Orologico Forum 3.0

Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

Ermanno Muzii

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #180 il: Luglio 01, 2016, 15:52:55 pm »
Ecco quello che non riesco a capire..date dei coglioni al popolo inglese che ha votato per l'uscita, date degli ignoranti a chi non vede una catastrofe all'orizzonte o quantomeno prende semplicemente atto di quanto successo.
Quante volte la politica ha manipolato l'elettorato? Dico SEMPRE.
Questa volta un voto in una nazione coinvolge attivamente altre nazioni, io questa è l'unica differenza che vedo.
Come potete dire come vive e ha vissuto in GB chi ha votato per l'uscita?
Come potete prevedere ciò che accadrà se le regole del futuro diciamo a discapito della GB le devono ancora scrivere?
Io senza voler offendere ma utilizzando al pari la lingua italiana questa la chiamo presunzione, sostantivo femminile: supposizione, congettura.
Quelle di tutti rimangono supposizioni, congetture.
Ognuna non meno rispettabile dell'altra.
Perchè chi ha votato per exit o si lamenta di quanto fatto dalla UE ha potenzialmente ragione quanto i suoi oppositori visto come detto che l'assenza della UE degli ultimi 40 anni non sappiamo cosa avrebbe portato, anche qua si possono fare solo supposizioni e congetture.
Chi non è competente fa "suggestioni e congetture" . Chi è competente non ha bisogno di aspettare nulla , perché ha una idea della magnitudo del disastro combinato dalla GB. Tutto qua, in questo caso manca la competenza.
Marco,
non e' che la competenza e' come quella dei docenti universitari,tutta teoria e niente pratica?
Dio ce ne scampi e liberi.

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #181 il: Luglio 01, 2016, 15:56:44 pm »
Ermanno, ma ti pare che gli effetti di questa colossale idiozia siano "teorici"?!
A me sembrano tutti molto concreti e pratici, e mica solo a me...
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #182 il: Luglio 01, 2016, 16:04:37 pm »
Kohl ha affermato che la UE non deve essere troppo severa nel dettare le regole per l'uscita della GB, dove comunque si continuano a cercare appigli legali per essere legalmente giustificati a non uscire.

Le parole dell'ultimo grande statista europeo, Helmut Kohl, intervistato dalla Bild:


"L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl ha messo in guardia contro la tentazione di mettere pressione sulla Gran Bretagna nel dar seguito al referendum sulla Brexit.

Parlando con la Bild, ha supplicato di usare prudenza e messo in guardia contro fretta e rigidità inutili.

La questione è ora di trovare un modo sensato di affrontare il referendum. Sarebbe un errore enorme per l'UE chiudere le porte in questo momento. E cosa ancor più importante: spetta alla Gran Bretagna decidere da sé ciò che vuole.

Lo statuto speciale della Gran Bretagna ha sempre costituito una difficoltà e una sfida. Tuttavia, questo ha a che fare con la storia della Gran Bretagna — che è anche parte della diversità dell'Europa.

Dal punto di vista di Helmut Kohl la preoccupazione espressa dagli inglesi in occasione del referendum non è puramente un fenomeno britannico. Piuttosto, riflette un disagio generale dei popoli europei.

Come Kohl ha detto in precedenza, per esempio nel suo libro del 2014 sull'Europa, abbiamo bisogno di "più Europa", ma nel senso che "il meno offre di più".

Secondo l'ex cancelliere tedesco, l'Europa ha bisogno di una tregua. Dovrebbe fare un passo indietro e poi lentamente due passi in avanti, ad un ritmo che sia sostenibile per gli Stati membri.
Attualmente Kohl non vede la necessità di fretta per quanto riguarda l'integrazione, ma la necessità di apportare le necessarie correzioni per tornare ad una comunità fondata sulla legalità e stabilità.

Inoltre, invece di ulteriore centralizzazione, invece di confondere l'unità europea con l'uniformità, Kohl ripete il suo appello per un maggiore rispetto dell'autonomia nazionale e regionale e delle identità, anche per quanto riguarda le storie e le sensibilità dei singoli Stati membri.

Per Kohl, prendere sul serio il principio della "unità nella diversità" implica non solo tollerare la pluralità in Europa, ma anche riconoscerla e apprezzarla come un bene prezioso".

http://www.businessinsider.com/helmut-kohl-europe-brexit-2016-6?IR=T


Queste le parole di un politico che non si è distinto nelle chiacchiere, ma piuttosto ha saputo lasciare il segno nella storia.


Concludo postando due articoli "fuori dal coro":

Battista (http://www.corriere.it/opinioni/16_giugno_27/arroganza-elite-fff8f5e6-3bca-11e6-9ec4-cc8bddb9414f.shtml)

e Pasquino (https://gianfrancopasquino.wordpress.com/2016/06/26/ascoltare-la-voce-del-popolo/)
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 16:06:16 pm da Istaro »
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Ermanno Muzii

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #183 il: Luglio 01, 2016, 16:17:18 pm »
Nessuno di noi puo' sapere quali saranno gli sviluppi,
tra qualche anno si potra' emettere un giudizio.
Giudizio che pero' ha sempre due facce:qui da noi c'e' chi dice che l'Europa ci ha salvato,chi che ci ha affossato.
Perche'?
Perche' gli interessi degli uni non coincidono con quelli degli altri.
Ti assicuro che le persone normali,quelle che vivono,male,con 1200 euro al mese, rimpiangono la vita ante euro.
Se uno vince l'altro perde e viceversa,sempre e ovunque.
Io,anticomunista totale,ho a cuore le sorti della povera gente.
Persone che pur lavorando onestamente stentano ad arrivare al 20 del mese.
E se chi lavora non ce la fa c'e' qualcosa che non ha funzionato e non funziona.
A me sembra,e non credo di sbagliare,che l'Europa per queste persone sia stata una catastrofe e non un toccasana.
Ha cioe' fallito in quello che doveva essere il suo primum movens,far vivere il popolo meglio.
Quindi non critico l'idea in se',magnifica,ma il modo in cui si e' sviluppata.
Posseduta dai peggiori cattocomunisti.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #184 il: Luglio 01, 2016, 16:27:52 pm »
Ecco quello che non riesco a capire..date dei coglioni al popolo inglese che ha votato per l'uscita, date degli ignoranti a chi non vede una catastrofe all'orizzonte o quantomeno prende semplicemente atto di quanto successo.
Quante volte la politica ha manipolato l'elettorato? Dico SEMPRE.
Questa volta un voto in una nazione coinvolge attivamente altre nazioni, io questa è l'unica differenza che vedo.
Come potete dire come vive e ha vissuto in GB chi ha votato per l'uscita?
Come potete prevedere ciò che accadrà se le regole del futuro diciamo a discapito della GB le devono ancora scrivere?
Io senza voler offendere ma utilizzando al pari la lingua italiana questa la chiamo presunzione, sostantivo femminile: supposizione, congettura.
Quelle di tutti rimangono supposizioni, congetture.
Ognuna non meno rispettabile dell'altra.
Perchè chi ha votato per exit o si lamenta di quanto fatto dalla UE ha potenzialmente ragione quanto i suoi oppositori visto come detto che l'assenza della UE degli ultimi 40 anni non sappiamo cosa avrebbe portato, anche qua si possono fare solo supposizioni e congetture.
Chi non è competente fa "suggestioni e congetture" . Chi è competente non ha bisogno di aspettare nulla , perché ha una idea della magnitudo del disastro combinato dalla GB. Tutto qua, in questo caso manca la competenza.
Marco,
non e' che la competenza e' come quella dei docenti universitari,tutta teoria e niente pratica?
Dio ce ne scampi e liberi.
Dipende di chi si parla. La mia è anche pratica. Puoi dire altrettanto?
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #185 il: Luglio 01, 2016, 16:28:46 pm »
Posseduta dai peggiori cattocomunisti.

Spigolatura: nell'Europa degli ultimi vent'anni non hanno contato niente né i cattolici né i comunisti (tutt'al più gli eredi delle vecchie "famiglie" politiche popolare e socialdemocratica, che hanno abbandonato ogni connotato ideale e si sono asservite alla finanza).
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #186 il: Luglio 01, 2016, 16:31:27 pm »
Posseduta dai peggiori cattocomunisti.

Spigolatura: nell'Europa degli ultimi vent'anni non hanno contato niente né i cattolici né i comunisti (tutt'al più gli eredi delle vecchie "famiglie" politiche popolare e socialdemocratica, che hanno abbandonato ogni connotato ideale e si sono asservite alla finanza).
Sembra una barzelletta....come fai a scrivere una cosa del genere quando Popolari e Socialdemocratici governano insieme tutte le istituzioni europee?
Quanto al resto di Ermanno non lo commento neppure, è meglio.
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #187 il: Luglio 01, 2016, 16:54:00 pm »
Citazione
Ti assicuro che le persone normali,quelle che vivono,male,con 1200 euro al mese, rimpiangono la vita ante euro

E rimpiangono qualcosa che non ci sarebbe più stata anche se l'italia non fosse entrata nell'euro e in Europa.

Ci sarebbe stato invece qualcosa di molto peggio rispetto a ciò che hanno avuto con l'euro e l'europa.

Un paese in balia dei mercati finanziari con un enorme debito, Che sarebbe andato in bancarotta nel giro di sei mesi, con moneta che non sarebbe più valsa neanche come carta igienica, senza più un sistema pensionistico che ha invece tenuto in piedi almeno due generazioni di Italiani, senza più risparmio (di cui gli italiani sono i più patrimonializzati al mondo), senza piu credito e con quattro banche sottocapitalizzate di cartone che avrebbero fagocitato i risparmi di tutti, senza più nulla! un disastro di proporzioni tali che un qualunque individuo mediamente razioncinante dovrebbe capire non essere un'alternativa vagamente appetibile, invece di rimpiangerla ???

La Grecia, la GRECIA, fece letteralmente carte false truccando i suoi conti pubblici pur di rientrare nei parametri di Maastricht e poter entrare nell'UE e nell'euro. Perché la fine che avrebbe fatto la Grecia e i greci fuori dall'UE e dall'euro sarebbe costata molto, ma MOLTO, di più di quanto non sia costata la manovra lacrime e sangue impostagli poi dalla Troika.

Ma questo non lo scrive nessuno, mentre tutti si affannano a dare all'UE le responsabilità del disastro sociale Greco.
Non lo scrivono Che se la Grecia ha ancora un sistema pensionistico e sanitario, per quanto mal ridotto, lo deve all'euro e all'UE, senza le quali oggi sarebbe una AUTENTICA valle di lacrime.

Non lo scrive nessuno che quella buffonata di referendum con il quale si chiedeva ai greci di esprimersi sulle condizioni imposte dalla Troika venne poi saggiamente disatteso da Tzipras, il quale sapeva bene quale sarebbe stata la conseguenza qualora non l'avesse fatto (è anche li si giocò mediocre partita politica intera tra tzipras e varoufakis, giusto per dire come il vizio della mediocrità delle classi dirigenti sia transanzionale).

Perché il mondo è cambiato comunque e l'italia fuori dall'euro e dall'europa, quella degli anni 80 prima che cadesse il muro e la cina si aprisse al mondo, e che l'economia divenisse globale (con o senza italia in UE ed euro), non avrebbe mai potuto sopravvivere a quel cambiamento.
Questo i nostalgici degli anni 80 (quelli che si fottevano 3 milioni di lire di stipendio e 6 milioni di pensione senza fare un c****o o dopo non aver mai fatto un c****o, che tanto pagava pantalone?!) se lo sono mai chiesto? Glie l'hanno mai chiesto ai demagoghi del torniamo al passato che gli riempiono la testa di belle suggestioni?!

Rimpiangere qualcosa che non sarebbe comunque piú esistito, e che non può piú esistere, come oggi gli inglesi rimpiangono il Commonwealth e la potenza coloniale della Gran Bretagna, piuttosto che impegnarsi per adattarsi al meglio ai cambiamenti inevitabili del mondo, è una tipica attitudine dei popoli poco propensi a ragionare. E per questo la democrazia diretta é il peggiore dei modi per superare la decadenza delle classi dirigenti della democrazia rappresentativa.

Una follia collettiva che non risolve alcun problema, non riavvolge di certo il nastro della storia e rischia anzi di creare nuovi e incontrollabili disastri.

Nessuno, ma proprio nessuno, ha oggi un solo argomento vagamente credibile che possa dimostrare che al popolo inglese andrà meglio fuori dall'UE. Anzi, tutte, ma proprio TUTTE, le analisi economiche (non solo degli intellettuali e degli esperti che tanto disprezzi ma anche dell'uomo della strada col minimo sindacale di raziocinio) dimostrano estatamente il contrario.

E non sono previsioni da sfera di cristallo, sono logiche conseguenze di un sistema economico. Investimenti che se ne vanno, aziende che se ne vanno, posti di lavoro che se ne vanno, PIL che se ne va, tasse che aumentano e servizi pubblici che diminuiscono. L'ABC di una recessione che non richiede alcuna vaticinazione perché é un fatto.

E questo perché semplicemente l'UK fuori dall'europa e dal suo mercato unico non è che un'isola spaccata e un nano politico ed economico con nessuna prospettiva davanti (se solo si pensa che la partecipazione al mercato unico europeo fa una larghissima parte del suo prodotto interno lordo).

ABC dell'economia.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 17:32:53 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #188 il: Luglio 01, 2016, 16:59:29 pm »
Posseduta dai peggiori cattocomunisti.

Spigolatura: nell'Europa degli ultimi vent'anni non hanno contato niente né i cattolici né i comunisti (tutt'al più gli eredi delle vecchie "famiglie" politiche popolare e socialdemocratica, che hanno abbandonato ogni connotato ideale e si sono asservite alla finanza).
Sembra una barzelletta....come fai a scrivere una cosa del genere quando Popolari e Socialdemocratici governano insieme tutte le istituzioni europee?
Quanto al resto di Ermanno non lo commento neppure, è meglio.

Non è una "barzelletta" perché gli attuali "popolari" e gli attuali "socialdemocratici" hanno cambiato radicalmente statuti e programmi politici.

I popolari, che erano un partito democratico-cristiano, sono diventati un partito liberal-conservatore con un riferimento solo storico-culturale ai valori religiosi.

I socialdemocratici, che avevano una connotazione marcatamente laburista e basata sull'interventismo statale, sono diventati un partito liberal sull'esempio dei Democratici americani.

Senza contare che la particolare categoria del "cattocomunismo" (espressione un po' spregiativa per indicare quei "cattolici democratici" che si ritenevano debitori al partito comunista di alcuni principi e strumenti di analisi politica ed economica) ha avuto rilevanza, in passato, solo in Italia e in Francia.

Sei tu che, in un mondo che cambia, fai finta di esserti risvegliato da chissà quale sonno...
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #189 il: Luglio 01, 2016, 17:03:52 pm »
Citazione
Sei tu che, in un mondo che cambia, fai finta di esserti risvegliato da chissà quale sonno...

Che detto da chi ha scritto le cose che hai scritto tu in questo Topic però, scusa, ma fa davvero sorridere :)
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #190 il: Luglio 01, 2016, 18:03:46 pm »
Posseduta dai peggiori cattocomunisti.

Spigolatura: nell'Europa degli ultimi vent'anni non hanno contato niente né i cattolici né i comunisti (tutt'al più gli eredi delle vecchie "famiglie" politiche popolare e socialdemocratica, che hanno abbandonato ogni connotato ideale e si sono asservite alla finanza).
Sembra una barzelletta....come fai a scrivere una cosa del genere quando Popolari e Socialdemocratici governano insieme tutte le istituzioni europee?
Quanto al resto di Ermanno non lo commento neppure, è meglio.

Non è una "barzelletta" perché gli attuali "popolari" e gli attuali "socialdemocratici" hanno cambiato radicalmente statuti e programmi politici.

I popolari, che erano un partito democratico-cristiano, sono diventati un partito liberal-conservatore con un riferimento solo storico-culturale ai valori religiosi.

I socialdemocratici, che avevano una connotazione marcatamente laburista e basata sull'interventismo statale, sono diventati un partito liberal sull'esempio dei Democratici americani.

Senza contare che la particolare categoria del "cattocomunismo" (espressione un po' spregiativa per indicare quei "cattolici democratici" che si ritenevano debitori al partito comunista di alcuni principi e strumenti di analisi politica ed economica) ha avuto rilevanza, in passato, solo in Italia e in Francia.

Sei tu che, in un mondo che cambia, fai finta di esserti risvegliato da chissà quale sonno...
Ma no, tu per me di politica ci capisci poco, e fai confusione. I popolari sarebbero diventati liberal conservatori? Magari fosse così ma quando mai? Sono popolari e restano popolari con tutti i vizi e i limiti della loro cultura politica, tanto più quando è impersonata da persone di bassa levatura intellettuale. E i socialdemocratici sono solo dei comunisti che fanno finta di essere pentiti, ovviamente con qualche eccezione. Se l'Europa fosse dominata da liberal conservatori e da socialisti veri non sarebbe messa così male....
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #191 il: Luglio 01, 2016, 19:23:23 pm »
Mi sembra che in questo topic l'interesse per i contenuti sia ormai completamente declinato, lasciando spazio solo al gallismo da pollaio...   ;D
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S.M.

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #192 il: Luglio 01, 2016, 19:52:06 pm »
Fortunatamente ad una settimana dalla dissennata scelta degli inglesi, il sole sorge e tramonta ugualmente, le borse, compresa quella di Londra, hanno totalmente recuperato quanto perso (tranne le banche che non si sà come mai sono sempre da salvare.....) e tutto è come prima.

Attenzione, perchè se tra un paio d'anni le sventure profetizzate dai guru dell'economia globale (o dagli esperti da tastiera) non si concretizzano, c'è il rischio che molti altri paesi scelgano la strada dell'Inghilterra smascherando i grandi bluff.

L'Europa, questa Europa, è tenuta insieme dalla paura urlata ai quattro venti (persino in questo forum :-[) che fuori ci sia l'orco cattivo, ma se quest'orco non si dimostra poi così cattivo come vogliono farci credere, tutto il castello crolla....

Per me la tireranno a morte all'Inghilterra facendo del tutto per metterle i bastoni tra le ruote in modo da utilizzarla come monito.
Io invece spero che ce la facciano......

good bye !!!!
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #193 il: Luglio 01, 2016, 20:30:08 pm »
Citazione
e tutto è come prima

Certo, dalla poltrona di casa "sembra" tutto come prima, a chi vive chiuso in non si capisce quale mondo.
É così tanto "come prima" che:

1- un intero sistema politico è andato in malora, il primo ministro più popolare degli ultimi 20 anni si é dimesso e ha chiuso la sua carriera politica, quello che sembrava il suo successore annunciato ha scritto il proprio cronologio, persino il leader dell'opposizione laburista é passato in un solo giorno dal massimo del consenso a tutto il paese che gli chiede di andarsene, I due principali partiti sono spaccati e non si intravede all'orizzonte uno straccio di statista che possa raccogliere i cocci.

2- il regno una volta unito é spaccato sul piano geografico con almeno due pezzi pronti a separarsene, con la Sturgeon che reclama ai 4 venti il diritto di rimanere in Europa, va a bussare alla porta della commissione UE e del consiglio UE per negoziare a nome della sola Scozia le condizioni perché la stessa possa rimanere in UE, dichiara di voler fare un nuovo referendum per la separazione dall'UK e di voler ostacolare in parlamento l'attivazione dell'art. 50 del trattato di Lisbona;

3- tutte le principali istituzioni finanziarie con sede nella city di Londra, il vero grande motore dell'economia britannica, hanno già fatto sapere di essere pronte a lasciare la piazza qualora il regno unito dovesse uscire dal mercato unico di beni e servizi, con Francoforte che non vede l'ora di accoglierle a braccia aperte (e in subordine Parigi e Milano il cui mercato immobiliare sta già preparadosi ad una discreta impennata).

4-tutte le più grandi aziende quotate in borsa che hanno in Inghilterra la loro sede in quanto porta d'accesso al mercato unico europeo sono pronte a fare lo stesso, come pubblicamente dichiarato già da Vodafone (7ma azienda per dimensioni tra quelle quotate sulla borsa londinese), la stessa cosa hanno fatto sapere i costruttori automobilistici che hanno aperto fabbriche in Inghilterra nonché compagnie aeree come EasyJet e Ryanair per le quali l'accordo europeo di libero accesso ai cieli é di vitale importanza (e non a caso i titoli di easyJet e della controllante di British Airways hanno perso circa 1/3 del loro valore di borsa)

5-tutti i più grossi investimenti previsti per i prossimi anni sul territorio britannico sono stati congelati o posticipati in attesa di capire come si evolverà la storia e cosa riuscirà a negoziare l'UK in termini di accesso al mercato unico; parliamo di centinaia, se non migliaia, di miliardi di euro (bruscolini) che l'UK ha perso in una notte. Nel suo piccolo Ryanair ha già dichiarato di aver rivisto la politica di investimenti a favore di aeroporti estranei al territorio britannico ripianificando l'assegnazione di 50 nuovi aeromobili ad altre tratte. Sciocchezzuole.

6- per calmierare i cambi e i mercati sono dovute intervenire tutte le banche centrali dei 4 angoli del globo, ed è evidente che la calma é solo apparente e non potrà durare in eterno (lo Yuan ha iniziato a svalutare per riposizionarsi sulla sterlina nonostante l'accordo di Shangai siglato qualche mese fa e che avrebbe dovuto garantire la stabilità dei cambi per evitare corse alla svalutazione delle monete).

7- tutti i leader politici danno già per certa la recessione a partire dal 2017 (ma in realtà si attende già dal 4° trimestre 2016) con una perdita di PIL di almeno 5 punti nel prossimo triennio, tagli nel settore pubblico e tasse più elevate che colpiranno inevitabilmente i ceti più deboli (che se sono deboli una ragione ci sarà ed é proprio che sono i primi a pagare per queste idiozie).
Ma ovviamente sará anche questa colpa dell'Europa, un plot già scritto che i pecoroni sono già pronti a bersi.

Ce ne sarebbero talmente tante di cose che sono cambiate da giovedì notte, solo che è perfettamente inutile elencarle se il presupposto di partenza è che il sole sorge comunque e che tutti raccontano solo frottole.
Il sole comunque sorge anche in Burkina Faso, che é dove meriterebbero di vivere certe sapienti e illuminate menti del "popolo" orgoglione.

Ad Maiora, domani c'è Italia - Germania, e su questo sono sicuro che "il popolo" é informatissimo e assolutamente competente.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 20:40:59 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #194 il: Luglio 01, 2016, 20:39:29 pm »
Citazione
e tutto è come prima

Certo, dalla poltrona di casa "sembra" tutto come prima, a chi vive chiuso in non si capisce quale mondo.
É così tanto "come prima" che:

1- un intero sistema politico è andato in malora, il primo ministro più popolare degli ultimi 20 anni si é dimesso e ha chiuso la sua carriera politica, quello che sembrava il suo successore annunciato ha scritto il proprio cronologio, persino il leader dell'opposizione laburista é passato in un solo giorno dal massimo del consenso a tutto il paese che gli chiede di andarsene, I due principali partiti sono spaccati e non si intravede all'orizzonte uno straccio di statista che possa raccogliere i cocci.

2- il regno una volta unito é spaccato sul piano geografico con almeno due pezzi pronti a separarsene, con la Sturgeon che reclama ai 4 venti il diritto di rimanere in Europa, va a bussare alla porta della commissione UE e del consiglio UE per negoziare a nome della sola Scozia le condizioni perché la stessa possa rimanere in UE, dichiara di voler fare un nuovo referendum per la separazione dall'UK e di voler ostacolare in parlamento l'attivazione dell'art. 50 del trattato di Lisbona;

3- tutte le principali istituzioni finanziarie con sede nella city di Londra, il vero grande motore dell'economia britannica, hanno già fatto sapere di essere pronte a lasciare la piazza qualora il regno unito dovesse uscire dal mercato unico di beni e servizi, con Francoforte che non vede l'ora di accoglierle a braccia aperte (e in subordine Parigi e Milano il cui mercato immobiliare sta già preparadosi ad una discreta impennata).

4-tutte le più grandi aziende quotate in borsa che hanno in Inghilterra la loro sede in quanto porta d'accesso al mercato unico europeo sono pronte a fare lo stesso, come pubblicamente dichiarato già da Vodafone (7ma azienda per dimensioni tra quelle quotate sulla borsa londinese), la stessa cosa hanno fatto sapere i costruttori automobilistici che hanno aperto fabbriche in Inghilterra nonché compagnie aeree come EasyJet e Ryanair per le quali l'accordo europeo di libero accesso ai cieli é di vitale importanza (e non a caso i titoli di easyJet e della controllante di British Airways hanno perso circa 1/3 del loro valore di borsa)

5-tutti i più grossi investimenti previsti per i prossimi anni sul territorio britannico sono stati congelati o posticipati in attesa di capire come si evolverà la storia e cosa riuscirà a negoziare l'UK in termini di accesso al mercato unico; parliamo di centinaia, se non migliaia, di miliardi di euro (bruscolini) che l'UK ha perso in una notte. Nel suo piccolo Ryanair ha già dichiarato di aver rivisto la politica di investimenti a favore di aeroporti estranei al territorio britannico ripianificando l'assegnazione di 50 nuovi aeromobili ad altre tratte. Sciocchezzuole.

6- per calmierare i cambi e i mercati sono dovute intervenire tutte le banche centrali dei 4 angoli del globo, ed è evidente che la calma é solo apparente e non potrà durare in eterno (lo Yuan ha iniziato a svalutare per riposizionarsi sulla sterlina nonostante l'accordo di Shangai siglato qualche mese fa e che avrebbe dovuto garantire la stabilità dei cambi per evitare corse alla svalutazione delle monete).

Ce ne sarebbero talmente tante di cose che sono cambiate da giovedì notte, solo che è perfettamente inutile elencarle se il presupposto di partenza è che il sole sorge comunque e che tutti raccontano solo frottole.
Il sole comunque sorge anche in Burkina Faso, che é dove meriterebbero di vivere certe sapienti e illuminate menti del "popolo" orgoglione.

Ad Maiora, domani c'è Italia - Germania, e su questo sono sicuro che "il popolo" é informatissimo e assolutamente competente.
E questo per stare solo all'economia che è la parte minore del problema: e peraltro andrebbe anche detto che questi interventi delle banche centrali sono costosi, e soldi sono della collettività, anche questo va conteggiato. Ma poi gli strumenti della bache centrali sono ormai esauriti: se come molti prevedono si abbatterà una speculazione contro l'Italia, le cui banche già sono in una condizione pericolosa per i valori di borsa troppo bassi, e contro il debito pubblico italiano voglio vedere quali strumenti saranno utilizzati...visto che ora sono finiti.
Poi ci sono gli effetti politici. Peraltro ora anche la revisione delle elezioni in Austria pongono un nuovo pericolo che si aggiunge agli altri...questo grazie alla Brexit.....passerà alla storia come la decisione più scema del mondo. Ed è già manifesto ed evidente, e siamo solo all'inizio dei guai, i maggiori non si sono ancora manifestati. Peraltro ai tifosi della fuoriuscita dall'Europa segnalo che presto avranno modo di sperimentare sulla loro (e purtroppo nostra) pelle gli effetti perché io penso che probabilmente l'Europa sia finita. Così vivranno l'ebrezza di vivere nella italietta senza la cattiva Europa, sarà una vera emozione, rispetto alla quale io spero e conto di essermene già andato via da questo Paese....
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 20:41:50 pm da mbelt »
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