La satira è ignobile per definizione.
Non é Che quella Che a noi piace di più o fa più comodo è buona e l'altra è ignobile, e la stessa definizione dei limiti che tu evochi è quanto di più soggettivo e opinabile perché non si capisce chi e con quali criteri dovrebbe definire tali limiti (la cui stessa esistenza verrebbe per altro subito tacciata di fascismo, censura e limitazione della libertà di espressione dai soliti demagoghi da salotto).
L'ipocrisia attorno alla satira è tutta qui, perché di fatto è l'insulto legalizzato in nome di uno dei tanti totem ideologici sotto ai quali queste postdemocrazie intrise di retorica ipocrita stanno affogando, e stanno ammazzando la morale e il senso critico degli individui, ovvero quella "libertà di espressione" che esercitata in modo scriteriato dal primo idiota che passa si trasforma facilmente in cialtroneria qualunquista, relativista e in ultima analisi nichilista. Che poi è il vero dramma che la cultura si sinistra e cattocomunista ci ha regalato e del quale la storia presenta il conto in varie forme e circostanze.
È quindi sempre più attuale e impellente una discussione critica e intellettualmente onesta sul valore di questi totem ideologici e una revisione critica delle forme di governo che fanno di questi totem ideologici le loro basi fondanti, forme di governo come le democrazie e il suffragio universale che con il loro ormai completamente saltato equilibrio di diritti e doveri individuali, e con un sistema organizzato di retorica che sta facendo lavaggi di massa dei cervelli e annientando la coscienza individuale e il pensiero critico grazie ad un sistema mediatico totalmente asservito a questo ideale di lavaggio collettivo dei cervelli in nome dei suddetti totem ideologici, stanno spedendo il mondo, a grandissime falcate, verso un futuro tutt'altro che roseo e che un certo Orwell aveva già prefigurato con largo anticipo.