Non mi soffermo sul particolare di Modena che mi ha colpito personalmente abitando io in quella città, mi sembra di farmi paladino di una causa inutile.
E' evidente ed è davanti agli occhi di tutti che la prevenzione è la prima cosa. Si poteva fare qualcosa per il centro storico di Amatrice per evitare i crolli? Ben poco. Una forte messa in sicurezza di tutti i centri medievali, chi di voi è nel settore sa che le tecnologie odierne consentono di mettere in sicurezza gli edifici con fasce in fibra di carbonio ad esempio e con altri accorgimenti presso le fondamenta, ma lo stabile o lo rifai dalle fondamente o non potrà mai resistere ad un sisma di quella portata. Mi spiace per il signor Tozzi che forse si è lasciato trasportare dalla commozione. In Emilia invece sono crollate case e capannoni nuovi, quello è stato un grave errore. le infrastrutture che mi sento di dire "avrebbero dovuto tenere" sono quelle di coordinamento e soccorso quali caserme, prefetture e ospedali, il presidio di Amatrice sarebbe stato importante, invece era completamente inagibile. Solo questo, ma ora il Discorso del Dott. Tozzzi, geologo e personaggio tv, mi fa letteralmente sobbalzare......assurdo.
Ma vogliamo dirla tutto? Questo sisma di grande portata non è. Fosse accaduto in un Paese civile e moderno avrebbe fatto danni infinitamente più limitati. Anche nei centri storici, in cui i palazzi si possono rinforzare, certamente per resistere ad un sisma così, o almeno per limitare i danni. Invece non si fa nulla salvo piangere dopo i morti (e qualcuno ride pensando alla ricostruzione).
Detta così è solo facile qualunquismo, come quello di Tozzi.
Che non si fa nulla è verissimo, a partire da cose come il dissesto idrogeologico dove si potrebbe fare tantissimo. E il poco che si fa lo si fa spesso male per i soliti vizi di questo paese.
Molto meno si può fare per i borghi antichi in zona sismica, i costi sarebbero talmente elevati (e spesso le soluzioni prive di qualunque garanzia di efficacia) che converrebbe spopolarli e portare la gente altrove. So di che parlo visto che le mie origini risiedono per metà in uno di questi antichi borghi, e che la casa dei miei nonni materni a cui sono legati tutti i più bei ricordi della mia infanzia sta venendo lentamente e inesorabilmente giù per via di una frana. Coi soldi che si dovrebbero spendere per consolidarla me ne compro due nello stesso borgo, e se mai volessi mettere mano ai lavori dovrei prima passare dal parere di sovrintendenza ai beni culturali ed ente parco che vincolano tutto e impediscono anche solo di cambiare i colori alle imposte.
Certi interventi di consolidamento strutturale sono praticabili ed economicamente sostenibili solo per edifici di elevato pregio storico/architettonico/culturale, non certo per le (tante) casette abitate dalla povera gente o peggio disabitate se non per due settimane in estate quando si torna sui luoghi della propria infanzia.
Molto più semplice attendere che questi piccoli centri si spopolino da soli come sta già accadendo (Amatrice faceva 10.000 abitanti fino ad un paio di decenni fa, leggevo che l'ultimo dato censito dava la popolazione residente a 2500 unità).
Inutile dire che questo equivale ad un enorme depauperamento delle nostre tradizioni, ma il modo di tenere la botte piena e la moglie ubriaca non l'ha ancora inventato nessuno, nemmeno quel demagogo di Tozzi.
Piuttosto iniziamo dalle cose semplici e andiamo a vedere come sono stati rilasciati i nulla osta dal genio civile per le costruzioni realizzate dopo gli anni in cui é entrata in vigore la normativa anti sismica, e magari scopriamo che al genio civile ci sono solo carpette vuote (quando si trovano) dove dovrebbero esserci progetti e calcoli strutturali, oppure andiamo a vedere chi sono i direttori dei lavori che hanno permesso che si realizzassero cose completamente diverse da quelle autorizzate da progetto.
Poi andiamo a guardare i piani regolatori di questi paesi, a quando risalgono e cosa prevedevano, e quanto dell'edificato è abusivo o abuso sanato.
In materia edilizia e di pianificazione urbanistica e territoriale questo paese è fermo all'età di Bisanzio come tutto il suo apparato amministrativo. Ma non è questa la ragione per la quale viene giù un borgo settecentesco per effetto di un sisma con epicentro a soli 5km di profondità (un'inezia).
P.s: al boato di cui sono già state spiegate le origini si accompagna di solito, ancor più se il sisma è di tipo ondulatorio, una improvvisa folata di vento; è la massa d'aria messa in moto dal movimento della crosta terrestre, giusto per dare l'idea della quantità di energia sprigionata.