È del tutto evidente che piú che un neocolonialismo quello americano è sempre più un tentativo di creare disordine per ostacolare la fisiologica espansione di potenze come Cina e Russia.
Creare guerre, rivoluzioni e colpi di stato in tutto ciò che sta intorno a queste due potenze serve a non consentirgli normali relazioni commerciali e fisiologiche presenze strategiche.
È un tentativo disperato di ostacolare l'avanzata non solo di potenze economiche concorrenti, ma anche e sopratutto modelli di stato concettualmente diversi da quello che gli atlantisti vogliono venderci come unico possibile oltre che superiore sul piano morale, ma che é sempre più un facile inganno fondato sul sistematico e scientifico condizionamento delle menti a favore di élites (quelle che chiamiamo genericamente e populisticamente "poteri forti") che possono prendere il controllo del potere in modo apparentemente dolce ma con effetti sociali poi dirompenti.
Perché queste elites in questo modo non esprimono più statisti ma mediocri burocrati baluardi della conservazione e della retroguardia incapaci di governare i fenomeni che la storia mette in moto, capaci solo di amministrare l'ordinario al solo scopo di tutelare gli interessi corporativi di tali elites con conseguenze sull'interesse collettivo e la coesione sociale che ormai sono sotto gli occhi di tutti in tutto l'occidente.
Surreali dibattiti di queste settimane come quelli su Aleppo, sulle (tardive) prese di posizione francesi e tedesche contro certe usanze islamiste, sulle rivolte dei neri in tutti gli USA, sulla campagna presidenziale americana, sui bombardamenti di Sirte, sul fenomeno migratorio, con tanto di fuoco di sbarramento di tutti gli ipocriti imbonitori da salotto su tutti i media completamente plafonAti sulla retorica politicamente corretta, sono la misura più evidente di come il regime dolce semini sistematicamente da un lato condizionamento Delle menti più deboli e dall'altro sempre più acrimonia in chi si sente sempre più abbandonato da governi che all'interesse pubblico antepongono sempre più chiaramente gli interessi di bottega delle suddette élites, realizzandosi così una pericolosissima e sempre più profonda spaccatura sociale assai funzionale al vile progetto postdemocratico nel segno del divide et impera. Perché dividere i popoli e le oponioni pubbliche serve a garantire il potere con ratio elettorali sempre più bassi, e così il progetto delle dittature postdemocratiche legittimate da sparute MINORANZE ben ammaestrate può continuare a proliferare. Non sia mai che il popolo si unisca, e peggio ancora si incazzi.
Per questo uno come Trump ai demagoghi da salotto del politically correct fa una paura fottuta, al punto che il suo stesso partito ( parte integrante e fondante delle élites di cui sopra) tenta di sabotarlo in tutti i modi possibili.
Uno che rompe tutti gli schemi della retorica occidentale, che afferma di voler disegnare per il suo paese un ruolo di partnerariato con le grandi potenze come Cina e Russia, che arriva pure a mettere in discussione quel principio di comune difesa della NATO che é quello che ha permesso agli USA di andare a fare colpi di stato fin alle porte di Mosca e di piazzare nei suoi paesi fantoccio batterie missilistiche fin dentro il territorio russo, come accaduto in Crimea, é chiaramente un demonio agli occhi dell'establishment postdemocratico.
Quello che ci viene venduto come "giusto" e moralmente superiore, ma che in nome di una retorica ormai insopportabile e di totem ideologici ormai svuotati di alcun significato ma venerati con cieco fanatismo, arma le mani dei peggiori criminali pronti a fare carne da macello dell'intera umanitá pur di difendere le proprie posizioni e di imporle a tutto il mondo. Appunto una nuova forma di nazismo, il nazismo postdemocratico.