La motivazione per cui il cantone in cui sono localizzati i nuovi stabilimenti avrebbe impedito a Patek di continuare a ottenere il punzone di Ginevra sembra non completamente corretta, perché, secondo il disciplinare del punzone, "L'azienda richiedente deve avere la sede nel Cantone di Ginevra, dove devono essere effettuate le operazioni di assemblaggio, regolazione e incassatura del movimento e delle platine dei moduli supplementari, nonché il controllo dell'orologio finito".
Quindi: assemblaggio, regolazione e incassatura; non produzione completa.
Patek avrebbe potuto produrre fuori e appoggiarsi ai vecchi stabilimenti per la fase finale.
Come del resto ha fatto Cartier, che ha gli stabilimenti - correggetemi se sbaglio - nel cantone di Neuchâtel (a Le Locle e Chaux-de-Fonds) e si è appoggiata agli stabilimenti di un'altra azienda del gruppo Richemont - Roger Dubuis - per assemblare gli orologi per i quali voleva ottenere il punzone (per la "sede" non so che cosa si siano inventati...).
Certo si tratta di una seccatura e di un disagio organizzativo di cui Patek, probabilmente, riteneva di non aver bisogno.
Quanto alla mancanza di terzietà del sigillo, ovviamente questo impedisce che abbia il significato di una "certificazione" ufficiale. Si tratta in sostanza di un impegno verso la clientela a rispettare determinati standard qualitativi.
Però si tratta di standard verificabili, perché non riferiti alle fasi produttive (come le certificazioni ISO, per intenderci), ma al prodotto finale.