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Qualche virtù del "Grande Statista"

mbelt

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Qualche virtù del "Grande Statista"
« il: Agosto 20, 2016, 09:42:21 am »
Posto questo link ma non risponderò a provocazioni e altro. Notare quello che è scritto nelle note alle foto, giusto per rinfrescare la memoria sui gravi rischi che corre l'Europa tanto più se vincesse Trump.
Edicola: Il braccio destro di Putin e l’«ordigno segreto» per manipolare le menti
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/08/20/13/il-braccio-destro-di-putin-e-lordigno-segreto-per-manipolare-le-menti_U432101153023716XjB.shtml

Solo una piccola annotazione: settimane fa qualcuno si divertiva a mettere in contrapposizione Erdogan con Putin, come fossero due nemici. Io rispondevo che erano più gli interessi che li legavano a quello che li dividevano e che si sarebbero messi d'accordo. Previsione ( facile) azzeccata:  ora hanno siglato un accordo ufficiale e formale. Che sorpresa!

Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #1 il: Agosto 20, 2016, 10:27:38 am »
A me pare ormai del tutto evidente che la manipolazione collettiva delle menti la stia facendo la stampa atlantista con la sua retorica sempre più surreale.
Un esempio tra tanti il tam tam che da giorni si abbatte incessante sulle povere opinioni pubbliche occidentali a proposito dell'assedio di Aleppo, guarda caso nei giorni in cui gli jihadisti finanziati dai sauditi (gli stessi Sauditi che con decine di milioni di dollari finanziano la campagna della sciagura Killary Clinton) e che meschinamente la nostra stampa continua a chiamare ribelli stanno per soccombere all'assedio delle forze di Assad con il supporto dei russo.

Russi che vengono sistematicamente dipinti, tra le righe, come sanguinari criminali di guerra dediti allo sterminio dei bambini guardacaso proprio mentre c'è in atto una non meno grave crisi in Yemen dove sono le forze saudite, ossia del fedele alleato americano, quelle che si stanno rendendo artefici di sistematici massacri che sulla stampa atlantista non raccolgono che qualche trafiletto in cazzesima pagina nel migliore dei casi.
Forse gridare di Siria serve a non fiatare di Yemen?!

E ancora questa sistematica manipolazione Dell menti la vediamo proprio a proposito della campagna presidenziale USA dove non c'è giorno che passi senza la puntuale e sistematica accusa o polemica attorno a Trump, reo di qualunque nefandezza sulla stampa di regime atlantista mentre la Killary Clinton finanziata con oltre 40 milioni di dollari dalle monarchie del golfo e che briga con il suo partito per eliminare dalla competizione i suoi oppositori (Sanders in testa) neanche fa notizia.

Viviamo in una dittatura dolce, quella della post democrazia occidentale in cui piccole e mediocri élite si legittimano grazie a sistematiche campagne di disinformazione, dissimulazione e ipocrita retorica demagogica grazie al "consenso" sempre più artatamente orientato di masse sempre meno consapevoli di ciò che fanno e del mondo che gli viene rappresentato nell'antro di una caverna come insegna Platone.
Una dittatura dolce ma determinata a mantenere il suo primato al punto da essere disposta a scatenare guerre in mezzo mondo, capace pure di prendere in ostaggio la chiesa e mandare al confino un Papa.

A questa dittatura stanno ovviamente stretti i grandi statisti non allineati come Putin, che interviene in Siria per ripristinare l'unico ordine possibile contro l'islamismo (ossia la dittatura laica e/o militare come quella di Assad o Al Sisi in Egitto) e che é l'unico che ha il coraggio di fare ciò che le nostre decadenti post democrazie allineate all'imperialismo americano non vogliono o non possono fare. Ossia combattere, e se è il caso anche usare una violenza feroce, per annientare un nemico feroce oltre ogni ragione.

Una potenza, quella russa, che insieme a quella cinese sono chiaramente una grande minaccia per l'imperialismo post democratico americano: non tanto, o non solo, sul piano economico e delle relazioni commerciali, degli interessi energetici o più in generale strategici, ma soprattutto perché dimostrano che possono esistere modelli politici diversi dalla postdemocrazia che vogliono a tutti i costi imporci come unico modello possibile, salvifico. E per farlo sono anche disposti a scatenare la terza guerra mondiale, per adesso combattuta per procura ma i cui effetti si riversano comune anche su di noi sotto varie forme.
È il nazismo del nuovo millennio quello della post democrazia occidentale e dell'imperialismo americano ormai fuori controllo.

È arrivato il momento anche in occidente di rimettere in discussione questo modello e di iniziare a discutere di forme alternative possibili e sostenibili oltre che più al passo coi tempi e con le sfide della storia. Che è anche il modo per riconoscere i germi del nuovo nazismo e svilupparne per tempo gli anticorpi.

Viceversa è fin troppo chiaro Che ciò che ci aspetta con questa ormai insensata e insostenibile retorica ipocrita e benpensante a supporto di modelli di stato postdemocratici che stanno collassando sotto al peso della loro insipienza é tutt'altro che bello. Cambiare o morire.

George Orwell aveva già capito tutto molto tempo fá, e molto prima di lui anche il buon Platone.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 10:30:30 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #2 il: Agosto 20, 2016, 10:31:45 am »
Sono certo che il nuovo nazismo è Putin e tutti i politici che si ispirano e lui. E Dio non voglia che vinca Trump in America, in affari loschi con Putin, perché a quel punto per la sicurezza europea non ci sarà speranza. Io lo scrivo a futura memoria, sempre che la memoria avrà un futuro...
Che bello poi leggere di "campagna imperialista", lo stesso lessico usato nell'Urss di Stalin, kruciov, Breznev ed eredi, e persino nella mitica Albania socialità di Hoxa. Se questi sono i modelli, e purtroppo lo sono, sono i modelli di Putin e dei suoi epigoni, voglio i'imperialismo Amerikano tutta la vita è anche oltre. Mi faccio due risate.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 10:45:27 am da mbelt »
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ciaca

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #3 il: Agosto 20, 2016, 10:51:22 am »
P.s: sul perché Erdogan é andato col cappello in mano da Putin.

Certamente non per chissà quali alleanze, ma per il semplice fatto che Erdogan é piú debole che mai. In Siria ha perso perché i cavalli su cui aveva puntato sono ormai sconfitti, col rischio che i vincitori (Putin e Assad) gli mettano un bello stato curdo al confine.
Ha perso pure il sostegno degli americani che non reputandolo più un cane da guardia fedele hanno tentato di deporlo con un colpo di stato militare, ed infine ha perso la sponda dei fratelli musulmani in Egitto per la creazione di quel l'asse sunnita Istanbul-Cairo-Riad che é stato spezzato dal colpo di stato di Al Sisi che ha riportato l'esercito al potere in Egitto, guarda caso oggi più vicino Che mai proprio a Mosca (e a Parigi che delle democrazie europee è l'unica che non si è mai allineata ai voleri di Washington, come si sta vedendo in Libia).
Ovvio che Erdogan sia andato da Putin per alzare il prezzo della sua mercanzia, Come ha scritto qualcuno nei giorni scorsi. Da un lato per mandare un messaggio a washington e nato, dall'altro per tentare di Contrattare qualcosa con Mosca. Ma da mercante arabo privo di credibilità quale egli è non ha ottenuto nulla da ambo le parti, sicuramente non da Putin come dimostra la dichiarazione congiunta al termine dell'incontro in cui il tema siRiano non è nemmeno stato citato.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 11:03:34 am da ciaca »
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mbelt

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #4 il: Agosto 20, 2016, 10:59:15 am »
Ecco il futuro dell'Europa nelle mani di Trump, Putin e Corbyn:
Edicola: corbyn imita trump, un siluro contro la nato
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/08/20/27/corbyn-imita-trump-un-siluro-contro-la-nato_U432101153024230MTD.shtml

Arridateci l'imperialismo amerikkkkkano!
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mbelt

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #5 il: Agosto 20, 2016, 11:02:30 am »
Altro articolo da imparare non dico a memoria, ma quasi:
Edicola: la «primavera di praga» e i troppi egoismi di oggi
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/08/20/27/la-primavera-di-praga-e-i-troppi-egoismi-di-oggi_U432101152814833qx.shtml

Per fortuna qualcuno si inizia ad accorgere, temo tardi, dei pericoli che correremo.
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guagua72

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #6 il: Agosto 20, 2016, 11:33:25 am »
Non lo nascondo che io invece sono molto preoccupato. Non ho le certezze nè di Marco nè di Angelo e come me credo che l'uomo della strada, categoria alla quale appartengo, abbia gli stessi miei problemi. Da un lato comprende la debolezza che potrebbe avere un governo democratico alla Hillary, dall'altro teme gli eccessi del falco Trump. Il problema appare ancora più acuito quando la politica internazionale assume ad esempio i Putin, gli Herdogan. Io sono molto preoccupato, l'Europa così debole, gli Stati Uniti sotto elezioni con le dovute incertezze, la Russia che si infila a destra e a manca. Non posso che constatare però che un forte revanscismo senza gli adeguati freni possa portare a delle brutte esperienze.

Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #7 il: Agosto 20, 2016, 11:33:36 am »
A me pare ormai del tutto evidente che la manipolazione collettiva delle menti la stia facendo la stampa atlantista con la sua retorica sempre più surreale.
Un esempio tra tanti il tam tam che da giorni si abbatte incessante sulle povere opinioni pubbliche occidentali a proposito dell'assedio di Aleppo, guarda caso nei giorni in cui gli jihadisti finanziati dai sauditi (gli stessi Sauditi che con decine di milioni di dollari finanziano la campagna della sciagura Killary Clinton) e che meschinamente la nostra stampa continua a chiamare ribelli stanno per soccombere all'assedio delle forze di Assad con il supporto dei russo.

Russi che vengono sistematicamente dipinti, tra le righe, come sanguinari criminali di guerra dediti allo sterminio dei bambini guardacaso proprio mentre c'è in atto una non meno grave crisi in Yemen dove sono le forze saudite, ossia del fedele alleato americano, quelle che si stanno rendendo artefici di sistematici massacri che sulla stampa atlantista non raccolgono che qualche trafiletto in cazzesima pagina nel migliore dei casi.
Forse gridare di Siria serve a non fiatare di Yemen?!

E ancora questa sistematica manipolazione Dell menti la vediamo proprio a proposito della campagna presidenziale USA dove non c'è giorno che passi senza la puntuale e sistematica accusa o polemica attorno a Trump, reo di qualunque nefandezza sulla stampa di regime atlantista mentre la Killary Clinton finanziata con oltre 40 milioni di dollari dalle monarchie del golfo e che briga con il suo partito per eliminare dalla competizione i suoi oppositori (Sanders in testa) neanche fa notizia.

Viviamo in una dittatura dolce, quella della post democrazia occidentale in cui piccole e mediocri élite si legittimano grazie a sistematiche campagne di disinformazione, dissimulazione e ipocrita retorica demagogica grazie al "consenso" sempre più artatamente orientato di masse sempre meno consapevoli di ciò che fanno e del mondo che gli viene rappresentato nell'antro di una caverna come insegna Platone.
Una dittatura dolce ma determinata a mantenere il suo primato al punto da essere disposta a scatenare guerre in mezzo mondo, capace pure di prendere in ostaggio la chiesa e mandare al confino un Papa.

A questa dittatura stanno ovviamente stretti i grandi statisti non allineati come Putin, che interviene in Siria per ripristinare l'unico ordine possibile contro l'islamismo (ossia la dittatura laica e/o militare come quella di Assad o Al Sisi in Egitto) e che é l'unico che ha il coraggio di fare ciò che le nostre decadenti post democrazie allineate all'imperialismo americano non vogliono o non possono fare. Ossia combattere, e se è il caso anche usare una violenza feroce, per annientare un nemico feroce oltre ogni ragione.

Una potenza, quella russa, che insieme a quella cinese sono chiaramente una grande minaccia per l'imperialismo post democratico americano: non tanto, o non solo, sul piano economico e delle relazioni commerciali, degli interessi energetici o più in generale strategici, ma soprattutto perché dimostrano che possono esistere modelli politici diversi dalla postdemocrazia che vogliono a tutti i costi imporci come unico modello possibile, salvifico. E per farlo sono anche disposti a scatenare la terza guerra mondiale, per adesso combattuta per procura ma i cui effetti si riversano comune anche su di noi sotto varie forme.
È il nazismo del nuovo millennio quello della post democrazia occidentale e dell'imperialismo americano ormai fuori controllo.

È arrivato il momento anche in occidente di rimettere in discussione questo modello e di iniziare a discutere di forme alternative possibili e sostenibili oltre che più al passo coi tempi e con le sfide della storia. Che è anche il modo per riconoscere i germi del nuovo nazismo e svilupparne per tempo gli anticorpi.

Viceversa è fin troppo chiaro Che ciò che ci aspetta con questa ormai insensata e insostenibile retorica ipocrita e benpensante a supporto di modelli di stato postdemocratici che stanno collassando sotto al peso della loro insipienza é tutt'altro che bello. Cambiare o morire.

George Orwell aveva già capito tutto molto tempo fá, e molto prima di lui anche il buon Platone.
Disamina corretta e del tutto condivisibile.
Credo che Putin costituisca l'unico baluardo possibile che ci trattenga e protegga da un mondo completamente asservito agli interessi americani.
Ritengo la Clinton, stante il suo passato,un pericolo reale e serioo per l'intera pace mondiale e spero con  tutto il cuore che Trump vinca e ponga fine alla politica del caos tanto Cara ai neocolonialismo americani.
Da Bush figlio il mondo non ha conosciuto che guerre.
Bush padre almeno era stato tanto saggio da laziale Saddam in piedi in funzione antiiraniana.
Davvero un bel guadagno per l'Occidente la politica estera americana.

ciaca

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #8 il: Agosto 20, 2016, 12:14:04 pm »
È del tutto evidente che piú che un neocolonialismo quello americano è sempre più un tentativo di creare disordine per ostacolare la fisiologica espansione di potenze come Cina e Russia.

Creare guerre, rivoluzioni e colpi di stato in tutto ciò che sta intorno a queste due potenze serve a non consentirgli normali relazioni commerciali e fisiologiche presenze strategiche.
È un tentativo disperato di ostacolare l'avanzata non solo di potenze economiche concorrenti, ma anche e sopratutto modelli di stato concettualmente diversi da quello che gli atlantisti vogliono venderci come unico possibile oltre che superiore sul piano morale, ma che é sempre più un facile inganno fondato sul sistematico e scientifico condizionamento delle menti a favore di élites (quelle che chiamiamo genericamente e populisticamente "poteri forti") che possono prendere il controllo del potere in modo apparentemente dolce ma con effetti sociali poi dirompenti.

Perché queste elites in questo modo non esprimono più  statisti ma mediocri burocrati  baluardi della conservazione e della retroguardia incapaci di governare i fenomeni che la storia mette in moto, capaci solo di amministrare l'ordinario al solo scopo di tutelare gli interessi corporativi di tali elites con conseguenze sull'interesse collettivo e la coesione sociale che ormai sono sotto gli occhi di tutti in tutto l'occidente.

Surreali dibattiti di queste settimane come quelli su Aleppo, sulle (tardive) prese di posizione francesi e tedesche contro certe usanze islamiste, sulle rivolte dei neri in tutti gli USA, sulla campagna presidenziale americana, sui bombardamenti di Sirte, sul fenomeno migratorio, con tanto di fuoco di sbarramento di tutti gli ipocriti imbonitori da salotto su tutti i media completamente plafonAti sulla retorica politicamente corretta, sono la misura più evidente di come il regime dolce semini sistematicamente da un lato condizionamento Delle menti più deboli e dall'altro sempre più acrimonia in chi si sente sempre più abbandonato da governi che all'interesse pubblico antepongono sempre più chiaramente gli interessi di bottega delle suddette élites, realizzandosi così una pericolosissima e sempre più profonda spaccatura sociale assai funzionale al vile progetto postdemocratico nel segno del divide et impera. Perché dividere i popoli e le oponioni pubbliche serve a garantire il potere con ratio elettorali sempre più bassi, e così il progetto delle dittature postdemocratiche legittimate da sparute MINORANZE ben ammaestrate può continuare a proliferare. Non sia mai che il popolo si unisca, e peggio ancora si incazzi.

Per questo uno come Trump ai demagoghi da salotto del politically correct fa una paura fottuta, al punto che il suo stesso partito ( parte integrante e fondante delle élites di cui sopra) tenta di sabotarlo in tutti i modi possibili.

Uno che rompe tutti gli schemi della retorica occidentale, che afferma di voler disegnare per il suo paese un ruolo di partnerariato con le grandi potenze come Cina e Russia, che arriva pure a mettere in discussione quel principio di comune difesa della NATO che é quello che ha permesso agli USA di andare a fare colpi di stato fin alle porte di Mosca e di piazzare nei suoi paesi fantoccio batterie missilistiche fin dentro il territorio russo, come accaduto in Crimea, é chiaramente un demonio agli occhi dell'establishment postdemocratico.

Quello che ci viene venduto come "giusto" e moralmente superiore, ma che in nome di una retorica ormai insopportabile e di totem ideologici ormai svuotati di alcun significato ma venerati con cieco fanatismo, arma le mani dei peggiori criminali pronti a fare carne da macello dell'intera umanitá pur di difendere le proprie posizioni e di imporle a tutto il mondo. Appunto una nuova forma di nazismo, il nazismo postdemocratico.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 12:23:19 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #9 il: Agosto 20, 2016, 12:18:11 pm »
Ma fino a ieri Angelo non considerava Trump un buffone? Già cambiato idea?  Non ne dubitavo. Avremo un altro "Grande Statista".
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #10 il: Agosto 20, 2016, 12:21:07 pm »
http://www.rischiocalcolato.it/2016/08/hillary-clinton-ovvero-guerra-europa.html
In tutto questo caos procurato a maggior ragione di staglia la figura di Putin.
Un autentico gigante che fa schiumare di rabbia gli americani perché, a differenza degli altri leader di mezzo mondo,europei in primis, non può essere né asservito nè comprato.

ciaca

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #11 il: Agosto 20, 2016, 12:27:57 pm »
Trump é un buffone, e ci vuol poco a comprenderlo. Ma é un buffone con una visione, evidentemente non sua ma di chi lo appoggia.
Se l'alternativa è Killary Clinton, una pazza FANATICA che in 4 anni da segretario di stato ha fatto più danni lei dei due Bush padre e figlio messi insieme, se l'alternativa deve essere una presidenza che vende l'occidente alle monarchie saudite in cambio degli interessi petroliferi delle sue élites, allora Trump (anche e soprattutto per le idee di rottura dello status quo che ci sta portando alla rovina) non può che essere il male minore.
E proprio per questo si sta facendo di tutto per sabotarlo e, temo, nel caso in cui dovesse farcela anche per eliminarlo fisicamente. Perché ho pochissimi dubbi che come JFK anche Trump non ci lasci per cause naturali.

Citazione
Un autentico gigante che fa schiumare di rabbia gli americani perché, a differenza degli altri leader di mezzo mondo,europei in primis, non può essere né asservito nè comprato.

Sintesi perfetta. E aggiungo anche perché ha un consenso VERO, della quasi totalità del suo popolo, che non si deve raccattare con i patetici processi postdemocratici con i quali i nostri mediocri buffoni devono confrontarsi.
Putin è un vero statista proprio perché ha il pieno e incondizionato supporto di un popolo e può operare non in funzione del bieco consenso elettorale ma nell'interesse di santa madre Russia (l'unica che combatte, nel vero senso del termine, l'avanzata islamista da migliaia di anni, sin da quando cadde Costantinopoli e il sacro romano impero d'oriente).
La Russia agli occhi della dittatura postdemocratica è un demonio da abbattere, perché come la Cina é un grande paese, con un grande leader, che non ha mai abdicato alla dittatura POSTDEMOCRATICA e alla sua bieca RETORICA.
Che sia anche l'unica potenza militare che sta facendo la guerra dalla parte giusta della storia e anche per le nostre patetiche democrazie di cartone un ulteriore elemento che terrorizza le élites occidentali, perché i popoli lo stanno CAPENDO (come dimostra il sempre crescente apprezzamento che la politica estera russa riscuote nelle oponioni pubbliche occidentali nonostante i tentativi di tutta la stampa atlantista schierata all'unisono per screditarla nei modi più cialtroni e miserabili).
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 12:37:59 pm da ciaca »
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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #12 il: Agosto 20, 2016, 12:37:00 pm »
È esattamente così: Trump è il male minore.
Ma io faccio una ulteriore considerazione: è mai possibile che il sistema politico americano riesca ad esprimere solo questa miserrima offerta?
O la miserrima offerta è dovuta al fatto che i candidati alle presidenziali americane debbono solo ratificare decisioni " altre" o prese da altri?
In questo senso è ancora più pericolosa la Clinton che ha preso circa 48 milioni di dollari da WS mentre Trump meno di 20000.
In questo modo come si potrà chiedere alla Clinton di riformare il sistema finanziario americano?
A ma che sbadato..! Fu proprio il marito ad abolire la distinzione tra banche d'affari e banche commerciali con la legge Segal se non ricordo male...
Non c'è dubbio: stiamo in buone mani.

ciaca

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #13 il: Agosto 20, 2016, 12:41:56 pm »
Glass Steagal Act, abolito da Clinton su decisone del senato a maggioranza repubblicana.
Giusto per ricordare come anche questo falso bipolarismo che serve a vendere l'idea del l'alternanza sia solo uno dei tanti inganni della dittatura dolce. Le decisioni, appunto, sono prese al vertice e ai mediocri servi tocca solo ratificare.

E così la "democratica" Clinton, serva delle monarchie waabite del golfo (quelle che progettano e finanziano coi loro petrodollari l'Eurabia) non meno dei texani, fa sembrare i due Bush dei progressisti (e si capisce pure perché Sanders venga boicottato dal suo stesso "partito").

Queste postdemocrazie ormai ridotte a delle farse surreali, ostaggio della peggiore  ipocrisia e legittimate con l'inganno e la disinformazione sistematica, possono vivere solo di fantocci, non certo di veri statisti.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 12:49:06 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Qualche virtù del "Grande Statista"
« Risposta #14 il: Agosto 20, 2016, 12:58:53 pm »
Quindi adesso il buffone Trump ha una visione? Addirittura? Sai che visione ha? Quella dei suoi affari loschi con Putin e con i suoi famigli e sodali, come è emerso ed emerge in modo inequivocabile anche dai suoi collaboratori.
La Clinton? Ecco, lei non ha visione, purtroppo, se va bene sarà un gestore , che non è proprio quello che servirebbe ora. Ma certo mille e mille volte meglio Clinton di un buffone pagato da Putin, che ha delle visioni, ma sono visioni del suo patrimonio e dei suoi affari non trasparenti, non certo di politica. Meglio per gli USA meglio per il resto del mondo una vittoria Clinton.
Poi so già che ognuno rimane della sua opinione, ma vedremo i fatti. In genere non mentono mai, la storia è crudele
« Ultima modifica: Agosto 20, 2016, 13:12:56 pm da mbelt »
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