Tante sono rimaste invendute al martello, ma la Casa d'aste permetteva al venditore di scambiare la propria auto anche al di fuori dell'incanto, corrispondendole comunque una commissione pattuita.
A me risultano tutte "battute" (stando a quello che leggo su "il ferrarista") inclusa la 348 all'incomprensibile cifra di 138.000 euro
Lascio subito l'argomento quotazioni che mi entusiasma quanto un merluzzo surgelato nel banco freezer di un supermercato (e delle quali non ho mai ritenuto le aste un indicatore significativo) per andare dritto al cuore della discussione.
Nessuna auto di nessuna altra marca riesce a darmi le emozioni e le suggestioni di una Ferrari (non tutte, ma molte). Non so cosa sia, il marchio, le linee indissolubilmente legate alla mano di alcuni tra i più geniali designer del nostro tempo, quel carico di suggestioni provenienti dal mondo delle corse che ha reso celebre la casa in tutto il mondo, non lo so.
So che in famiglia ho potuto godere di auto di svariate marche, a volte anche più esclusive di una Ferrari, ma mai nessuna é andata nemmeno vicina a quel carico di emozioni che riesce ancora a trasmettermi una "supercar" del cavallino rampante.
La prima volta che sono salito su una Ferrari avevo forse 5 o 6 anni ed è ancora un ricordo vivissimo nella mia memoria: era il 308 GT4 verde petrolio che aveva appena acquistato mio papà e con il quale venne a prendermi sui monti dalla nonna, dove stavo passando l'estate. Su quei due piccoli strapuntini posteriori della berlinetta 2+2 disegnata da Bertone, interamente rivestiti di pelle beige dall'odore acre, credo di aver vissuto momenti di estasi fanciullesca tra i più goduriosi: ricordo lo stereo 8 e le cassette di Battisti a palla, "ancora tu" e "io ti venderei" accompagnavano il canto del V8 da 3 litri montato in posizione centrale, praticamente attaccato alle mie orecchie, con i suoi carburatori a doppio corpo che conferivano al motore quel sound gorgogliante e inconfondibile, indimenticabile il fischio dell'aria in fase di aspirazione, che papà dal piede pesante e dalle abilità di guida fuori dal comune non mi privava mai di assaporare insieme ad accelerazioni che allora mi apparivano incredibili rispetto a quelle della simca o della 127 con la quale di solito mi accompagnavano a scuola.
Sono passati 40 anni ma ancora oggi il suono di quello stesso motore riesce ancora a farmi sorridere come il bambino che stava seduto a cavallo tra i due piccoli posti per guardare la strada davanti a lui e immaginare che stesse guidando lui quello straordinario veicolo di emozioni e divertimento.
A volte nelle peridiche sgambature mi ritrovo a finestrini abbassati e velocità da codice a bearmi di quel gorgoglio e torno bambino, spensierato, a pensare ai bei momenti passati a bordo di questi giocattoli con mio papà.
In questi anni ho posseduto o guidato Lamborghini, Porsche, Audi, Mercedes, ma nessuna di queste, nemmeno per sbaglio, é mai riuscita a farmi salire il cuore in gola o sudare le mani come mi accadeva col 308 GT4 da bambino o col 308 GTS quando appena patentato la portavo a zonzo per la città per far baldoria con gli amici e far schiumare d'invidia i meno amici. Che con la Peugeot 205 GTi erano già in grado di annichilire i 250 cv della pesante cavallina, ma che ciò nonostante potevano solo restare senza fiato di fronte alle sue linee sinuose e ammiccanti come nessun'altra all'epoca (e che ancora oggi a 40 anni dalla sua nascita continuano a far girare molte teste e provocare tanti sospiri).
Ricordo la Diablo dello zio e il viaggio dalla Sicilia a Imola per assistere ad un'infausta edizione del GP di San Marino, auto straordinaria ma "emozioni" ordinarie nonostante le performance assurde, ricordo il Montreal del nonno tanto accattivante quanto educato, ricordo la 911 Cabrio che per molti anni ho usato come prima auto con la stessa facilità con la quale usavo la Golf ma senza un briciolo del pathos di cui era capace una Ferrari.
Perché mito e leggenda? Perché nessuna altra auto riesce a tirar fuori nello stesso modo e con la stessa intensità il fanciullo che é in ognuno di noi, e quando vedi un distinto e composto professionista dell'automobile che con un estraneo si lascia andare ad esternazioni come
"é talmente bella Che me la scoperei, qui, adesso" capisci che solo una Ferrari fa letteralmente perdere la testa come e più di una bellissima donna
Potrei andare avanti ma lascio spazio agli altri, poi magari racconterò di come ho vissuto il restauro integrale - con annessi collaudi - di due Dino 246Gt, di una BB512, quanto è stato deprimente anche solo aprire uno sportello di una 348 e di una testa rossa, di quanto fosse brutale l'esperienza di stare al volante di una F40, di quanto sia stato pirla a non fare mia una straripante e bellissima 360 CS, di quanto sia strana una F430 o di quanto mi piacerebbe avere in garage decine di altre Ferrari anche per il solo piacere di guardarle, accarezzarle, sentirne il rombo e odorarne il "profumo".