Mai detto questo nè di Grecia nè di Argentina. State spaziando in maniera fantasiosa inventando voi stessi le situazioni.
Io ho detto semplicemente questo , cioè che la regola basilare è avere moneta come misuratore della ricchezza, controllo sulla moneta equivale a dire: inflazione tolgo moneta, deflazione inietto moneta. Io ho sempre e solo scritto questo.
poi ho scritto come hanno fatto i paesi in crisi, semplicemente non hanno pagato il debito. Oppure, altrimenti qualcuno mi sgrida, non hanno rispettato il pagamento delle loro emissioni. Semplicemente i paesi fanno default, che poi vuol dire ristrutturare il debito, pagarlo meno, non pagarlo, pagarlo in modo selezionato. Equador, Argentina, Islanda ( piccola l'islanda) Argentina. L’Argentina è un paese con ingenti risorse naturali e qualificate risorse umane che non sono riuscite ad intraprendere un naturale processo di sviluppo in grado di lasciarsi alle spalle la ricorrente instabilità economica che la caratterizza e che, in breve tempo, si traduce in crisi economiche cicliche. Le diverse amministrazioni, di qualunque partito politico, non son state abili nella creazione di un modello economico in grado di risolvere le anomalie esistenti quali la pressione inflazionistica, la svalutazione monetaria, la dipendenza dal dollaro, e via discorrendo. Queste anomalie tendono a manifestare un carattere strutturale, pertanto, la mera esistenza di un progetto economico non è più sufficiente. Non è possibile cambiare questa situazione a breve termine. Il problema maggiore dell'Argentina sono i ‘vincoli esterni’, ovvero la difficoltà nell’ottenere valuta, è uno dei problemi più importanti del paese. E' una caratteristica tipica che hanno i paesi sottosviluppati in quanto importatori di beni industriali ed esportatori di risorse naturali o materie prime. Il differenziale in valore tra le prime e i secondi produce un gap che impedisce a sua volta l’accumulazione di capitale. Questa situazione si attenua quando, nell’economia internazionale, si produce un rialzo del prezzo delle commodities, che si verifica in un lasso di tempo molto breve. E qui viene correttamente esplicitato il discorso di Marco. Ma è una vittoria di Pirro, di breve durata. Poi, quando questi prezzi crollano, si verifica nuovamente una restrizione di divise e, pertanto, un’acutizzazione delle tensioni cambiarie. I dollari in ingresso non sono sufficienti. Ogni giorno, lo Stato ha bisogno di dollari per pagare debiti esteri, i privati per importare beni, i cittadini per risparmiare o viaggiare, e altri motivi. La situazione potrebbe essere diversa se l’Argentina riuscisse a stringere accordi economici con paesi emergenti ( quali sono?) o ravvivare una produzione industriale e un settore secondario al collasso. In questo caso, l’ingresso di dollari potrebbe aumentare non conseguentemente all’aumento dei prezzi delle esportazioni, ma per il loro volume. Tutto questo porta ad una schiavitù nei confronti del dollaro. Le diverse crisi ricorrenti hanno fatto sì che l’Argentina sia diventato un paese “semidollarizzato” ed esistono molti prezzi di beni che vengono espressi in dollari e la gente ha una propensione a risparmiare in questa moneta che considera un porto sicuro. Ecco perchè l'Argentina non potrà rimborsare e sarà per lei un'ancora di salvezza i suoi bond ed è stata costretta a venire a patti con i Fondi internazionali pagando quella parte di debiti di quindici anni fa. Rimarranno tanti cartoneros ....sapete cosa sono?