Io so bene qual'è l'ordine che tu vorresti applicare ai vari fattori (che evidentemente condividiamo visto che entrambi li conosciamo bene) ma non ho capito, e ti chiedo, per quale ragione sarebbero i banchieri gli artefici di tutta questa architettura che porta alla dissoluzione delle finanze pubbliche e al dissesto degli stati?
Qual'è l'utilità della BCE nell'avere un'europa che si sgretola proprio per effetto di questa dissoluzione?
E soprattutto, come mai potrebbe uno stato "dissoluto" rimediare alla propria dissolutezza mettendosi a battere la propria moneta?
Non è Che uno che dilapida risorse andando a mignotte (o che distribuisce 80 euro per comprarsi un po' di voti) diventa virtuoso stampandosi le proprie banconote da andare a spendere poi per il bene collettivo.
Perché uno stato dev'essere per forza dissoluto?
Perché mai uno stato non può essere uno stato ben ordinato?
Posso pensare male?
Posso pensare che il sistema bancario può tranquillamente fare a meno di un buon governo come di un cattivo governo dal momento che ha ottenuto la piena indipendenza e la piena autonomia dalla politica?
Della serie, quel che fate e come lo fate non è affar nostro.
Ed è così.
Si ma non hai risposto alla mia domanda.
Tu parli di un progetto studiato a tavolino per espropriare, impoverire, indebitare e in ultima analisi mandare in dissesto gli stati. Però non si capisce con quale fine, con quale utilità per i banchieri.
Altro discorso è che le banche centrali, con la piena autonomia dagli stati (ma non dalla politica come dimostra Draghi che é oggi in Europa l'unico che sta facendo politica monetaria propriamente detta in pieno disaccordo con la politica TEDESCA che non vede l'ora di toglierselo di mezzo e che nel board BCE gli vota sempre contro) sono relativamente coperte dai rischi di politiche dissolute (che però non significa che siano gli architetti di quelle politiche dissolute), cosa che è vera a metà (se è vero che Draghi sono anni che invoca riforme da parte degli stati dissoluti dicendo che tutto il peso della polirica non può ricadere solo sulla BCE esondando pure il mandato che ha) e sono anni che gli stati (dissoluti) continuano a fare orecchie da mercante continuando ad addosare all'euro e all'europa responsabilità che prima di tutto sono nella loro dissolutezza, nella loro mediocre classe dirigente e nei loro sistemi istituzionali feudali e ormai fuori dalla storia. Per cui continuo a non capire dove sarebbe il complotto e il progetto criminogeno, mentre vedo chiaramente (da circa 30 anni) i motivi della nostra dissolutezza e dei nostri problemi, che con la moneta, il signoraggio e le banche centrali non hanno nulla a che vedere.
Hanno invece molto a che vedere con 2300 miliardi di euro spesi per non si capisce cosa, di fatto scialacquati per tenere in piedi una REPUBBLICA che é tutto fuorché "Res pubblica" e dove non esiste la più elementare forma di giustizia e legalità là dove un processo o una causa possono durare un quarto di secolo e coinvolgere più generazioni.
Per altro come dice giustamente Patrizio sottrarre la leva monetaria agli stati per darla ad un ente terzo super partes è proprio un modo per togliere agli stati la tentazione di sperperare ancor di più, ed era anche l'unica via attraverso la quale si poteva realizzare l'unione monetaria alla base dell'unione europea, che incompiuta e zoppa per quanto sia è un male necessario per affrontare le sfide della globalizzazione.
Il mondo è cambiato, se ne può prendere atto cercando di adattarvisi o continuare a vivere nel rimpianto di un passato che comunque non tornerà alimentando false suggestioni comunque fuori dalla storia e dalla realtà. Piuttosto iniziamo a discutere delle "postdemocrazie" la cui inconcludenza, insipienza e inadeguatezza ci ha portati agli attuali disastri.
In un paese in cui si parla di 30 anni di riforme e in cui da 30 anni si fanno le più spregevoli lotte di retroguardia corporativa, in cui da 30 anni la politica è solo una continua faida tra poteri ed in cui l'interesse collettivo e l'autorevolezza delle istituzioni democratiche non esistono, prima di parlare di complotti, di signoraggio e di piani segreti ce ne sarebbero di argomenti ben più tangibili e incombenti su cui spendersi.