Le banche italiane sono lo specchio di questo paese.
Per lo più sottocapitalizzate in modo vergognoso (come sottocapitalizzata é l'impresa italiana tutta per ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare), gestite con criteri feudali e clientelari, piene di crediti non esigibili, con soldi prestati alla pene di segugio spesso ad amici e conniventi, tecnicamente fallite da anni; insomma un disastro in cui Controllati, controllori e politica hanno banchettato allegramente insieme per decenni.
Poi é arrivata l'Europa, ora pure il bail in (in linea di principio sacrosanto, folle come tutte le esagerazioni quando si pretende di coinvolgere i correntisti che non hanno avuto 1 euro di interessi ma hanno solo pagato spese e commissioni) e la festa non é finita: nel senso che banchieri e amici di taverna hanno continuato allegramente, e continuano allegramente nella maggior parte dei casi, a impiegare il denaro in modi spesso "inadeguati" (eufemismo) forti della consapevolezza che c'è sempre una stampella a cui appoggiarsi, a Francoforte, a Roma, a Bruxelles.
Hanno ragione gli europei a pretendere "il sangue", se questo servisse a farla pagare ai responsabili criminali di questi disastri e a riformare completamente un settore marcio che é una delle prime cause di debolezza strutturale di questo paese.
Invece non succede, succede che il sangue é quello dei correntisti e degli "investitori retail" (che detto più volgarmente é il pensionato a cui il funzionario di banca ha rifilato l'obbligazione raggirandolo), dei c.d. risparmiatori, mentre i veri responsabili di questi disastri, gli sciacalli che si sono arricchiti tra bonus e buonuscite mentre ne facevano di cotte e di crude alle e sulle spalle della gente, non pagano mai.
Si, più che meritata. Sacrosanta e anche tardiva (sono anni che si parla del sistema bancario italiano e sono anni che si fa finta di non vedere facendo finta che tutto va bene così).
Si fosse fatta davvero l'unione bancaria europea sarebbe stato l'unico modo per fare una riforma altrimenti irrealizzabile a livello nazionale per le ovvie resistenze e connivenze corporative. Avremmo detto "ce lo impone l'Europa" (un classico), gli eurofobi avrebbero sbraitato le loro solite idiozie sulla perdita di sovranità, ma di fatto avremmo portato a casa una riforma strutturale di tutto il sistema.
Invece così ci troviamo a metà del guado, costretti a subire alcune norme (come il bail in) senza però aver rimosso le cause delle c.d. "bad practice", e con le banche (molte, non tutte ma comunque tante da generare un rischio di sistema che le coinvolge tutte), sempre più esposte ai rischi delle intemperie e delle speculazioni internazionali (come dimostra il caso MPS scesa sotto a 800 milioni di capitalizzazione in pochi giorni e che ha costretto consob a vietare vendite allo scoperto).