Mi indigna che i fautori delle ipocrite ideologie sinistrorse radical chic di oggi, strenui difensori del "popolo", rigorosi tutori della popolarità e delle classi indifese, protettori della giustizia per tutti e paladini del potere alla classe operaia (ancora, nel 2016!) si ergano a critici del suffragio universale solo quando fa comodo a loro ed ora ce l'abbiano con poveri, vecchi e ignoranti.
Miserabili loro e le loro pietose e ipocrite facce di culo.
Di Damon Albarn l'ho sentito alla radio e io, assoluto assertore dell'antidemocrazia, deciso sostenitore del fatto che aberranti ed indecenti siano tanto la libertà universale di espressione e di parola (ma che possiamo anche lasciar passare) quanto tragico sia l'obbrobrioso diritto di voto universale ai maggiorenni, gli darei ragione.
E' inconcepibile che il voto mio pesi uguale al milligrammo al voto di quello che ho visto l'altro giorno in tv rispondere alla domanda "cosa ne pensi della riforma costituzionale?" - "non lo so, non sono di qui... SONO DI BARI"!
Insopportabile che il voto mio valga al milligrammo quanto il voto di qualsiasi decerebrato ignorante disinformato fannullone conosca e da cui sia costretto a farmi consumare ossigeno prezioso.
Ma è così... è la democrazia, se la volete.
E allora teniamocela la democrazia, anzi... prendiamocela!
Perchè se ci lamentiamo di essere diventati (perchè ce lo meritiamo eh!) servi, sudditi, mere mammelle da cui attingere e semplici limoni da spremere senza la benchè minima speranza di poter essere interpellati sul nostro stesso futuro nel nostro stesso paese, non possiamo che plaudere a chi oggi rinuncia a tanto per avere qualcosa domani.
Un domani lontano, probabilmente, che arriverà dopo periodi di sofferenza e di guerra subìta, ma che gli inglesi hanno deciso di costruirsi con le proprie mani e non di farsi recapitare inermi da quel pachiderma schiacciatutto, da quell'incubo burocratico, antisociale e antipopolare, da quel mostro fatto di carte, regole assurde studiate a Bruxelles perchè venissero applicate a Cefalù, a Parigi, a Badolato, a Jēkabpils, ratificate a Francoforte perchè venissero pretese a Burgos, a Bielsko-Biała, a Lisbona, a Cutro che non avrebbe potuto essere più lontano di quel sogno di unione e libertà che ci avevano promesso.
E allora, se la classe dirigente è inetta ed impreparata e le popolazioni sono peggiori, che la democrazia almeno la si viva per davvero e ci si scelga chi comandi a casa propria, senza annaspare in un mare di letame per lasciarsi devastare da chi si fa propugnatore di una democrazia di cartone che è solo travestimento per una dittatura di finanza, banche e borse.
E che la si smetta di pensare ai cataclismi finanziari di chi di finanza vive, mentre c'è chi per le strade di fame ci muore.
La democrazia per me è un assurdo, il diritto di voto universale ai maggiorenni una tragedia immane, ma visto che così è, che così sia fino in fondo e che sia chi lavora, chi produce, chi vive, chi muore a decidere di che morte morire.
Brexit sarà una iattura per l'economia e per la finanza dei prossimi anni, non c'è dubbio, ma spero sia il primo passo verso il cambiamento di qualcosa che è stata una iattura per la libertà, la dignità, il lavoro, la tradizione, la storia, l'identità dei popoli e delle nazioni che compongono un'unione che così com'è non è loro, non lo è mai stata e mai lo sarà.