19:21 pm »
Citazione
in questo ad esempio l'Ingenieur 500.000A/m è il peggiore che abbia avuto modo di provare

Revisionato? Quando? Come? Da chi?
Regolato? Quando? Come? Da chi?
Dentro c'é un ETA 2892, hai provato a vedere come si comportano nelle stesse condizioni di "prova" (se così la possiamo chiamare) altri orologi con lo stesso movimento?
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 21:22:02 pm da ciaca »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #209 il: Giugno 08, 2016, 21:21:22 pm »
Citazione
in questo ad esempio l'Ingenieur 500.000A/m è il peggiore che abbia avuto modo di provare

Revisionato? Quando? Come? Da chi?
Regolato? Quando? Come? Da chi?
Mai aperto, mai revisionato da quando è nato (giusto ora è dal medico...).

Comunque non è una novità poichè i 500.000A/m non passarono mai gli esami del COSCS proprio per questo.
Però fa piacere constatarlo di persona, no?
« Ultima modifica: Giugno 08, 2016, 21:22:58 pm da S.M. »
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