Orologico Forum 3.0

Ma guarda te il Chopard

Errol

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #60 il: Giugno 04, 2016, 14:29:44 pm »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.

Sapessi che me s'è rotto a me.....
        

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #61 il: Giugno 04, 2016, 15:06:59 pm »
complimenti,questi sembrano davvero belli e interessanti

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #62 il: Giugno 04, 2016, 20:08:38 pm »
Nella mia esperienza il miglior automatico ultrapiatto, cioè quello che coniuga buona affidabilità, carica rapida e buona precisione(se ben regolato ed esente da usure) a me pare il FP 71, che tra l'altro è anche il più piatto degli altri menzionati(2,4mm) secondo solo al 12P Piaget(2,3mm) mi sembra. Ne ho tre e tutti e tre vanno benissimo, mentre quello sul BP è quello meglio regolato.
Tra gli industriali automatici sottili (ma non ultrapiatti) credo il 2892 senza neanche pensarci, affidabilissimo persino come muletto, preciso se ben regolato(meglio se nelle versioni Top), buona capacità di ricarica al polso, costi di manutenzione e semplicità di intervento irrisori, aggiungo anche facilità di regolazione grazie all'Etachron su pitone e racchetta che gli altri non hanno. Da non sottovalutare questo aspetto per l'orologiaio che ci mette mano, l'Etachron grazie ad una baionetta tiene sia il pitone che la racchetta inseriti a pressione con aggancio e gli consente di avere una mobilità radiale da sopra da poter sfruttare per le regolazioni. E' possibile centrare la spirale all'interno delle spinette muovendo il pitone (anche se non sempre) e dopo la centratura si muove la regolazione Etachron della racchetta, in questo modo col movimento radiale è possibile stringere in modo equidistante le spinette sulla spirale per dare accuratezza. E' un modo veloce, semplice e con pochi rischi di avere una buona regolazione subito.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2016, 20:10:09 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #63 il: Giugno 05, 2016, 08:47:49 am »
Citazione
Ma hai goduto molto poco quando il tuo 240 è andato in assistenza perché il 5712 aveva un correttore inceppato, hai atteso otto mesi

Il che però col 240 non c'entra nulla. Visto che il correttore inceppato al massimo c'entra col modulo supplementare e visto che gli 8 mesi (in verità 11) non dipendono certo dalla complessitá del movimento.
Non é Che per rimarcare le lacune di una casa si devono creare problemi che non esistono, sono già più che sufficienti quelli che esistono e tra questi, di certo, non c'è il 240.

Citazione
Il 240 oggi ha bilanciere, scappamento e ruota dello scappamento in silicio, che loro chiamano sinlivar.

Io parlo di quelli che possiedo, che non hanno silicio.

Citazione
non si contano per esempio gli esemplari con il microtore che striscia sul fondello

Sarò fortunato, ne ho 4 e nessuno striscia.
Se il sig. Stefano Farina volesse illustrarci quali sarebbero questi difetti strutturali, dati alla mano, sarebbe ovviamente molto interessante.

Citazione
Allora concludemmo che se Patek sua sponte e con sue spese faceva questa operazione anche se l'utente non  segnalava problemi, evidentemente sapeva che esisteva un problema alla carica automatica e all'autonomia su tutti gli esemplari.

Problemi che però io non ho mai sperimentato e di cui non ho mai letto nulla da nessuna parte. Un indizio non fa una prova.
E pure scandalosi visto che è un calibro che risale a metà degli anni 50, e che Patek fa dal 1977. Ecco che allora ho aspettative che il LUC funzioni meglio, perché ci vuole poco.
1966,appunto.

Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #64 il: Giugno 05, 2016, 08:51:38 am »
Quello che scrivi non significa nulla.
Se "si usa troppo" anche i Rolex della serie 3xxx, che hanno fama di essere muli inarrestabili, con il paletto della massa oscillante che logora la sua sede d'appoggio e che tende a inclinarsi, fa strisciare la massa sulle Platine.

Ma questo accade non perché "si usa troppo" ma perché non si fa la necessaria manutenzione (leggasi una revisione ogni 10 anni).
La cosa vale per tutti gli orologi e tutti i movimenti, a maggior ragione quelli più estremi con una minore tolleranza all'usura come sono tutti i calibri di architettura estrema (come appunto sono gli ultrapiatti).

Calibri che paradossalmente, proprio perché di solito non vengono usati in orologi di utilizzo frequente e logorante, risentono ancor meno del problema usura rispetto ai c.d. "trattori" spesso spremuti per anni senza alcuna manutenzione.

Quindi per tutti quei "trattori' per i quali dopo 20 anni dobbiamo sostituire un buon numero di parti logore o che a seguito di logorio eccessivo di altre parti sono state danneggiato cosa scriviamo? Che sono "difettosi"?

Quindi, se qualche 240 avrà palesato problemi di strisciamento del rotore sulla platina (cosa di cui non ho mai sentito parlare da nessuna parte né mai ho visto sui miei), prima di parlare di "calibro difettoso" forse bisognerebbe iniziare a vedere come era stato usato e manutenzionato.
Chi ha scritto che questo fenomeno si manifesta in calibri che non fanno la manutenzione regolare? Io no, perché si manifesta anche su orologi che fanno la manutenzione regolare. Ripeto: parla con Stefano Farina, e ti spiega questa e altre piacevoli caratteristiche del 240. Dopo di che capirai finalmente cosa vale veramente questo calibro: poco, nulla. E' una delle fregature più grosse dell'attuale industria dell'orologeria, molto peggio anche del non perfetto 920. E una casa serie non tiene in produzione una roba simile con problemi di questo tipo.
Per la cronaca: la massa non  struscia sulla platina, struscia sul fondello.....e lo danneggia definitivamente.
E non è l'unico problema ma solo uno dei tanti.
:'(

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #65 il: Giugno 05, 2016, 09:25:32 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
Nessun problema di nessuna natura.
Sugli Chopard Luc si può dire solo bene.
Li ho visti molte volte ed in diverse circostanze.
Belli e ben fatti.
Unico appunto, a mio personale gusto, la data al 6.

guagua72

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #66 il: Giugno 05, 2016, 09:50:38 am »
Non comprendo bene questi malfunzionamenti su di Un calibro collaudato e straprodotto. Sono Pedro' interessato allesperienza e conoscenza del sig Farina, il Quale potra' fornirci delucidazioni.

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #67 il: Giugno 05, 2016, 09:56:34 am »
Non comprendo bene questi malfunzionamenti su di Un calibro collaudato e straprodotto. Sono Pedro' interessato allesperienza e conoscenza del sig Farina, il Quale potra' fornirci delucidazioni.
Non esiste in nessun processo industriale che un meccanismo con dei difetti possa rimanere in produzione per tanti anni.
A maggior ragione un calibro di quel pregio e di quel costo e con quel nome.
Sarebbe stato o modificato o ritirato dal mercato.
E da molto tempo.

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #68 il: Giugno 05, 2016, 11:30:27 am »
Non comprendo bene questi malfunzionamenti su di Un calibro collaudato e straprodotto. Sono Pedro' interessato allesperienza e conoscenza del sig Farina, il Quale potra' fornirci delucidazioni.
Non esiste in nessun processo industriale che un meccanismo con dei difetti possa rimanere in produzione per tanti anni.
A maggior ragione un calibro di quel pregio e di quel costo e con quel nome.
Sarebbe stato o modificato o ritirato dal mercato.
E da molto tempo.
Allora chissà perché Patek fa interventi non richiesti in assistenza sull'autonomia di questi calibri, e sulla ricarica automatica, arrivando addirittura a cambiare i quadranti, su orologi i cui clienti non denunciano problemi. Masochismo aziendale? Voglia di prendersi critiche dai clienti? Voglia di perdere denaro? O forse ci sono problemi generali su questo calibro di cui pochi si accorgono perché: 1) usano gli orologi che ne sono dotati saltuariamente, anzi alcuni, molti, neppure li usano; 2) non misurano la cronometria ("tanto sono meccanici") e quindi non vedono che c'è qualcosa che non va.
Sappiamo tutti come stanno le cose. Ci sono case che si comportano in maniera vergognosa, e sono tante, vendendo ai clienti prodotti che sa essere difettosi.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #69 il: Giugno 05, 2016, 12:08:14 pm »

Ci sono idee che rimbalzano dentro la testa come fanno le immagini,da uno specchio all'altro e rimandano sempre soltanto ed unicamente la stessa idea.
Alla fine se ne esce per forza convinti.
E se ne esce convinti nonostante la semplice logica elementare ed economica neghi questa possibilità.
È il bello delle proprie convinzioni.

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #70 il: Giugno 05, 2016, 12:27:47 pm »
Patek ha sempre costantemente modificato molti dei suoi automatici, la lunga saga dei 335->330-->315->324 ne é un esempio. Stesso movimento modificato nel tempo che ha assunto varie nomenclature. Non é Che ad ogni modifica corrispondeva un "grave problema", movimento che prima non aveva gyromax, poi prende il gyromax ma abbassa la frequenza e perde la carica bidirezionale, poi ritrova la carica bidirezionale e infine ritrova anche l'alta frequenza.

Quello con "gravi difetti", il 350, poi 1-350, é durato poco ed é sparito dalla produzione molto velocemente.

Non c'è nulla di strano in sé nel fatto che una casa aggiorni una macchina con soluzioni migliori che nel frattempo ha messo a punto, che ne migliorano le caratteristiche (per esempio nei 240 la riserva di marcia passata da meno di 48 ore a più di 53, coerentemente alla scala sul quadrante), non é di per sé indice di alcun "grave problema".

Se "gravi problemi" (non si é ancora ben capito quali) esistessero dopo 50 anni sarebbero talmente noti e sperimentati che o sarebbero stati risolti da tempo o avrebbero portato il prodotto fuori commercio.  Non c'é alcun "grave problema" e a dimostrarlo sono proprio i 50 anni di vita della macchina, come nessuno degli altri automatici ultrapiatti ne ha mai palesati nella sua lunga vita (fp21, jlc920, Lemania 881x, Piaget 12P).

Però se il Sig. Farina volesse esternare il suo punto di vista in materia sarebbe interessante leggerlo. Soprattutto in merito allo "strusciamento", che scritta come è stata finora proposta é una delle più grandi sciocchezze che io abbia mai letto.

« Ultima modifica: Giugno 05, 2016, 12:57:30 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #71 il: Giugno 05, 2016, 13:01:46 pm »
Patek ha sempre costantemente modificato molti dei suoi automatici, la lunga saga dei 335->330-->315->324 ne é un esempio. Stesso movimento modificato nel tempo che ha assunto varie nomenclature. Non é Che ad ogni modifica corrispondeva un "grave problema", movimento che prima non aveva gyromax, poi prende il gyromax ma abbassa la frequenza e perde la carica bidirezionale, poi ritrova la carica bidirezionale e infine ritrova anche l'alta frequenza.

Quello con "gravi difetti", il 350, poi 1-350, é durato poco ed é sparito dalla produzione molto velocemente.

Non c'è nulla di strano in sé nel fatto che una casa aggiorni una macchina con soluzioni migliori che nel frattempo ha messo a punto, che ne migliorano le caratteristiche (per esempio nei 240 la riserva di marcia passata da meno di 48 ore a più di 53, coerentemente alla scala sul quadrante), non é di per sé indice di alcun "grave problema".

Se "gravi problemi" (non si é ancora ben capito quali) esistessero dopo 50 anni sarebbero talmente noti e sperimentati che o sarebbero stati risolti da tempo o avrebbero portato il prodotto fuori commercio.  Non c'é alcun "grave problema" e a dimostrarlo sono proprio i 50 anni di vita della macchina, come nessuno degli altri automatici ultrapiatti ne ha mai palesati nella sua lunga vita (fp21, jlc920, Lemania 881x, Piaget 12P).

Però se il Sig. Farina volesse esternare il suo punto di vista in materia sarebbe interessante leggerlo. Soprattutto in merito allo "strusciamento", che scritta come è stata finora proposta é una delle più grandi sciocchezze che io abbia mai letto.
Certo, se fossero solo aggiornamenti non indispensabili non cambierebbero quadranti in garanzia, con tutto quello di negativo che ciò significa per un collezionista, e in Patek lo sanno, fossero solo aggiornamenti che aggiungono prestazioni li farebbero solo se il cliente neppure se ne accorge, certo non toccherebbero i quadranti. Arrivare a toccare i quadranti vuol dire che il problema è grave, cosa che peraltro Angelo scrivevi anche tu sull'altro forum....ma si sa la coerenza non è il tuo forte.
Quanto alle sciocchezze, esse ci sono: nella tua testa e nella tua faziosità. E ce ne sono tante, anche.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Planar

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #72 il: Giugno 05, 2016, 13:16:34 pm »
Però adesso sono curioso: me lo dite o no quali sono questi "gravi problemi"? Se no mi sembra un discorso tra sordi.
I miei due sone sempre stati regolari per quel che vale, ma se hanno gravi problemi vorrei saperlo, per cortesia.

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #73 il: Giugno 05, 2016, 13:37:06 pm »
Peraltro , altra coincidenza, ora sull'altro forum quello dell'AP 15202 ha portato a regolare il suo orologio nuovo accreditato di circa 20 secondi al giorno di scarto: glielo hanno consegnato a otto secondi al giorno di scarto. Ma guarda un po' che coincidenza: cosa avevo scritto io? Che sotto i sette secondi di scarto quel calibro non va, e nella migliore delle ipotesi. Mi è stato risposto che invece il 2120 è precisissimo , è un quarzo, .....ma guarda un po' torna da AP con lo scarto che avevo previsto io, e sarà un miracolo se non gli si aumenta. Allora c'è poco da fare: io a certe cose guardo, le so perché possedendo certi calibri, io li tango sotto controllo cosa che altri non fanno. E quindi non si rendono conto se i loro calibri di preciso non hanno nulla perché hanno limiti strutturali. E il 2120 rispetto al 240 è un gioiello nel senso che non ha gli altri problemi che ha il 240. Come rotori che scendono, carica automatica deficitaria, cronometria orrenda e usura precoce degli ingranaggi della carica automatica.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Planar

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #74 il: Giugno 05, 2016, 13:55:30 pm »
Mia esperienza su due esemplari (sono pochi lo so, ma attendiamo gli altri e poi tiriammo le somme): nessun rotore è sceso, e dal fondello zaffiro li avrei notati; carica normale, mai fermati durante l'uso, alle volte direi quasi sedentario, e spesso li ho ritrovati in carica anche dopo 36 ore e oltre (poi è ovvio che il rotorino gira meno di un rotore a tutto movimento, ma hanno evidentemente trovato la quadra se l'orologio non si ferma); sulla cronometria posso solo dire che nell'arco dei 3/4 giorni che sono in media i turni al polso dei miei orologi, si comportano come tutti gli altri calibri automatici che uso, ossia, pur senza metterne alcuno al crono comparatore, mi sembrano precisi tanto da usarli per rimettere l'ora del successivo orologio; sull'usura precoce, dipende anche da cosa si intende: alla prima revisione, ma mancano ancora alcuni anni, saprò dire di più.
Poi se vogliamo dire che il calibro è una schifezza diciamolo, ma a me non pare, pur riconoscendo ne le carenze in tema di finiture.