Monti non é né uno statista né un politico.
Volgarmente detti "governi tecnici", quello di Monti é stato l'ultimo in ordine cronologico di una lunga serie di questo tipo di governi.
Governi un tempo studiati a tavolino come soluzione (palleativo) all'annoso problema dell'ingovernabilitá legata al nostro sistema parlamentare ed al vecchio sistema elettorale, che nel caso specifico fu imposto da un patto scellerato tra tecnocrazia europea, capo dello stato e forze di opposizione di sinistra, sull'onda della crisi dei titoli di stato (pretestuosa perché come visto in seguito avrebbe potuto essere gestita a livello di banca centrale europea come poi di fatto é stato nonostante a Monti si voglia attribuire il merito della soluzione che é invece tutto di Draghi e della BCE) e che rappresentò quanto di più vicino possa esserci in Italia ad un golpe bianco, con il placet e l'applauso di quegli stessi demagoghi che si appellano ai valori democratici volendone fare totem ideologici che poi sono i primi a non rispettare e a non crederci. Un film antico come i mercanti nel tempio.
Avrebbe potuto essere una grande occasione per fare di quel golpe un'occasione per fare in questo paese quelle riforme di cui si parla da 30 anni almeno senza vederne l'ombra, se Monti (che godeva in quel momento di carta bianca in parlamento, pronto a votargli qualunque cosa pur di non andare a disastrose elezioni anticipate) fosse stato uno statista con una visione e capace di superare il mero mandato assegnatogli dalla tecnocrazia europea e non, invece, quel mediocre tecnocrate che a quel mandato si é strettamente attenuto.
Una grande occasione sprecata, come il primo governo Berlusconi del resto, una delle tante.
É come nel calcio, se al posto dei campioni hai gli scarponi le occasioni che si creano, a volte anche casualmente o per errori avversari, inevitabilmente si sprecano.
E così in politica, se al posto degli statisti hai politicanti da due soldi (come Berlusconi prima e Renzi oggi, certo non gli unici) e mediocri burocrati (come certi professori, e Monti non é certo l'unico).
Di questi ultimi abbiamo visto che anche in UK c'è grande abbondanza, mentre gli statisti latitano clamorosamente (direi un po' in tutte le decotte democrazie occidentali). Siano in "buona" compagnia.
Resta allora da chiedersi, in assenza di una classe dirigente all'altezza capace di esprimere statisti e non burocrati o peggio demagoghi, come si possa immaginare un futuro migliore fuori dall'Europa e rinchiusi nei propri stati nazionali. Era questo il senso del Topic e la risposta è solo una: non si può. Si può solo vendere fumo al popolo (come al popolo britannico é stato venduto su temi quali l'immigrazione e lo stato sociale) e strumentalizzarne la pancia a fini meramente elettorali, ma di certo non é così che il popolo avrà un futuro migliore del presente.