L'UK fuori dall'Europa e dal suo merCato unico è un'isola nel nulla.
La city, Che da sola fa 1/3 del PIL britannico, vive grazie all'essere la piattaforma offshore in seno all'UE ove far transitare (e tassare ad aliquote privilegiate) i capitali da investire (e molto spesso anche riciclare) in seno all'UE r al suo mercato di 27 paesi che é l'area di libero scambio più grande e ricca al mondo.
Da Londra, per esempio, passa l'internazionalizzazione dello Yuan, migliaia di miliardi con annesso gettito fiscale per lo stato britannico che nell'ipotesi di un'uscita del sistema finanziario inglese dal mercato unico inuzierebbero a prendere altre strade, come già altre strade hanno iniziato a prendere altri capitali, per esempio verso l'Irlanda.
Senza passaporto comunitario che consente alle istituzioni finanziarie con sede a Londra di operare sul mercato unico dei servizi (bancari e finanziari) Londra é finita. Non a caso tutte le istituzioni finanziarie hanno già messo in atto piani di fuga da Londra se la brexit dovesse concludersi con un'uscita dell'UK dal mercato unico.
Ovviamente i primi a beneficiare di questa piattaforma off shore sono proprio gli europei e per questo si fará di tutto per salvarla (come di tutto è stato concesso in questi anni al regno unito sotto forma di provilegi e deroghe alle normative europee e ai suoi trattati, ancora fino a poche settimane prima del referendum).
Per il resto possono anche azzerare la corporate tax, nel momento in cui sono fuori dal mercato unico europeo non ci sarà più una sola corporation che potrà trovare utile investire in UK, visto che ciò ha un senso solo se l'UK è il punto di accesso privilegiato al mercato unico europeo.
D'altronde la proposta di taglio della corporate tax ventilata da Osborne, oltre ad essere un ossimoro in questo specifico contesto (ed essere stata criticata da tutti gli economisti, in primo luogo quelli britannici) é anche puro autolesionismo nel momento in cui il regno unito si appresta ad avviare una complessa trattativa per spuntare un'uscita dalla UE il meno dolorosa possibile, e certo una simile prospettiva non può ben predisporre i 27 interlocutori che dovrebbero concedergliela e che si vedono minacciati di dumping fiscale.
L'Europa, prima ancora che sul piano economico sul piano politico, ha tutto l'interesse a far pagare all'UK un conto quanto più possibile salato, direi catastrofico. E conoscendo il furore ideologico germanico ho la netta sensazione che ciò accadrà, sempre che ci sia ancora un'Europa al termine degli anni che ci vorranno per completare il percorso di uscita del regno unito dalla UE.