La croce di malta sul bariletto serve proprio a questo scopo
La croce di Malta veniva usata con le primitivd spirali dei bariletti che avevano una risposta elastica assai variabile lungo lo svolgimento. Per assicurare un ragionevole campo di uniforme funzionamento occorreva sovradimensionare la molla e pertanto adottare sistemi, come la croce di Malta, che limitavano sia l'avvolgimento che lo svolgimento della molla mettendo così un limite sia superiore (per evitare l'eccessiva forza erogata) che inferiore (impedendo alla molla di svolgersi oltre il campo in cui l'erogazione della forza poteva considerarsi costante e quindi tale da non inficiare la cronometria).
L'adozione di nuove leghe metalliche e l'evoluzione della precisione dei sistemi produttivi nella realizzazione delle molle ha esteso il loro campo di funzionamento a forza pressoché costante al punto tale da rendere sostanzialmente inutili e ridondanti tali accorgimenti, che infatti sono caduti in disuso.
É assolutamente falso che orologi facciano fatica a marciare bene nell'ambito della loro riserva di carica.
Un orologio moderno funziona con una "buona cronometria" (sempre che per "buona cronometria" non debba intendersi solo quella capace di vincere ai desueti e inutili concorsi) praticamente per quasi l'intera sua riserva di carica, al punto che variazioni cronometriche significative si possono riscontrare, praticamente, solo nell'immediatezza della completa scarica delle molla. É ció che si può sperimentare, per esempio, con qualsiasi Panerai equipaggiato con un banale Unitas.
Per altro oggi nessuna casa dichiara come autonomia di marcia il lasso di tempo complessivo nel quale la molla si scarica completamente ma solo quello in cui l'orologio é in grado di marciare in modo "soddisfacente". Questo fatto é facilmente verificabile: basta verificare quale sia il tempo di scarica completa dell'orologio e confrontarlo con la riserva di carica dichiarata; il primo è sempre più grande della seconda.
A tal proposito, e sull'eventuale utilità di indicazioni alternative alla semplice riserva di carica e tali da essere significative del campo di "buon funzionamento" dell'orologio segnalo questo estratto del sempre compianto Nicola De Toma
http://arretrati.orologi.it/articoli/195/laposta.htmSe poi l'indicazione dei giorni di "buon funzionamento" é posta lato fondello, come accade su molti Moser, le conclusioni di De Toma circa la sostanziale inutilità di esse sono ancora più vere.
In definitiva anche io sono d'accordo con Gianluca, molto più sensato (per quanto comunque ridondante) un dispositivo di blocco (come la croce di Malta) piuttosto che un'indicazione della riserva di marcia così concepita e localizzata.