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F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue

Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #165 il: Settembre 11, 2016, 13:50:39 pm »
Il progresso è fondamentale, ma se una cosa ha già raggiunto la perfezione e ad oggi resta ancora insuperata , per quale motivo bisogna creare una cosa differente per rimpiazzare quella che è già perfetta ?
Questa cosa continuo a non capirla.
MA soprattutto non capisco se non entra in testa il fatto che in Patek così come in qualsiasi altra casa che non intraveda un ritorno economico , non c'è interesse a spendere milioni e milioni di denari !
La qualità viene garantita , l'immagine è sempre e comunque alta , perché nel mondo chi compra Patek c'è e ci sarà sempre , i servizi offerti sono buoni seppur migliorabili , gli orologi sono belli ed intramontabili ... Ma chi glielo deve far fare di buttare soldi per creare una cosa nuova magari performante allo stesso modo di quanto già non siano dei calibri a loro disposizione ? Se volessero avrebbero già sfornato altri movimenti... Ma tanto i quattro gatti pronti a criticare ci sarebbero lo stesso !
Nel momento in cui la mia azienda non vendesse allora prenderei i manager e li spremerei per bene , ma nel momento in cui sono il leader del settore in quel segmento di mercato, chi me lo fa fare di modificare la mia gestione ?
Nella Nutella mettono il 5% di nocciole , sono i leader ... Potrebbero metterne il 40% ... Eppure vendono , sono i numeri uno! Patek è la stessa cosa , hanno prodotti che piacciono , vendono , sono validi , quindi non devono modificare la ricetta vincente.

ilcommesso

Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #166 il: Settembre 11, 2016, 13:53:51 pm »
Il progresso è fondamentale, ma se una cosa ha già raggiunto la perfezione e ad oggi resta ancora insuperata , per quale motivo bisogna creare una cosa differente per rimpiazzare quella che è già perfetta ?
Questa cosa continuo a non capirla.
MA soprattutto non capisco se non entra in testa il fatto che in Patek così come in qualsiasi altra casa che non intraveda un ritorno economico , non c'è interesse a spendere milioni e milioni di denari !
La qualità viene garantita , l'immagine è sempre e comunque alta , perché nel mondo chi compra Patek c'è e ci sarà sempre , i servizi offerti sono buoni seppur migliorabili , gli orologi sono belli ed intramontabili ... Ma chi glielo deve far fare di buttare soldi per creare una cosa nuova magari performante allo stesso modo di quanto già non siano dei calibri a loro disposizione ? Se volessero avrebbero già sfornato altri movimenti... Ma tanto i quattro gatti pronti a criticare ci sarebbero lo stesso !
Nel momento in cui la mia azienda non vendesse allora prenderei i manager e li spremerei per bene , ma nel momento in cui sono il leader del settore in quel segmento di mercato, chi me lo fa fare di modificare la mia gestione ?
Nella Nutella mettono il 5% di nocciole , sono i leader ... Potrebbero metterne il 40% ... Eppure vendono , sono i numeri uno! Patek è la stessa cosa , hanno prodotti che piacciono , vendono , sono validi , quindi non devono modificare la ricetta vincente.
scacco matto.

ciaca

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #167 il: Settembre 11, 2016, 13:53:58 pm »
Ovviamente se un calibro come il 240 o l'AP 2120 lo facesse Journe sai che romanzi a puntate?! :D
Siccome non lo fa, tocca uscire la storia che sono vecchi....Che i costi dopo 50 anni sono ammortizzati...Che non li fanno perché non li venderebbero...e tutto il campionario della dietrologia per non riconoscere un semplice dato di fatto. Quello è il riferimento nel campo e nessuno ad oggi ha ancora dimostrato di saper fare di meglio. O non ha voluto farlo, per logiche utilitaristiche che sono le medesime delle case che si criticano (ma che il top in quel campo lo fanno).
Ma i "tifosi" sono "gli altri", quelli che si limitano a constatare un dato di fatto. :D
« Ultima modifica: Settembre 11, 2016, 13:59:04 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #168 il: Settembre 11, 2016, 13:55:13 pm »
a congiurare contro un ultrapiatto da record oggi vi è anche un dettaglio che proprio Angelo osserva: un orologio ultrapiatto a 40 mm o più è ridicolo nelle proporzioni. E se lo fai di diametro più piccolo sei certo di non venderlo. E allora eriche farlo? Per masochismo?

Mettiamo da parte il fatto che qui non si tratta di raggiungere "record", ma di esercitarsi nella difficile arte dei calibri sottili (ultrapiatti o no che siano).

Journe sarebbe in grado di realizzare un ultrapiatto?
Io penso senz'altro di sì.

Anche se non sarebbe facile neanche per lui, perché in un calibro molto sottile è più a rischio l'affidabilità.
Quindi servirebbe molta ricerca, molta sperimentazione, molti investimenti.

Chi glielo fa fare, se "sei certo di non venderlo"? "Per masochismo"? (Sto citando...)
Una ragione commerciale, dunque, inibisce la ricerca in una direzione e la stimola in altre, più capaci di attrarre la clientela.

Ma lo stesso discorso si può fare per Patek: avendo già un calibro "iconico", ancora largamente apprezzato dal mercato, chi glielo fa fare a investire sommi ingenti in nuovi calibri che non darebbero un ritorno economico, visto che la società e già al vertice e non ha bisogno di distinguersi?
Anche qui, è sempre una "ragione commerciale" che li frena...

Ciò detto, se gli Stern ricordassero di avere una sorta di "responsabilità" verso il settore dell'orologeria di lusso, di cui sono i vessilliferi, a mio avviso (ma io, per loro fortuna, non sono il loro a.d.  :P ) potrebbero anche fare qualche sacrificio nei profitti, per proporre qualcosa che sia al tempo stesso innovativo e coerente con la tradizione che incarnano (niente li obbliga a cimentarsi con turbine, ventoline e pompette...).

Ma questo - ci ripetiamo stancamente - significa ragionare di strategie aziendali, non della qualità dei singoli prodotti : un calibro di cinquant'anni fa potrebbe essere ancora migliore di molti che gli sono succeduti (bisogna vedere nel merito), così come alcuni calibri di Journe continueranno ad essere migliori di molti che verranno dopo.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #169 il: Settembre 11, 2016, 13:57:04 pm »
Appunto per questo ho scritto che sono scelte di business e di tornaconto, e sono uguali per tutti.
Ma ancora nessuno ha saputo spiegarmi con dati oggettivi perché dovrei considerare "poco pregiato" un calibro come il PP240, l'AP2120, il Piaget 12P o il FP71, solo perché hanno una lunga storia.
Pensiero che, visto che si parlava di "perle di cultura", non scherza mica :)
« Ultima modifica: Settembre 11, 2016, 14:03:56 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #170 il: Settembre 11, 2016, 14:06:55 pm »
a congiurare contro un ultrapiatto da record oggi vi è anche un dettaglio che proprio Angelo osserva: un orologio ultrapiatto a 40 mm o più è ridicolo nelle proporzioni. E se lo fai di diametro più piccolo sei certo di non venderlo. E allora eriche farlo? Per masochismo?

Mettiamo da parte il fatto che qui non si tratta di raggiungere "record", ma di esercitarsi nella difficile arte dei calibri sottili (ultrapiatti o no che siano).

Journe sarebbe in grado di realizzare un ultrapiatto?
Io penso senz'altro di sì.

Anche se non sarebbe facile neanche per lui, perché in un calibro molto sottile è più a rischio l'affidabilità.
Quindi servirebbe molta ricerca, molta sperimentazione, molti investimenti.

Chi glielo fa fare, se "sei certo di non venderlo"? "Per masochismo"? (Sto citando...)
Una ragione commerciale, dunque, inibisce la ricerca in una direzione e la stimola in altre, più capaci di attrarre la clientela.

Ma lo stesso discorso si può fare per Patek: avendo già un calibro "iconico", ancora largamente apprezzato dal mercato, chi glielo fa fare a investire sommi ingenti in nuovi calibri che non darebbero un ritorno economico, visto che la società e già al vertice e non ha bisogno di distinguersi?
Anche qui, è sempre una "ragione commerciale" che li frena...

Ciò detto, se gli Stern ricordassero di avere una sorta di "responsabilità" verso il settore dell'orologeria di lusso, di cui sono i vessilliferi, a mio avviso (ma io, per loro fortuna, non sono il loro a.d.  :P ) potrebbero anche fare qualche sacrificio nei profitti, per proporre qualcosa che sia al tempo stesso innovativo e coerente con la tradizione che incarnano (niente li obbliga a cimentarsi con turbine, ventoline e pompette...).

Ma questo - ci ripetiamo stancamente - significa ragionare di strategie aziendali, non della qualità dei singoli prodotti : un calibro di cinquant'anni fa potrebbe essere ancora migliore di molti che gli sono succeduti (bisogna vedere nel merito), così come alcuni calibri di Journe continueranno ad essere migliori di molti che verranno dopo.
Sono due scelte commeciali quella di Journe e quella di Patek. Solo che una (quella di Journe) premia il cliente con un prodotto di pregio, moderno, rifinito, affidabile, con precisione cronometrica, l'altra propone un prodotto vecchio, superato, senza record di alcun tipo neppure 70 anni fa, senza pregio (anzi rifinito con i piedi, per essere più chiaro), e senza affidabilità. Per giunta a prezzo maggiore e in modo sensibile. Per te le due strategie pari sono? Per me che sono un appassionato di orologi e non di marchi non sono pari. La tua affermazione dimostra quanto tieni agli orologi meccanici, e anche la tua competenza.
Vedo che poi Angelo, sempre più in difficoltà, cerca ora di sviare il discorso accumunando al 240 calibri di pregio assai maggiore, e che funzionano anche bene....ma è il solito gioco del cambiare discorso che a me non interessa.
« Ultima modifica: Settembre 11, 2016, 14:10:46 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #171 il: Settembre 11, 2016, 14:16:43 pm »
Journe fa 900 orologi , ci mancherebbe che non fossero precisi , affidabili , rifiniti a dovere per quanto li fa pagare ... Sai che presa per i fondelli ?

La mia idea è che non ci sia interesse da parte di orologiai indipendenti a creare movimenti ultra piatti per un limite loro, visto che sono difficili da fare e costosi , e poi perché molti preferiscono addobbare i loro orologi con cazzatine che tra dieci o 15 anni guarderemo con disprezzo e che rappresentano il ridicolo come tanti orologi degli anni 90/00

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #172 il: Settembre 11, 2016, 14:23:38 pm »
La tua affermazione dimostra quanto tieni agli orologi meccanici, e anche la tua competenza.

Senti, "competente"... uno che paragonando la tecnologia degli orologi a quella degli automobili scrive
Le auto andavano anche settanta anni fa. Certo andavano peggio. Ma anche quello dell'auto era un settore maturo già settanta anni fa.
cioè una corbelleria difficile da sentir dire anche a mia figlia, difficilmente può mettersi a dare patenti di competenza a chicchessia (il discorso sulla buona educazione, come sempre, lo mettiamo da parte).

Perché certe affermazioni dimostrano come, pur avendo accumulato una messe di conoscenze sparse (cosa ben diversa dalla "competenza"), si può essere disposti a farne strame, a sostenere tutto e il contrario di tutto, pur di aver ragione nelle proprie campagne ossessive.

Per cui quelle conoscenze diventano una sovrastruttura inutile.
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mbelt

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #173 il: Settembre 11, 2016, 14:27:31 pm »
La tua affermazione dimostra quanto tieni agli orologi meccanici, e anche la tua competenza.

Senti, "competente"... uno che paragonando la tecnologia degli orologi a quella degli automobili scrive
Le auto andavano anche settanta anni fa. Certo andavano peggio. Ma anche quello dell'auto era un settore maturo già settanta anni fa.
cioè una corbelleria difficile da sentir dire anche a mia figlia, difficilmente può mettersi a dare patenti di competenza a chicchessia (il discorso sulla buona educazione, come sempre, lo mettiamo da parte).

Perché certe affermazioni dimostrano come, pur avendo accumulato una messe di conoscenze sparse (cosa ben diversa dalla "competenza"), si può essere disposti a farne strame, a sostenere tutto e il contrario di tutto, pur di aver ragione nelle proprie campagne ossessive.

Per cui quelle conoscenze diventano una sovrastruttura inutile.
Sei tu che hai scritto che le strategia di Journe e di Patek col 240 sono pari. Lo hai scritto o no? Per un appassionato e competente di orologi pari non possono essere. Poi ognuno si faccia una sua idea. Non  è colpa mia se regali a tutti noi certe perle....Il parallelo con le auto lo ribadisco da profondo conoscitore della materia e anche della storia dell'auto.
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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #174 il: Settembre 11, 2016, 14:41:08 pm »
Citazione
Solo che una (quella di Journe) premia il cliente con un prodotto di pregio, moderno, rifinito, affidabile, con precisione cronometrica, l'altra propone un prodotto vecchio, superato, senza record di alcun tipo neppure 70 anni fa, senza pregio (anzi rifinito con i piedi, per essere più chiaro), e senza affidabilità. Per giunta a prezzo maggiore e in modo sensibile

A parte che come tuo solito hai scritto una serie di falsità (non c'è alcun problema di affidabilità, non è "superato" e non costa di più come dimostrato listino alla mano di orologi nello stesso metallo) hai "dimenticato" di dire che se vuoi un orologio automatico sottile Journe non lo fa e sempre ai soliti "vecchi" devi andare a finire.
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Istaro

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #175 il: Settembre 11, 2016, 14:44:43 pm »
La tua affermazione dimostra quanto tieni agli orologi meccanici, e anche la tua competenza.

Senti, "competente"... uno che paragonando la tecnologia degli orologi a quella degli automobili scrive
Le auto andavano anche settanta anni fa. Certo andavano peggio. Ma anche quello dell'auto era un settore maturo già settanta anni fa.
cioè una corbelleria difficile da sentir dire anche a mia figlia, difficilmente può mettersi a dare patenti di competenza a chicchessia (il discorso sulla buona educazione, come sempre, lo mettiamo da parte).

Perché certe affermazioni dimostrano come, pur avendo accumulato una messe di conoscenze sparse (cosa ben diversa dalla "competenza"), si può essere disposti a farne strame, a sostenere tutto e il contrario di tutto, pur di aver ragione nelle proprie campagne ossessive.

Per cui quelle conoscenze diventano una sovrastruttura inutile.
Sei tu che hai scritto che le strategia di Journe e di Patek col 240 sono pari. Lo hai scritto o no? Per un appassionato e competente di orologi pari non possono essere. Poi ognuno si faccia una sua idea. Non  è colpa mia se regali a tutti noi certe perle....Il parallelo con le auto lo ribadisco da profondo conoscitore della materia e anche della storia dell'auto.

Io ho semplicemente sottolineato un dato di fatto che era stato evidenziato anche da te  (benché forse ti sia scappato di penna... o di tastiera), cioè che anche Journe, nelle sue scelte, deve sottostare a ragioni commerciali.

Dando poi un mio giudizio sulle strategie aziendali, ho differenziato quello su Journe da quello su Patek, evidenziando che a mio avviso quest'ultima potrebbe innovare di più.

Per effettuare queste semplici osservazioni non ho invocato nessuna "competenza", né ho sentito il bisogno di sminuire le valutazioni degli altri, dando loro degli "incompetenti".
La competenza ognuno la misura sull'assennatezza delle cose scritte.

Quanto alla passione, sì, tu ne hai senz'altro molta più di me. Probabilmente troppa: la passione acceca.
« Ultima modifica: Settembre 11, 2016, 14:46:21 pm da Istaro »
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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #176 il: Settembre 11, 2016, 14:53:31 pm »
La tua affermazione dimostra quanto tieni agli orologi meccanici, e anche la tua competenza.

Senti, "competente"... uno che paragonando la tecnologia degli orologi a quella degli automobili scrive
Le auto andavano anche settanta anni fa. Certo andavano peggio. Ma anche quello dell'auto era un settore maturo già settanta anni fa.
cioè una corbelleria difficile da sentir dire anche a mia figlia, difficilmente può mettersi a dare patenti di competenza a chicchessia (il discorso sulla buona educazione, come sempre, lo mettiamo da parte).

Perché certe affermazioni dimostrano come, pur avendo accumulato una messe di conoscenze sparse (cosa ben diversa dalla "competenza"), si può essere disposti a farne strame, a sostenere tutto e il contrario di tutto, pur di aver ragione nelle proprie campagne ossessive.

Per cui quelle conoscenze diventano una sovrastruttura inutile.
Sei tu che hai scritto che le strategia di Journe e di Patek col 240 sono pari. Lo hai scritto o no? Per un appassionato e competente di orologi pari non possono essere. Poi ognuno si faccia una sua idea. Non  è colpa mia se regali a tutti noi certe perle....Il parallelo con le auto lo ribadisco da profondo conoscitore della materia e anche della storia dell'auto.

Io ho semplicemente sottolineato un dato di fatto che era stato evidenziato anche da te  (benché forse ti sia scappato di penna... o di tastiera), cioè che anche Journe, nelle sue scelte, deve sottostare a ragioni commerciali.

Dando poi un mio giudizio sulle strategie aziendali, ho differenziato quello su Journe da quello su Patek, evidenziando che a mio avviso quest'ultima potrebbe innovare di più.

Per effettuare queste semplici osservazioni non ho invocato nessuna "competenza", né ho sentito il bisogno di sminuire le valutazioni degli altri, dando loro degli "incompetenti".
La competenza ognuno la misura sull'assennatezza delle cose scritte.

Quanto alla passione, sì, tu ne hai senz'altro molta più di me. Probabilmente troppa: la passione acceca.
Meglio accecato dalla passione che condizionato dalla palese incompetenza. Poi tanto ci sei tu che vedi benissimo, no? Per fortuna nostra di noi ciechi (ciechi che però usano il lentino...). Infine non sono neppure d'accordo sulla tua considerazione sul "perché" Patek dovrebbe migliorare. Per me Patek dovrebbe migliorare perché vendere un calibro rifinito con i piedi, vecchio di 70 anni, che non detiene alcun record di sottigliezza, che ha una cronometria penosa (anche a causa di un bilanciere minuscolo), che ha gravi problemi di affidabilità anche solo a stare a leggere  quello che è stato scritto da chi ora cambiando idea lo elogia (ma tanto cambia continuamente idea, quindi basta aspettare e tornerà a criticarlo...), che peraltro è un calibro neppure fatto in casa ma acquistato dopo oltre 20 anni di produzione dauna casa di medio livello come UG, venduto infine oggi ad un prezzo folle come l'ultima meraviglia della tecnica, non si addice ad un casa che pretende di essere numero uno del settore. La competenza di una persona si misura da quello che uno scrive, purtroppo per te. Punto.
« Ultima modifica: Settembre 11, 2016, 14:55:56 pm da mbelt »
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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #177 il: Settembre 11, 2016, 14:59:44 pm »
Meglio accecato dalla passione che condizionato dalla palese incompetenza.

La passione - o altro... - che acceca rende le conoscenze sparse (poche o tante che siano) inutili. Rende incompetenti.

Come diceva quella pubblicità della Pirelli: "La potenza è nulla senza controllo". Porta a sbattere.
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Patrizio

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Re:F.P.Journe Chronometre Bleu Vs. Patek Philippe 6000g Blue
« Risposta #178 il: Settembre 11, 2016, 15:02:54 pm »
Mi avete rotto le scatole anche di domenica.
la finiamo di dire che chi non la pensa come noi è ignorante/incompetente/ cretino?

a me lo hanno insegnato all'asilo, a molti di voi a quanto pare no.
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