Gli orologi commerciali, per intenderci alcuni rolex (provate a cercare un 116520 in questo momento per non parlare del nuovo ceramica), alcuni Patek, alcuni AP e pochissimo altro, non li svende nessuno.
Parliamo invece di marchi come Roger Dubuis e Ulysse Nardin, per esempio; questi non trovano più neanche i concessionari disposti a caricarseli in conto vendita, e non hanno praticamente più mercato (UN era forte in Russia e altri paesi dell'est).
Poi ci sono i classici formali, anche grandi come una pizza, che sono tutti virtualmente fermi (anche quelli di marchio forte come PP e VC).
Anche Rolex ha diverse referenze che non vendono, ma che nei fatti non hanno mai venduto neanche in periodi più floridi. Potrebbero stonare il catalogo di un buon 70% di modelli e nessuno se ne accorgerebbe. Idem dicasi per Omega, che a parte un paio di speedmaster vende poco o nulla, inclusi seamaster e planet ocean.
Non parliamo poi degli altri marchi del gruppo Swatch, Blancpain e Breguet sono finite (lo erano anche prima ma ora è clamoroso).
Swatch si tiene a galla soprattutto con la fascia bassa dove Longines lavora ancora discretamente.
Non parliamo poi dei complicati, che siano tourbillon o ripetizioni, calendari o vattelapesca, non li vuole praticamente più nessuno (soffrono anche quelli dei marchi più forti) anche perché hanno tutti quel look classico che non piace più.
Comunque sono il minore dei problemi perché ne fanno relativamente pochi e non sono quelli che devono tirare la caretta. Sono i solo tempo casual che danno i grandi numeri (e infatti tutte le case si sono attrezzate in tal senso) ma che in molti casi non vendono nenche quelli (vedasi Overseas che hanno ridisegnato proprio perché andava malissimo la vecchia serie).
É la tempesta perfetta perché alla crisi dei mercati trainanti si accompagna una crisi generale dell'appetibilitá di questi oggetti da parte delle nuove generazioni che possono spendere nel momento in cui una nuova generazione di prodotti (Smart watch) inizia a fare concorrenza diretta all'orologeria griffata e proprio nel momento di massima espansione della produzione di orologi meccanici con annessi investimenti in produzione e marketing che rischiano di andare in cenere. Se queste aziende non fossero controllate da gruppi che hanno spalle larghe e possono permettersi anche certe perdite grazie alla loro solidità finanziaria, sarebbero già fallite in buona parte.
Concordo integralmente con la tua analisi sempre puntuale e scritta con umiltà.
Alla fine saremo sommersi da ciò che tanto già prima non si vendeva , e i prezzi saranno interessanti.
Le cose belle,rare e ricercate eventualmente potranno subire una lieve inflazione come è sempre stato in un mercato altalenante. D'altronde si parla di ciclicità non a caso. Ma poi torneranno sempre su e nessuno regala niente.
Vado su Dario, con lui concordo che certe referenze saranno stabili. Addirittura certi Rolex, forse, non vedranno nemmeno cali di prezzo come giustamente rilevava Angelo poco sopra. ma stiamo parlano sempre di orologi sotto i 10.000 Euro. Anche nautilus e Royal Oak concordiamo tutti, a meno di un disastro totale, potranno tenere il prezzo.
Vado al discorso investimento e bene rifugio perchè secondo me mi avete frainteso. Inanzitutto non sto parlando di guadagno, il bene rifugio tipico è quello che consente di non perdere, è quello che va bene perchè ti fa mantenere inalterato il capitale. Questo è il concetto di bene rifugio legato all'orologeria: un accessorio da indossare, piacevole, che dopo qualche anno puoi vendere senza troppa fatica e che ha mantenuto il suo prezzo o lo ha perso di poco. Quale altra cosa che usiamo può avere questo effetto? alcuna, eccetto auto classiche in casi molto molto particolari e molto molto più dispendiosi. I guadagni? Non cerdo che le speculazioni si possano legare a questi oggetti. Però sinceramente molti stanno attenti a non farsi troppo male. Di conseguenza, quel poco di domanda che ci sarà sarà portata o al vintage ( anche per i prezzi) o ai soliti marchi, almeno finchè non arriveranno i Drotz al 70% di sconto e allora a quel punto si faranno vedere gli appassionati che nella fascia dei 5000 sono il doppio di quelli nella fascia dei 10000.
Detto questo, ripeto, anche sui sommi e imbattibili nautilus 5711 e 15202 con quadrante scuro, non si vedranno escalation ma nemmeno decalage importanti. Nel peggiore dei casi si troveranno più facilmente magari con un pò di sconto, come è accaduto per i Daytona, introvabili per un quinquennio poi più accesibili, perchè erano arrivati altri staus simbol ( I Jumbo di Genta), ma alla fine hanno sostanzialmente tenuto. Una certa middle class europea e statunitense, andrà a ricercare queste referenze e ne sarà comunque attratta, soprattutto a prezzi stabili. Questo è il mercato? Affatto, il mercato concentrato come ha detto angelo sui prodotti medio/bassi di Swatch Group, Longines, Tissot, Hamilton oppure Philip Watch, Wiler Wetta, tante referenze Tag heuer da prezzo, Bulova, Sector e compagnia cantante che è quello che vediamo nelle vetrine delle innumerevoli orologerie delle città , piangerà lacrime amare schiacciato dagli Smartwatch, come pure quello delle brandizzazioni tipo Gucci o peggio D&G . Il mercato d'alta gamma invece sentirà la crisi asiatica, ma colpirà i brand più deboli, gli indipendenti e le grandi complicazioni. I Grandi gruppi se la giocheranno sulla fascia attorno ai 4/5000, quella che ha reso forte Rolex. Vedo Cartier ad esempio andare in quella direzione, robustezza, eleganza, calibri di manifattura non esagerati ma completi.