Orologico Forum 3.0

Come va il lusso?

mbelt

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #45 il: Agosto 21, 2016, 08:58:12 am »
Tornare indietro su livelli di produzione pari ad 1/10 degli attuali é virtualmente impossibile perché tutto il baraccone di fuffa va sostenuto da alti volumi e conseguente elevata marginalità. Sono vittime delle loro stesse strategie che per anni gli hanno garantito le grandi abbuffate, e che oggi li legano mani e piedi ad un volume di prodotto che non riescono più a collocare sul mercato e che ha inflazionato tutto il sEttore facendo perdere all'oggetto molto del suo appeal legato al valore nel tempo oltre che il suo antico pregio.
Possono solo sperare che passi la buriana e che nuovi mercati emergenti tornino a stimolare la domanda. Ma é una speranza tutt'altro che concreta perché questa non è solo una crisi congiunturale ma bensì strutturale.
Prendete il verdone n.1 e l'ultimo andato in stampa, nel secondo ci sono il triplo delle pagine scritte con un carattere grande la metà, e si contano almeno 10 volte i modelli presenti nel primo.
Troppi marchi, troppi modelli (molto spesso inutili) e troppi pezzi di ciascun modello hanno sputtanato tutto.
Angelo, scusa, con una crisi strutturale del genere che fai se non diminuire la produzione. Non puoi inventarti una edizione limitata al mese che nessuno se la beve più. Inoltre ci sarà da smaltire da parte dei concessionari o dei reseller tutto l'invenduto a prezzi di realizzo. Io penso che ci sarà un aumento della produzione di quei pezzi che tirano, non tanto, ma vedrete che Nautilus e Royal Oak , nelle loro declinazioni jumbo saranno prodotti in più esemplari, magari centellinando bene e mescolandoli ma vedrete che saranno prodotti. I concessionari, pochi, che rimarranno in piedi potranno vendere solo quelli per marginare. Io ho informazioni che sia già iniziata. Un noto concessionario in riva all'adriatico non ha problemi a darvi un Nautilus a listino....
Inevitabile il Nautilus in pronta consegna a listino. Vedrai che presto sarà anche sotto il listino come, preciso, saranno sotto e a prezzi da saldo tutti gli orologi di alto livello. Chi ha soldi in questo momento si prepari perché presto si faranno acquisto da discount di pezzi bellissimi, cioè di praticamente tutto il listino. Sempre che non accadano improvvisamente fatti imprevedibili ad oggi, cosa che mi sembra difficile. Quanto alla riduzione della produzione, per i piccoli è possibile, ma per grandi aziende no, non è sostenibile oltre una certa percentuale. Ecco perché vedremo molte chiusure.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Come va il lusso?
« Risposta #46 il: Agosto 21, 2016, 09:22:37 am »
Io non ho mai visto così tanti nautilus nuovi da 3 reseller come quest'anno.
Dal crono al calendario, ne ho contati una dozzina, più vari aquanaut e il resto.
Su chrono24 ne danno disponibili 1003, che per quanto non possano essere tutti annunci reali, vuol dire che l'offerta supera ampiamente la domanda.
Di RO assortiti solo 2455  :D :D :D :D

Il lusso bisogna anche saperlo vendere, perchè è facile diventare avidi quando si vede che la domanda cresce sempre e su PP ho letto che anche all'estero c'è qualcuno che si domanda se l'aumento degli ultimi anni non sia stato eccessivo.
Rolex non ne parliamo, ne producono sempre tantissimi, capire se le vetrine siano ferme o si vendano è impossibile

Re:Come va il lusso?
« Risposta #47 il: Agosto 21, 2016, 09:23:58 am »
I piccoli saranno quelli che patiranno maggiormente e a chiudere se mai chiuderanno saranno quelle aziende che hanno sempre arrancato o che miracolosamente hanno prodotto utili discreti in tempi di vacche grasse. Le più performanti, le più storiche , quelle con una maggiore tradizione , resteranno dove sono.
Trovare un orologio ambito e ricercato oggi da un unico concessionario non è sintomo di nulla, specie quando in tutti i concessionari tale modello non lo trovi per via delle liste di stesa pluriennali e per il fatto che dalla casa non distribuiscono più quel modello da almeno due mesi a questa parte. Inevitabile che sia a listino dai concessionari , anzi , ovvio.

Re:Come va il lusso?
« Risposta #48 il: Agosto 21, 2016, 09:32:40 am »
Io non ho mai visto così tanti nautilus nuovi da 3 reseller come quest'anno.
Dal crono al calendario, ne ho contati una dozzina, più vari aquanaut e il resto.
Su chrono24 ne danno disponibili 1003, che per quanto non possano essere tutti annunci reali, vuol dire che l'offerta supera ampiamente la domanda.
Di RO assortiti solo 2455  :D :D :D :D

Il lusso bisogna anche saperlo vendere, perchè è facile diventare avidi quando si vede che la domanda cresce sempre e su PP ho letto che anche all'estero c'è qualcuno che si domanda se l'aumento degli ultimi anni non sia stato eccessivo.
Rolex non ne parliamo, ne producono sempre tantissimi, capire se le vetrine siano ferme o si vendano è impossibile

A me ne dà disponibili 1143 se ricerchi Nautilus , mentre se ricerco solo 5711 ne trovò 145. Di questi 145 quanti sono i vecchi ? Quanti sono quelli millantati ? A che prezzo OGGI vengono venduti ?
I 145 Nautilus 5711 ad OGGI coprirebbero la richiesta ?

ilcommesso

Re:Come va il lusso?
« Risposta #49 il: Agosto 21, 2016, 09:39:12 am »
I piccoli saranno quelli che patiranno maggiormente e a chiudere se mai chiuderanno saranno quelle aziende che hanno sempre arrancato o che miracolosamente hanno prodotto utili discreti in tempi di vacche grasse. Le più performanti, le più storiche , quelle con una maggiore tradizione , resteranno dove sono.
Trovare un orologio ambito e ricercato oggi da un unico concessionario non è sintomo di nulla, specie quando in tutti i concessionari tale modello non lo trovi per via delle liste di stesa pluriennali e per il fatto che dalla casa non distribuiscono più quel modello da almeno due mesi a questa parte. Inevitabile che sia a listino dai concessionari , anzi , ovvio.

Non sono così sicuro.
Un produttore da un centinaio di pezzi all'anno come Urwerk o Laurent Ferrier non penso risentirà troppo dell'attuale crisi, avendo una nicchia di clienti presumo abbastanza fidelizzati.
In una struttura con pochi dipendenti penso sia più semplice rallentare il lavoro (le finiture richiedono solo quello, cura maniacale con grande dispendio di tempo), mentre laddove è maggiore sia il numero di addetti che la componente automatizzata, le macchine si possono spegnere, ma il personale prima o poi va licenziato, per ridurre i costi.

Per quello, se ci si è fatti ingolosire da un mercato che saliva a doppia cifra ogni anno, al primo segno di rallentamento (non dico crisi, perchè per alcune aziende sembra che passare da +20% all'anno a +8% sia un dramma) è normale trovare concessionari e magazzini pieni di orologi da smaltire.

ilcommesso

Re:Come va il lusso?
« Risposta #50 il: Agosto 21, 2016, 09:44:25 am »
Io non ho mai visto così tanti nautilus nuovi da 3 reseller come quest'anno.
Dal crono al calendario, ne ho contati una dozzina, più vari aquanaut e il resto.
Su chrono24 ne danno disponibili 1003, che per quanto non possano essere tutti annunci reali, vuol dire che l'offerta supera ampiamente la domanda.
Di RO assortiti solo 2455  :D :D :D :D

Il lusso bisogna anche saperlo vendere, perchè è facile diventare avidi quando si vede che la domanda cresce sempre e su PP ho letto che anche all'estero c'è qualcuno che si domanda se l'aumento degli ultimi anni non sia stato eccessivo.
Rolex non ne parliamo, ne producono sempre tantissimi, capire se le vetrine siano ferme o si vendano è impossibile

A me ne dà disponibili 1143 se ricerchi Nautilus , mentre se ricerco solo 5711 ne trovò 145. Di questi 145 quanti sono i vecchi ? Quanti sono quelli millantati ? A che prezzo OGGI vengono venduti ?
I 145 Nautilus 5711 ad OGGI coprirebbero la richiesta ?
Io ti scrivo ciò che ho visto.
Orologi nuovi, sigillati e non, tutti nautilus, ma non 3700 et similia, bensì crono e calendari.
Forse costano troppo, forse non si rivalutano come la gente crede, forse semplicemente piacciono meno dei rispettivi solotempo: il caso del RO 15202 e perpetuo è emblematico, usati si trovano a prezzi non troppo distanti,sebbene uno sia un vero complicato.
Però mentre PAM, rolex, Off shore ne ho sempre visti molti, di nautilus non avevo mai visto una simile abbondanza.
Parliamo di orologi prodotti a tiratura bassa, ma forse troppo elevata per il mercato, che alla fine premia sempre e solo alcune referenze.

Re:Come va il lusso?
« Risposta #51 il: Agosto 21, 2016, 10:06:41 am »
Io non ho mai visto così tanti nautilus nuovi da 3 reseller come quest'anno.
Dal crono al calendario, ne ho contati una dozzina, più vari aquanaut e il resto.
Su chrono24 ne danno disponibili 1003, che per quanto non possano essere tutti annunci reali, vuol dire che l'offerta supera ampiamente la domanda.
Di RO assortiti solo 2455  :D :D :D :D

Il lusso bisogna anche saperlo vendere, perchè è facile diventare avidi quando si vede che la domanda cresce sempre e su PP ho letto che anche all'estero c'è qualcuno che si domanda se l'aumento degli ultimi anni non sia stato eccessivo.
Rolex non ne parliamo, ne producono sempre tantissimi, capire se le vetrine siano ferme o si vendano è impossibile

A me ne dà disponibili 1143 se ricerchi Nautilus , mentre se ricerco solo 5711 ne trovò 145. Di questi 145 quanti sono i vecchi ? Quanti sono quelli millantati ? A che prezzo OGGI vengono venduti ?
I 145 Nautilus 5711 ad OGGI coprirebbero la richiesta ?
Io ti scrivo ciò che ho visto.
Orologi nuovi, sigillati e non, tutti nautilus, ma non 3700 et similia, bensì crono e calendari.
Forse costano troppo, forse non si rivalutano come la gente crede, forse semplicemente piacciono meno dei rispettivi solotempo: il caso del RO 15202 e perpetuo è emblematico, usati si trovano a prezzi non troppo distanti,sebbene uno sia un vero complicato.
Però mentre PAM, rolex, Off shore ne ho sempre visti molti, di nautilus non avevo mai visto una simile abbondanza.
Parliamo di orologi prodotti a tiratura bassa, ma forse troppo elevata per il mercato, che alla fine premia sempre e solo alcune referenze.

Ma non metto in dubbio che tu li abbia visti dai reseller, però occorre anche sapere il prezzo che chiedevano per quei modelli.
Nautilus Chrono così come i 5712 li ho visti anche io da reseller torinesi e ho conferma da amici romani che tali orologi sono anche a Roma. Ma a che prezzi li hai visti ? Perché se li hai visti almeno a listino c'è davvero da sorprendersi !

ciaca

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #52 il: Agosto 21, 2016, 10:07:59 am »
A proposito di 5711 a luglio un amico reseller ne aveva due entrambi mai indossati (ma non imbustati). Non riuscendo a venderli su ch24 (sempre perché su ch24 non si riesce a vendere roba che superi i 5/6 mila euro) e men che meno su una piazza morta come Palermo, se li è portati su a Monaco dove li ha venduti entrambi prima di subito, ma ad altri commercianti e ad altri prezzi.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #53 il: Agosto 21, 2016, 10:24:10 am »
Mia opinione questa che espongo. I grandi sono per certi aspetti molto ma molto più vulnerabili dei piccoli, perché sono meno capaci di resistere diminuendo la produzione ( che probabilmente ad oggi dovrebbe essere circa dimezzata). Eppure i piccoli saranno i primi a chiudere. Perché ? Perché da soli non possono reggere una crisi del settore di questa portata. Io penso che chiuderanno molti indipendenti e che chiuderanno diverse case storiche. Vedremo quali.
Sono contento ora di leggere che molti fans delle case più grandi abbiano capito, o stiano cominciando a capire, che accanto all'assenza degli investimenti sul prodotto e sui servizi al cliente, l'eccesso dei numeri di produzione è stato l'altro vero cancro del mondo dell'alta orologeria. Sino a poco tempo fa, ma ancora pochi giorni fa, alcuni scrivevano che senza quei numeri mostruosi non di poteva vivere. È il comtrario: si può vivere solo senza quei numeri mostruosi di produzione. Senza quei numeri mostruosi di referenze. Calando i numeri diventerà più selezioniamo anche il mondo dei collezionisti ed appassionati. Addio ai doppio lavorasti, commercianti in nero mascherati, addio a coloro che si fingono appassionati di orologi ma in realtà sono appassionati solo dalle rivalutazioni. Per costoro saranno dolori. Il prodotto potrà essere più curato, il cliente idem. Sempre che però il settore resti in piedi cosa tutt'ora molto ma molto dubbia per tante ragioni.
« Ultima modifica: Agosto 21, 2016, 10:36:35 am da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

tick

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #54 il: Agosto 21, 2016, 10:38:27 am »
Secondo me Patrizio da quella paginetta si può estrarre poco per quanto riguarda gli orologi (ma non solo quelli), molto più interessanti i report di Deloitte che abbiamo commentato in passato, a fuoco sull’argomento e ben frazionati. (Mi permetto anche un piccolo OT sulla qualità delle analisi del Sole che ultimamante in molti settori sta arrivando a dei livelli davvero imbarazzanti).
Che ci siano in giro troppi orologi però è evidente. A parole una riduzione della produzione potrebbe aiutare ma su questo mi permetto un paragone con un settore, la siderurgia, che conosco da vicino e che consente diversi paralleli (come fornisce anche esempi in senso opposto). Per anni credendo in una capacità infinita di assorbimento da parte del mercato si è investito molto in innovazione di processo e poco in quella di prodotto. Il risultato è stato un output che è aumentato a dismisura, con ogni impianto nuovo che produceva un ordine di grandezza sopra quelli precedenti. Soprattutto nel far east, che era in ritardo tecnologico, le nuove installazioni hanno immesso sul mercato molto più di quanto necessario. La crisi globale ha fatto il resto. Ci si ritrova così con impianti al 30% della capacità produttiva e costi miliardari da ammortizzare. La politica, essendo la siderurgia un settore strategico, ha provato a mettere qualche pezza e fare qualche trucchetto (dumping) ma con soluzioni di breve respiro. Si è arrivati ad utilizzare il prodotto finito come materiale da fondere. E arriviamo alla riduzione della produzione, ovvia conseguenza, che però non ha funzionato come previsto. E’ vero, sono morti molti impianti minori, ma quelli nuovi sono ancora a livelli di produzione ridottissimi. Questo perchè buona parte del prodotto è oggi considerato commodity: nel nostro campo è paragonabile all’indistinto piattume delle mille referenze che alla fine forniscono un servizio, l’ora, facilmente sostituibile. Inoltre la situazione del mercato ha portato più di una volta ad un timido rialzo dei prezzi per situazioni contingenti: questo ha provocato fiammate sui prezzi che hanno convinto chi aveva gli impianti al 20% di riportarli di nuovo al 70%, inondando il mercato nuovamente ed abbattendo ancora i prezzi. Questo per dire che non basta girare indietro la manopola della produzione, fino a che la capacità installata di tutte le case di orologeria resterà superiore in maniera netta alla domanda, allora non cambierà nulla. Fino a che non vedremo molto sangue scorrere, e tante case chiudere definitivamente baracca, la situazione sarà quella di oggi o dei periodi a venire.
Sicuramente vedremo una riconversione verso le referenze più richieste, ma anche quello non può essere che un palliativo: nel momento in cui la favola del Nautilus che arriva in 2 anni al doppio del listino comincerà a scemare, l’effetto crollo sarà amplificato da chi si disfa dell’usato per non restare col cerino in mano.
Sempre per stare nell’ambito della siderurgia, chi invece sta facendo i soldi è chi in passato ha investito innovando il prodotto: acciai speciali, nanotecnologie ecc., ed i relativi brevetti, oggi consentono di produrre numeri ragionevoli con buoni margini. Sono cose che a differenza degli orologi servono, non che ci sono per soddisfare il gusto personale. E qui le cose a mio modo di vedere prendono due strade separate.
Gli orologi che “servono”, domani, saranno gli smartwatch di cui abbiamo abbondantemente discusso. Hanno, e avranno sempre più, un set di funzioni legate alla quotidianità che li renderanno semplicemente comodi, magari in altre forme. E credo che questi sostituiranno la fascia bassa e media del mercato.
Sugli orologi “inutili”, quelli di lusso, credo che si tornerà a richiedere qualcosa di più che il semplice nome sul quadrante. Sono convinto che soluzioni innovative dovremo pur vederle, oppure qualità nella realizzazione di quelle più consolidate, oppure produzioni artigianali d’eccellenza, per convincere l’acquirente che sta portando a casa qualcosa di lusso si, ma con del valore all’interno.
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mbelt

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #55 il: Agosto 21, 2016, 10:51:11 am »
Secondo me Patrizio da quella paginetta si può estrarre poco per quanto riguarda gli orologi (ma non solo quelli), molto più interessanti i report di Deloitte che abbiamo commentato in passato, a fuoco sull’argomento e ben frazionati. (Mi permetto anche un piccolo OT sulla qualità delle analisi del Sole che ultimamante in molti settori sta arrivando a dei livelli davvero imbarazzanti).
Che ci siano in giro troppi orologi però è evidente. A parole una riduzione della produzione potrebbe aiutare ma su questo mi permetto un paragone con un settore, la siderurgia, che conosco da vicino e che consente diversi paralleli (come fornisce anche esempi in senso opposto). Per anni credendo in una capacità infinita di assorbimento da parte del mercato si è investito molto in innovazione di processo e poco in quella di prodotto. Il risultato è stato un output che è aumentato a dismisura, con ogni impianto nuovo che produceva un ordine di grandezza sopra quelli precedenti. Soprattutto nel far east, che era in ritardo tecnologico, le nuove installazioni hanno immesso sul mercato molto più di quanto necessario. La crisi globale ha fatto il resto. Ci si ritrova così con impianti al 30% della capacità produttiva e costi miliardari da ammortizzare. La politica, essendo la siderurgia un settore strategico, ha provato a mettere qualche pezza e fare qualche trucchetto (dumping) ma con soluzioni di breve respiro. Si è arrivati ad utilizzare il prodotto finito come materiale da fondere. E arriviamo alla riduzione della produzione, ovvia conseguenza, che però non ha funzionato come previsto. E’ vero, sono morti molti impianti minori, ma quelli nuovi sono ancora a livelli di produzione ridottissimi. Questo perchè buona parte del prodotto è oggi considerato commodity: nel nostro campo è paragonabile all’indistinto piattume delle mille referenze che alla fine forniscono un servizio, l’ora, facilmente sostituibile. Inoltre la situazione del mercato ha portato più di una volta ad un timido rialzo dei prezzi per situazioni contingenti: questo ha provocato fiammate sui prezzi che hanno convinto chi aveva gli impianti al 20% di riportarli di nuovo al 70%, inondando il mercato nuovamente ed abbattendo ancora i prezzi. Questo per dire che non basta girare indietro la manopola della produzione, fino a che la capacità installata di tutte le case di orologeria resterà superiore in maniera netta alla domanda, allora non cambierà nulla. Fino a che non vedremo molto sangue scorrere, e tante case chiudere definitivamente baracca, la situazione sarà quella di oggi o dei periodi a venire.
Sicuramente vedremo una riconversione verso le referenze più richieste, ma anche quello non può essere che un palliativo: nel momento in cui la favola del Nautilus che arriva in 2 anni al doppio del listino comincerà a scemare, l’effetto crollo sarà amplificato da chi si disfa dell’usato per non restare col cerino in mano.
Sempre per stare nell’ambito della siderurgia, chi invece sta facendo i soldi è chi in passato ha investito innovando il prodotto: acciai speciali, nanotecnologie ecc., ed i relativi brevetti, oggi consentono di produrre numeri ragionevoli con buoni margini. Sono cose che a differenza degli orologi servono, non che ci sono per soddisfare il gusto personale. E qui le cose a mio modo di vedere prendono due strade separate.
Gli orologi che “servono”, domani, saranno gli smartwatch di cui abbiamo abbondantemente discusso. Hanno, e avranno sempre più, un set di funzioni legate alla quotidianità che li renderanno semplicemente comodi, magari in altre forme. E credo che questi sostituiranno la fascia bassa e media del mercato.
Sugli orologi “inutili”, quelli di lusso, credo che si tornerà a richiedere qualcosa di più che il semplice nome sul quadrante. Sono convinto che soluzioni innovative dovremo pur vederle, oppure qualità nella realizzazione di quelle più consolidate, oppure produzioni artigianali d’eccellenza, per convincere l’acquirente che sta portando a casa qualcosa di lusso si, ma con del valore all’interno.
Nella sostanza concordo, ma pensò che il processo sia già molto più avanzato in orologerìa di quanto non scrivi. E l'alta orologerìa , più ridotta mie numeri, molto più ridotta nei numeri, dovrà ricominciare ad investire sul prodotto ( e per fortuna non servono i capitali necessari per le acciaierie), sulla qualità e sulle tecnologie. Perché senza un rilancio anche tecnologico il prodotto è finito. Tra l'altro quando si racconta il passato si dovrebbe evitare di idealizzarlo. Prima della crisi del quarzo, quando davvero esisteva l'industria dell'orologeria meccanica , il settore si aggiornava continuamente, nei processi, nel prodotto e nel design. Poi tutto si interruppe. Il fatto che poichè c'è il quarzo e lo smartwatch non si debba più investire è semplicemente errato. Si deve ancora di più investire, e soprattutto si doveva molto più investire sul prodotto, meno marketing e soldi buttati per far e diventare moda quello che non può essere moda, ma che dovrebbe essere l'opposto della moda. Voler forzare oltre ogni limite di quantità l'orologeria alta ha portato ha scadimento del prodotto, e alla sostituzione degli appassionati con gli investitori, i quali quando si renderanno conto che i loro investimenti sono già oggi perdenti, venderanno in massa anche loro....ci sarà tanta sofferenza e tanto tempo prima che qualcosa si riprenda.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

guagua72

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #56 il: Agosto 21, 2016, 10:52:36 am »
Rispondo a Marco, permettendomi di leggere meglio l'intervento di Tick che ha spunti oltremodo interessanti.
L'orologeria sta vivendo una forte crisi, crisi che stiamo vedendo solo noi in maniera così mordace. Attenzione, il grande pubblico Europeo, anche danaroso, vede ancora l'orologio di lusso come una specie di bene rifugio, non si sta ancora accorgendo dell'ondata. Adottando quindi strategie molto conservative si butta sui tre/quattro marchi di valore che potranno sfruttare questa ricerca di "miglior tenuta". Come dare torto a chi sceglie un marchio anche per il valore economico, per la capacità di svalutarsi meno? Dopo tutto l'allocazione delle risorse scarse, anche in maniera inconsapevole porta a scelte spesso conservative.  Teniamo presente quindi,  anche il valore del marchio nel settore per capire ciò che significa sopportare la crisi. Temo, purtroppo, che molti indipendenti, non essendo percepiti come "di valore" o "di tenuta" nel tempo possano sopportare molto meno questa ondata.

mbelt

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #57 il: Agosto 21, 2016, 11:14:31 am »
Rispondo a Marco, permettendomi di leggere meglio l'intervento di Tick che ha spunti oltremodo interessanti.
L'orologeria sta vivendo una forte crisi, crisi che stiamo vedendo solo noi in maniera così mordace. Attenzione, il grande pubblico Europeo, anche danaroso, vede ancora l'orologio di lusso come una specie di bene rifugio, non si sta ancora accorgendo dell'ondata. Adottando quindi strategie molto conservative si butta sui tre/quattro marchi di valore che potranno sfruttare questa ricerca di "miglior tenuta". Come dare torto a chi sceglie un marchio anche per il valore economico, per la capacità di svalutarsi meno? Dopo tutto l'allocazione delle risorse scarse, anche in maniera inconsapevole porta a scelte spesso conservative.  Teniamo presente quindi,  anche il valore del marchio nel settore per capire ciò che significa sopportare la crisi. Temo, purtroppo, che molti indipendenti, non essendo percepiti come "di valore" o "di tenuta" nel tempo possano sopportare molto meno questa ondata.
Mi convince poco, e spiego il perché. Questo tuo ragionamento era calzante per descrivere quanto accaduto nella precedente crisi. La crisi economica indotta dal fallimento di Lehman Brothers nel 2008. In quella crisi li , devastante, in Europa e negli USA funzionò questo meccanismo. Era un crisi non strutturale del settore dell'orologeria, ma derivata, neppure primaria. Si vendeva tantissimo in Asia, dove i numeri tenevano su i prezzi. Si vendeva tantissimo a Roma, piena di turisti asiatici che compravano quanto era più costoso. Ma ora è tutto diverso, totalmente. Ora, anzi da tre anni, da quando è iniziato il crollo cinese, è tutto cambiato. Tanti hanno continuato ad "investire" in orologi dei quattro marchi ( penso meno di quattro). Ma costoro, a cui della passione non frega nulla, e hanno acquistato spesso grazie a consulenti interessati,come reagiranno quando vedranno prezzi andare a picco? Penso venderanno, non vedo alternative.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Come va il lusso?
« Risposta #58 il: Agosto 21, 2016, 11:33:26 am »
Quoto Giorgio....seppur non comprendo ancora come si possa parlar d'investimenti o beni rifugio nell'orologeria quando quasi sempre ci si perde qualcosa,tanto o poco che sia,qualche volta si va pari e raramente ci si guadagna un'inezia (non voglio nemmeno parlare di quei casi infinitesimali in cui si ha forti guadagni perche percentualmente non hanno rilievo).
è pur vero che in Italia siamo stati per anni grandi investitori di BOT all'1/2% pero parlar di bene rifugio con l'orologeria mi sembra follia anche perche ci riferiamo a un target di "investitori" di medio alto livello che dovrebbero conoscere altri prodotti per far fruttare in modo più redditizio il danaro.

Per quanto riguarda i 1000 o anche 150 Nautilus  su ch24 disponibili ad esser venduti a me sembrano esser comunque un'enormità per un orologio che viene dipinto come il segna tempo dei desideri, quello per cui si sta in lista di attesa per anni e l'orologio bene rifugio per eccellenza , il più facile da rivendere.... ma ne siamo sicuri?  Perche se la richiesta é cosi alta, tolti quelli che vendono con forte sovraprezzo, di tutti gli altri non se ne dovrebbe trovare uno.... Cioè la mia riflessione è, se compro molto caro un prodotto perche la promessa è di una rivendita immediata addirittura con una plusvalenza... Se m ritrovo sul mercato 150 pezzi invenduti disponibili significa che io probabilmente venderò abbassando più degli altri il prezzo, è corretto?
In sintesi si va a far benedire il beneficio brand....
Se penso che a me girano quando trovo un mio segnatempo raro pagato 1/3 di un Nautilus su ch24 che non vien venduto velocemente...... Figuriamoci 150 pezzi o 1000!!!!  ;D

Re:Come va il lusso?
« Risposta #59 il: Agosto 21, 2016, 11:48:45 am »
Quoto Giorgio....seppur non comprendo ancora come si possa parlar d'investimenti o beni rifugio nell'orologeria quando quasi sempre ci si perde qualcosa,tanto o poco che sia,qualche volta si va pari e raramente ci si guadagna un'inezia (non voglio nemmeno parlare di quei casi infinitesimali in cui si ha forti guadagni perche percentualmente non hanno rilievo).
è pur vero che in Italia siamo stati per anni grandi investitori di BOT all'1/2% pero parlar di bene rifugio con l'orologeria mi sembra follia anche perche ci riferiamo a un target di "investitori" di medio alto livello che dovrebbero conoscere altri prodotti per far fruttare in modo più redditizio il danaro.

Per quanto riguarda i 1000 o anche 150 Nautilus  su ch24 disponibili ad esser venduti a me sembrano esser comunque un'enormità per un orologio che viene dipinto come il segna tempo dei desideri, quello per cui si sta in lista di attesa per anni e l'orologio bene rifugio per eccellenza , il più facile da rivendere.... ma ne siamo sicuri?  Perche se la richiesta é cosi alta, tolti quelli che vendono con forte sovraprezzo, di tutti gli altri non se ne dovrebbe trovare uno.... Cioè la mia riflessione è, se compro molto caro un prodotto perche la promessa è di una rivendita immediata addirittura con una plusvalenza... Se m ritrovo sul mercato 150 pezzi invenduti disponibili significa che io probabilmente venderò abbassando più degli altri il prezzo, è corretto?
In sintesi si va a far benedire il beneficio brand....
Se penso che a me girano quando trovo un mio segnatempo raro pagato 1/3 di un Nautilus su ch24 che non vien venduto velocemente...... Figuriamoci 150 pezzi o 1000!!!!  ;D

150 Nautilus 5711 di tutte le tipologie.
Non sono richieste tutte le tipologie di questo orologio.
Quello che la gente vuole è il 5711 dial scuro in acciaio. Quindi disponibili  ce ne sono 15  nuovi. Ma a che prezzi ? 15 nel mondo , non in Italia !
Detto questo :
Non mi sembra che vi sia poi sul mercato tutto questo quantitativo di Nautilus!
« Ultima modifica: Agosto 21, 2016, 12:00:28 pm da BadoeroII »