Orologico Forum 3.0

Ma guarda te il Chopard

Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #120 il: Giugno 06, 2016, 00:37:46 am »
Leandro,
tu sai che io non sono tenero con Patek.
Ma un orologio acquistato usato e non revisionato puo' accusare i piu' strani ed imprevedibili comportamenti.

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #121 il: Giugno 06, 2016, 09:05:12 am »
Senza alimentare alcuna polemica a me sembra strano che un orologio non lubrificato(o trascurato) possa avere una ampiezza che sfiora i 300° nelle posizioni dial up/down e che poi in quelle di taglio in media non raggiunga i 250°.
50° di differenza tra posizioni sono un pò troppi per avere un buon isocronismo e poter regolare l'orologio in modo accurato.
Ora se il Patek era l'unico calibro non nuovo o meno in forma degli altri non lo so, ma dice così. Mi chiedo allora che senso avesse includerlo nel test insieme ad altri nuovi o quasi, per poi specificare che se fosse stato lubrificato sarebbe andato meglio(su quali basi?) e poi allora perché non lubrificarlo con una bella romanella e poi fare la prova al cronocomparatore, per una prova rapida potrebbe anche aiutare a presentare un risultato migliore, ma si sono limitati a dire che "se avesse avuto".. "se fosse stato"… boh  ???
A me suona strano questo test e chiaramente il Patek sembra il secondo peggiore del gruppo dopo Sax o Mat, ma con questo non ne posso dedurre che il 240 è un pessimo calibro, non ne ho esperienza diretta per dirlo, solo che trovo insensato confrontare calibri nuovi con calibri usati e a detta loro neanche in buono stato meccanico, tutto qui.
Il Chopard 1.96 nella prova ha risultati abbastanza soddisfacenti, con ampiezza non elevatissima ma equilibrata tra posizioni, con scarti vicini tra loro e non eccessivi, solo un po' troppa differenza in ampiezza tra dial up/down (12°), ma con scarto pressochè identico.
Finalmente un intervento obiettivo e non da tifoso. Bravo. Della serie: "se mia nonna avesse le ruote sarebbe una cariola".
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 09:23:10 am da mbelt »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #122 il: Giugno 06, 2016, 09:07:26 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
Nessun problema di nessuna natura.
Sugli Chopard Luc si può dire solo bene.
Li ho visti molte volte ed in diverse circostanze.
Belli e ben fatti.
Unico appunto, a mio personale gusto, la data al 6.
Marco,
io non ho calibri 240 PP,ho alcuni UG 66,semplici,scheletrati e calendari completi che vanno bene.
Ho,lo scrivevo prima,anche qualche 920 Jlc,vanno benissimo anche questi,mi spiace per le tue statistiche.
L'unico orologio che i miei orologiai non sono riusciti a domare e' stato un Aquanaut PP che montava il 315.

Se ho qualche riserva,teorica perche' mai posseduto,sul 240 e' quando abbinato ad un modulo perpetuale perche' da quanto ho letto,se la lubrificazione e la molla di carica non sono perfette,sembra mancare di "potenza".
Conferma indiretta che mi viene dal mio perpetuale UG che monta come base il Piguet 71 e non il 66 che avevano in casa.

Ancora una cosa:un calibro va bene se regolato bene.
Forse volevi riferirti al mio intervento.
Il mio perpetuo funziona egregiamente.
L'ho portato per settimane e, al momento, i " ben noti difetti strutturali" ancora non si manifestano.
Sarà mia cura informarvi non appena ciò avverrà.
Ciao Mauro,
non ce l'avevo con il tuo perpetuale;
ho ripreso quanto da te scritto per sottolineare a Marco,che aveva detto di avere 3 240 che non andavano,che tu ne avevi 4 in splendida forma.
Certo, perché io e te Ermanno conosciamo Mauro. Pensi che se andassero male da tifosisimo Patek quale è lo ammetterebbe mai? Nega su Patek anche le cose più ovvie. Sono queste per te le testimonianze oggettive?
Ma dai, Ermanno via. Questa testimonianza fa il paio con quella di Angelo che neppure si accorge quando in una prova un calibro va molto ma molto male e la posta qui come esempio di 240 che va bene. Ma ci rendiamo conto? Non ha i mezzi per capire che va male, quelli culturali, ed ecco perché scrive che i suoi vanno benissimo.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 09:09:53 am da mbelt »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #123 il: Giugno 06, 2016, 09:35:56 am »
Leandro,
tu sai che io non sono tenero con Patek.
Ma un orologio acquistato usato e non revisionato puo' accusare i piu' strani ed imprevedibili comportamenti.


Ermanno io non trovo strano che un orologio usato e non manutenuto possa avere dei risultati discreti o peggiori di altri, trovo invece strano che si faccia un confronto tra calibri nuovi e usati, dai quali non è possibile evincere nulla dai risultati ottenuti.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #124 il: Giugno 06, 2016, 09:43:21 am »
Leandro,
tu sai che io non sono tenero con Patek.
Ma un orologio acquistato usato e non revisionato puo' accusare i piu' strani ed imprevedibili comportamenti.


Ermanno io non trovo strano che un orologio usato e non manutenuto possa avere dei risultati discreti o peggiori di altri, trovo invece strano che si faccia un confronto tra calibri nuovi e usati, dai quali non è possibile evincere nulla dai risultati ottenuti.
Ma c'è di più, Leandro. Odets scrive che "non sa se il 240 era stato oggetto di manutenzione o meno". Ciò significa che se fosse andato bene sarebbe stato proclamato vincitore, poiché è andato molto ma molto male ecco che allora si scrive che "non sa se la manutenzione è stata fatta o meno". Ecco, cosa sono prove molto oggettive di un calibro (lo scrivo con ironia). E l'altro che la scambia per una prova in cui vince il 240, da morire dal ridere, veramente.
Che poi, detto tra noi: non ci sarebbe bisogno ad un esperto vero di prove cronometriche per capire che il LUC va meglio, basterebbe guardare il doppio bariletto , il bilanciere, le sue dimensioni. Eh, ma sai, è un millimetro in più, ed ecco che allora il maniaco dell'ultrapiatto di 70 anni fa deve dire che il 240 è preciso come un quarzo. Fa ridere, a me anche pena sinceramente.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 09:46:50 am da mbelt »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #125 il: Giugno 06, 2016, 09:44:35 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
Nessun problema di nessuna natura.
Sugli Chopard Luc si può dire solo bene.
Li ho visti molte volte ed in diverse circostanze.
Belli e ben fatti.
Unico appunto, a mio personale gusto, la data al 6.
Marco,
io non ho calibri 240 PP,ho alcuni UG 66,semplici,scheletrati e calendari completi che vanno bene.
Ho,lo scrivevo prima,anche qualche 920 Jlc,vanno benissimo anche questi,mi spiace per le tue statistiche.
L'unico orologio che i miei orologiai non sono riusciti a domare e' stato un Aquanaut PP che montava il 315.

Se ho qualche riserva,teorica perche' mai posseduto,sul 240 e' quando abbinato ad un modulo perpetuale perche' da quanto ho letto,se la lubrificazione e la molla di carica non sono perfette,sembra mancare di "potenza".
Conferma indiretta che mi viene dal mio perpetuale UG che monta come base il Piguet 71 e non il 66 che avevano in casa.

Ancora una cosa:un calibro va bene se regolato bene.
Forse volevi riferirti al mio intervento.
Il mio perpetuo funziona egregiamente.
L'ho portato per settimane e, al momento, i " ben noti difetti strutturali" ancora non si manifestano.
Sarà mia cura informarvi non appena ciò avverrà.
Ciao Mauro,
non ce l'avevo con il tuo perpetuale;
ho ripreso quanto da te scritto per sottolineare a Marco,che aveva detto di avere 3 240 che non andavano,che tu ne avevi 4 in splendida forma.
Certo, perché io e te Ermanno conosciamo Mauro. Pensi che se andassero male da tifosisimo Patek quale è lo ammetterebbe mai? Nega su Patek anche le cose più ovvie. Sono queste per te le testimonianze oggettive?
Ma dai, Ermanno via. Questa testimonianza fa il paio con quella di Angelo che neppure si accorge quando in una prova un calibro va molto ma molto male e la posta qui come esempio di 240 che va bene. Ma ci rendiamo conto? Non ha i mezzi per capire che va male, quelli culturali, ed ecco perché scrive che i suoi vanno benissimo.

Però Marco, un po' di tempo fa non la pensavi così:


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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #126 il: Giugno 06, 2016, 09:49:32 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
Nessun problema di nessuna natura.
Sugli Chopard Luc si può dire solo bene.
Li ho visti molte volte ed in diverse circostanze.
Belli e ben fatti.
Unico appunto, a mio personale gusto, la data al 6.
Marco,
io non ho calibri 240 PP,ho alcuni UG 66,semplici,scheletrati e calendari completi che vanno bene.
Ho,lo scrivevo prima,anche qualche 920 Jlc,vanno benissimo anche questi,mi spiace per le tue statistiche.
L'unico orologio che i miei orologiai non sono riusciti a domare e' stato un Aquanaut PP che montava il 315.

Se ho qualche riserva,teorica perche' mai posseduto,sul 240 e' quando abbinato ad un modulo perpetuale perche' da quanto ho letto,se la lubrificazione e la molla di carica non sono perfette,sembra mancare di "potenza".
Conferma indiretta che mi viene dal mio perpetuale UG che monta come base il Piguet 71 e non il 66 che avevano in casa.

Ancora una cosa:un calibro va bene se regolato bene.
Forse volevi riferirti al mio intervento.
Il mio perpetuo funziona egregiamente.
L'ho portato per settimane e, al momento, i " ben noti difetti strutturali" ancora non si manifestano.
Sarà mia cura informarvi non appena ciò avverrà.
Ciao Mauro,
non ce l'avevo con il tuo perpetuale;
ho ripreso quanto da te scritto per sottolineare a Marco,che aveva detto di avere 3 240 che non andavano,che tu ne avevi 4 in splendida forma.
Certo, perché io e te Ermanno conosciamo Mauro. Pensi che se andassero male da tifosisimo Patek quale è lo ammetterebbe mai? Nega su Patek anche le cose più ovvie. Sono queste per te le testimonianze oggettive?
Ma dai, Ermanno via. Questa testimonianza fa il paio con quella di Angelo che neppure si accorge quando in una prova un calibro va molto ma molto male e la posta qui come esempio di 240 che va bene. Ma ci rendiamo conto? Non ha i mezzi per capire che va male, quelli culturali, ed ecco perché scrive che i suoi vanno benissimo.

Però Marco, un po' di tempo fa non la pensavi così:


Lo penso ancora (ma tu sai leggere l'itaiano? No perché vengono dei dubbi). Scheletrato è bellissimo il 240. Ma anche non scheletrato è bello. Dove ho scritto che è brutto? HO SOLO SCRITTO CHE E' UN CALIBRO CHE VA MALE, HA GROSSI E GRAVI PROBLEMI MAI RISOLTI; E CHE VA PEGGIO PREVEDIBILMENTE DEL LUC. Sono stato chiaro? Grazie.
PS: visto che sei così attivo nelle ricerche dell'altro forum perché non trovi quei tanti post di Angelo che a commento della sua disavventura col 240 e con l'assistenza (cambio quadrante a seguito di intervento sul bariletto non richiesto) diceva che il 240 aveva problemi mai risolti? Sai, lo ha scritto e lo ha ripetuto. Quando si dice la coerenza.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 09:52:34 am da mbelt »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #127 il: Giugno 06, 2016, 09:57:38 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
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io non ho calibri 240 PP,ho alcuni UG 66,semplici,scheletrati e calendari completi che vanno bene.
Ho,lo scrivevo prima,anche qualche 920 Jlc,vanno benissimo anche questi,mi spiace per le tue statistiche.
L'unico orologio che i miei orologiai non sono riusciti a domare e' stato un Aquanaut PP che montava il 315.

Se ho qualche riserva,teorica perche' mai posseduto,sul 240 e' quando abbinato ad un modulo perpetuale perche' da quanto ho letto,se la lubrificazione e la molla di carica non sono perfette,sembra mancare di "potenza".
Conferma indiretta che mi viene dal mio perpetuale UG che monta come base il Piguet 71 e non il 66 che avevano in casa.

Ancora una cosa:un calibro va bene se regolato bene.
Forse volevi riferirti al mio intervento.
Il mio perpetuo funziona egregiamente.
L'ho portato per settimane e, al momento, i " ben noti difetti strutturali" ancora non si manifestano.
Sarà mia cura informarvi non appena ciò avverrà.
Ciao Mauro,
non ce l'avevo con il tuo perpetuale;
ho ripreso quanto da te scritto per sottolineare a Marco,che aveva detto di avere 3 240 che non andavano,che tu ne avevi 4 in splendida forma.
Certo, perché io e te Ermanno conosciamo Mauro. Pensi che se andassero male da tifosisimo Patek quale è lo ammetterebbe mai? Nega su Patek anche le cose più ovvie. Sono queste per te le testimonianze oggettive?
Ma dai, Ermanno via. Questa testimonianza fa il paio con quella di Angelo che neppure si accorge quando in una prova un calibro va molto ma molto male e la posta qui come esempio di 240 che va bene. Ma ci rendiamo conto? Non ha i mezzi per capire che va male, quelli culturali, ed ecco perché scrive che i suoi vanno benissimo.

Però Marco, un po' di tempo fa non la pensavi così:


Lo penso ancora (ma tu sai leggere l'itaiano? No perché vengono dei dubbi). Scheletrato è bellissimo il 240. Ma anche non scheletrato è bello. Dove ho scritto che è brutto? HO SOLO SCRITTO CHE E' UN CALIBRO CHE VA MALE, HA GROSSI E GRAVI PROBLEMI MAI RISOLTI; E CHE VA PEGGIO PREVEDIBILMENTE DEL LUC. Sono stato chiaro? Grazie.
PS: visto che sei così attivo nelle ricerche dell'altro forum perché non trovi quei tanti post di Angelo che a commento della sua disavventura col 240 e con l'assistenza (cambio quadrante a seguito di intervento sul bariletto non richiesto) diceva che il 240 aveva problemi mai risolti? Sai, lo ha scritto e lo ha ripetuto. Quando si dice la coerenza.

Non proprio chiaro ma fa niente, comunque tu ad Erm hai scritto che: "il calibro 240 è un bel calibro" punto.
...e che ti piacerebbe possedere lo scheletrato ma quello era dopo, ma sai che io sono un po' tardo di comprendonio!  ;)
Comunque mi piacerebbe che pubblicassi uno scritto di Farina con la disquisizione tecnica, perché casomai me lo vendo.
Gli ho scritto su LinkedIn, vediamo se mi risponde.

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #128 il: Giugno 06, 2016, 10:02:02 am »
Il mio è perfetto, preciso, si carica in un amen e non struscia, sarò il solito fortunato a me che si è rotto di tutto meno che i tre Patek che ho posseduto.
Io ne ho 4 da diversi anni.
Nessun problema di nessuna natura.
Sugli Chopard Luc si può dire solo bene.
Li ho visti molte volte ed in diverse circostanze.
Belli e ben fatti.
Unico appunto, a mio personale gusto, la data al 6.
Marco,
io non ho calibri 240 PP,ho alcuni UG 66,semplici,scheletrati e calendari completi che vanno bene.
Ho,lo scrivevo prima,anche qualche 920 Jlc,vanno benissimo anche questi,mi spiace per le tue statistiche.
L'unico orologio che i miei orologiai non sono riusciti a domare e' stato un Aquanaut PP che montava il 315.

Se ho qualche riserva,teorica perche' mai posseduto,sul 240 e' quando abbinato ad un modulo perpetuale perche' da quanto ho letto,se la lubrificazione e la molla di carica non sono perfette,sembra mancare di "potenza".
Conferma indiretta che mi viene dal mio perpetuale UG che monta come base il Piguet 71 e non il 66 che avevano in casa.

Ancora una cosa:un calibro va bene se regolato bene.
Forse volevi riferirti al mio intervento.
Il mio perpetuo funziona egregiamente.
L'ho portato per settimane e, al momento, i " ben noti difetti strutturali" ancora non si manifestano.
Sarà mia cura informarvi non appena ciò avverrà.
Ciao Mauro,
non ce l'avevo con il tuo perpetuale;
ho ripreso quanto da te scritto per sottolineare a Marco,che aveva detto di avere 3 240 che non andavano,che tu ne avevi 4 in splendida forma.
Certo, perché io e te Ermanno conosciamo Mauro. Pensi che se andassero male da tifosisimo Patek quale è lo ammetterebbe mai? Nega su Patek anche le cose più ovvie. Sono queste per te le testimonianze oggettive?
Ma dai, Ermanno via. Questa testimonianza fa il paio con quella di Angelo che neppure si accorge quando in una prova un calibro va molto ma molto male e la posta qui come esempio di 240 che va bene. Ma ci rendiamo conto? Non ha i mezzi per capire che va male, quelli culturali, ed ecco perché scrive che i suoi vanno benissimo.
Ti sbagli di grosso.
Io sono abituato a dire la verità, sopratutto quella scomoda.
Mentire per tifoseria è una categoria mentale e morale che non mi appartiene.
Io dico che i miei vanno benissimo perché vanno benissimo.
Avuto il primo ho preso,mano che potevo,gli altri, uno alla volta.
Non sono masochista al punto di comprare cose che non vanno bene.
Non si capisce invece come mai li hai acquistati se non ti hanno soddisfatto.E ne hai presi addirittura tre!
Non si capisce perché in ogni discorso ci fai rientrare il 240 con i " ben noti difetti strutturali".
Non si capisce questa tua acredine verso un Marchio che va molto oltre la mia supposta tifoseria.
O forse si capisce perché non ho gli strumenti culturali per capire. Né io né gli altri vedo.
Oppure si capisce tutto alla luce di quel gioco di specchi in cui si rimanda sempre e soltanto la stessa idea:... Il 240 non va bene.... Il 240 non va bene... Ecc.

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #129 il: Giugno 06, 2016, 10:20:30 am »
Ma poi...ora che vedo la foto di Stefano Farina, non è Oromaniac?
Se è lui ci sono stato a cena e fatto un pezzo di strada insieme la sera del ritiro dello Zenith 38.
Se non ricordo male, parlavamo di macchine per l'elettroerosione.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 10:37:34 am da alanford »

Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #130 il: Giugno 06, 2016, 10:32:44 am »
Marco,
Tutti noi nel nostro percorso collezionistico abbiamo subito e subiamo un'evoluzione (tranne gli stolti con le fette di prosciutto davanti agli occhi).
Mauro era un tifoso Patek,credo di essere stato il primo ad appiccicargli addosso quell'etichetta.
Non lo e' più,credo di poterlo dire in tutta tranquillità.
Se scrive che i suoi 240 vanno bene non ho motivo di dubitare.

Sarebbe strano,ai miei occhi,se lo Chopard 1.96 non fosse performante almeno quanto il microrotore Patek,avendo visto la luce circa 35 anni dopo.
La circostanza che abbia il doppio bariletto ed il bilancere più grande non lo rendono più preciso,sono caratteristiche che aiutano ma non sono determinanti,altrimenti dovremmo dedurre che tutti i 28800 A/h siano più performanti dei 18000,cosa assolutamente non vera.

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #131 il: Giugno 06, 2016, 10:47:34 am »
Marco,
Tutti noi nel nostro percorso collezionistico abbiamo subito e subiamo un'evoluzione (tranne gli stolti con le fette di prosciutto davanti agli occhi).
Mauro era un tifoso Patek,credo di essere stato il primo ad appiccicargli addosso quell'etichetta.
Non lo e' più,credo di poterlo dire in tutta tranquillità.
Se scrive che i suoi 240 vanno bene non ho motivo di dubitare.

Sarebbe strano,ai miei occhi,se lo Chopard 1.96 non fosse performante almeno quanto il microrotore Patek,avendo visto la luce circa 35 anni dopo.
La circostanza che abbia il doppio bariletto ed il bilancere più grande non lo rendono più preciso,sono caratteristiche che aiutano ma non sono determinanti,altrimenti dovremmo dedurre che tutti i 28800 A/h siano più performanti dei 18000,cosa assolutamente non vera.
Da cosa deduci che non è più in tifoso Patek Mauro? Hai mai letto un suo commento in questi anni anche solo lievemente critico su Patek? Ma dai, Ermanno, smettila di fingere, lo sai benissimo....
Quello che scrivi sulla cronometria dimostra che non è la tua materia. La frequenza ha da sempre molta meno rilevanza sulla cronometria delle dimensioni del bilanciere e dell'avere due bariletti invece che uno, il che rende più stabile l'erogazione della coppia. Quindi già vedendo il calibro, già sapendo che è stato progettato circa 40 anni dopo, puoi aspettarti che vada meglio, andando poi il 240 male. Avevo scritto solo questo, ma tu e Angelo avete scritto che va ottimamente, come un quarzo e che non era vero che lo Chopard andava meglio (senza averlo provato, peraltro)....cose che sono ridicole. Sottolineo: RIDICOLE. E io delle cose da tifosi Patek di gente che discute di cose di cui non si intende (la cronometria) non per mia supposizione ma perché hai scritto tu come Angelo tante volte di non interessartene, beh, mi sono proprio stancato, e non ne farà più passare una che sia una d'ora in avanti, sia molto chiaro questo. La mistica delll'ultrapiatto di sessanta anni fa. Certo è facile fare un ultrapiatto se funziona male da sessanta anni, forse ha valore un ultrapiatto che funziona bene, che dici? Ah, no, non lo puoi dire perché hai mitizzato questo calibro. Tieniti i tuoi miti, grazie, io ho già dato e non darò più.
Le mie testimonianze non valgono, malgrado non sono solo quelle personali? Valgono quelle dell'imparziale Mauro? Ma va là.......ma veramente! Mauro è uno che nei giorni scorsi, sull'altro forum per fare un solo esempio ha scritto che l'assistenza Patek Philippe è ottima da  tutti i punti di vista. E' un commento oggettivo? Quella assistenza che cambia i quadranti senza dirlo, che tiene orologi in garanzia per otto mesi, salvo mandare un posacenere, che fa le cose che ci ha raccontato Alessandro in passato? E questo ti sembra il commento di una  persona obiettiva su Patek? Ma quale film hai visto?
Il male di tutto questo sai qual'é? E' che si manca totalmente di obiettività. Si eleggono calibri mediocri e fatti male a miti del nulla. Ma non tutti aderiscono al mito, mi dispiace per te e per altri tifosetti. E neppure si rispettano i miti degli altri quando ci sono. E le competenze altrui quando ci sono. Andate pure avanti così. Ha ragione Simone.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 11:18:38 am da mbelt »
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Planar

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #132 il: Giugno 06, 2016, 11:04:08 am »
Questa discussione è da abbandonare immediatamente per manifesta pesantezza.
Non si può dire che un proprio orologio va bene (perchè magari, incidentalmente, va bene davvero) che si viene tacciati di, nell'ordine: tifoseria; mancanza di mezzi culturali per capire che invece va male (!!!); non capire l'italiano.
Io purtroppo, e senza polemica, vedo solo un contro-tifoso in questa discussione, per cui passo ad altre più piacevoli.
Almeno mi è servita per sapere che Movado e Girard Perregaux hanno usato il 66 di UG, e sono informazioni preziose per future ricerche.
Un saluto a tutti

PS: preciso, non sono tifoso Patek, nonostante i due 240 senza problemi (almeno in base ai miei mezzi culturali). Peraltro confesserò che anche un 315 ed un 324 (non più con me) andavano bene, ma non vorrei scatenare altra guerra.

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #133 il: Giugno 06, 2016, 11:52:07 am »
Marco,
Tutti noi nel nostro percorso collezionistico abbiamo subito e subiamo un'evoluzione (tranne gli stolti con le fette di prosciutto davanti agli occhi).
Mauro era un tifoso Patek,credo di essere stato il primo ad appiccicargli addosso quell'etichetta.
Non lo e' più,credo di poterlo dire in tutta tranquillità.
Se scrive che i suoi 240 vanno bene non ho motivo di dubitare.

Sarebbe strano,ai miei occhi,se lo Chopard 1.96 non fosse performante almeno quanto il microrotore Patek,avendo visto la luce circa 35 anni dopo.
La circostanza che abbia il doppio bariletto ed il bilancere più grande non lo rendono più preciso,sono caratteristiche che aiutano ma non sono determinanti,altrimenti dovremmo dedurre che tutti i 28800 A/h siano più performanti dei 18000,cosa assolutamente non vera.
Da cosa deduci che non è più in tifoso Patek Mauro? Hai mai letto un suo commento in questi anni anche solo lievemente critico su Patek? Ma dai, Ermanno, smettila di fingere, lo sai benissimo....
Quello che scrivi sulla cronometria dimostra che non è la tua materia. La frequenza ha da sempre molta meno rilevanza sulla cronometria delle dimensioni del bilanciere e dell'avere due bariletti invece che uno, il che rende più stabile l'erogazione della coppia. Quindi già vedendo il calibro, già sapendo che è stato progettato circa 40 anni dopo, puoi aspettarti che vada meglio, andando poi il 240 male. Avevo scritto solo questo, ma tu e Angelo avete scritto che va ottimamente, come un quarzo e che non era vero che lo Chopard andava meglio (senza averlo provato, peraltro)....cose che sono ridicole. Sottolineo: RIDICOLE. E io delle cose da tifosi Patek di gente che discute di cose di cui non si intende (la cronometria) non per mia supposizione ma perché hai scritto tu come Angelo tante volte di non interessartene, beh, mi sono proprio stancato, e non ne farà più passare una che sia una d'ora in avanti, sia molto chiaro questo. La mistica delll'ultrapiatto di sessanta anni fa. Certo è facile fare un ultrapiatto se funziona male da sessanta anni, forse ha valore un ultrapiatto che funziona bene, che dici? Ah, no, non lo puoi dire perché hai mitizzato questo calibro. Tieniti i tuoi miti, grazie, io ho già dato e non darò più.
Le mie testimonianze non valgono, malgrado non sono solo quelle personali? Valgono quelle dell'imparziale Mauro? Ma va là.......ma veramente! Mauro è uno che nei giorni scorsi, sull'altro forum per fare un solo esempio ha scritto che l'assistenza Patek Philippe è ottima da  tutti i punti di vista. E' un commento oggettivo? Quella assistenza che cambia i quadranti senza dirlo, che tiene orologi in garanzia per otto mesi, salvo mandare un posacenere, che fa le cose che ci ha raccontato Alessandro in passato? E questo ti sembra il commento di una  persona obiettiva su Patek? Ma quale film hai visto?
Il male di tutto questo sai qual'é? E' che si manca totalmente di obiettività. Si eleggono calibri mediocri e fatti male a miti del nulla. Ma non tutti aderiscono al mito, mi dispiace per te e per altri tifosetti. E neppure si rispettano i miti degli altri quando ci sono. E le competenze altrui quando ci sono. Andate pure avanti così. Ha ragione Simone.
Vedi, io,nella mia tifoseria, ne ho comprato uno alla volta ma, se la memoria non mi inganna mi sembra di ricordare per averlo letto sul forum che tu in un anno ne comprasti ben 9 ( nove!).
Gli altri potranno giudicare dove sta la tifoseria ;)
Forse per farti piacere dovrei dire che i miei vanno male.
Non posso dirlo : non è vero.
Forse per farti piacere dovrei dire che l'assistenza Patek non è soddisfacente.
Mi dispiace, non posso dirlo, non è la mia esperienza.
Posso dirti certamente, per esempio che l'assistenza di Vacheron è incommensurabilmente peggiore per costi tempi e " approssimazione ( e sono molto buono)ma non è un argomento che fa parte di questa discussione.
Capisco che tu ci avresti aperto un peana con centinaia e centinaia di pagine di lamentazioni.
Concludo dicendo che l'obiettività non sta nel parlare male di questo o quest'altra ma nel raccontare la verità, qualunque essa sia.
Mi sembra invece che per te obiettività sia darti ragione ed in questo , certi atteggiamenti ricordano molto un personaggio di Montanelli: era talmente smanioso di avere ragione quando aveva torto che finiva regolarmente per avere torto anche quando aveva ragione.
Stiamo qui sopra su questo forum( e anche sulla terra) per stare in pace.
Da questa pace se ne avvantaggerebbero tutti ma sopratutto chi ne ha maggior bisogno.

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #134 il: Giugno 06, 2016, 12:19:21 pm »
A me non stupisce che il calibro 1.96 possa avere ptesrazioni superiori a quelle di un 240, quand'anche la prova venisse fatta tra calibri nuovi di pacca.

Perché l'1.96 non é un ultrapiatto, il che gli permette di avere due bariletti e un bilanciere più grande che batte ad una frequenza maggiore, tutte caratteristiche che aiutano ad avere una migliore cronometria.

La prova di Odets lo dimostra, ma dimostra anche che un 240 usato di cui non si conosce né la storia ne lo stato di manutenzione, nonostante un anomalo scartamento tra due posizioni tipicamente assai vicine e imputabile in genere a scarsa manutenzione, marcia bene (senza eclatanti difetti e senza palesare eclatanti problemi). Perché Odets abbia incluso il 240 usato nella prova non lo sappiamo, di sicuro non per far fare bella figura al 240 (ma magari per farla fare al Chopard comparabile per architettura a microrotore). Supposizioni e dietrologia che però non ci portano da nessuna parte.

Ciò non toglie che il 240, per quelo che é, ossia un calibro con oltre 40 anni di storia e tra i più sottili automatici mai realizzati, é un'ottimo calibro: funziona bene, ha una buona cronometria (che non significa avere cronometria da Concorso perché non é questa l'allocazione di questo tipo di calibri), la riserva di carica è nella norma di calibri ben più convenzionali e meno estremi, la carica avviene in modo rapido ed efficace.

"A megghiu parola è chidda ca un si dici"